A volte penso di non essere propriamente una brava foodblogger. Mi piacerebbe partecipare più attivamente a determinate iniziative, essere presente e recettiva verso le novità, provare cose nuove che mi riprometto di fare da millenni (a quanto pare ho avuto una serie di vite precedenti in epoca egiziana, greca, romana e via in avanti, altrimenti non si spiegherebbe la quantità di cose che vorrei provare che sto accumulando da soli 5 anni a questa parte), reperire e sperimentare con ingredienti di qualità ma più di nicchia, organizzare il mio primo contest o creare una raccolta di ricette presenti sul mio blog e via dicendo. La realtà è, come vi accennavo, che arrivo a sera che ho voglia sì e no di mettere su un brodino. C'è di fondo che mi piace informarmi e conoscere ricette nuove, tradizioni gastronomiche regionali italiane ma anche straniere, mi incuriosiscono le storie che ci stanno dietro; in teoria cucinerei non appena ho un attimino libero, in pratica mi ritrovo a guardare ricette su web e/o sfogliare libri e riviste senza concludere poi niente. Vivo sommersa di foglietti volanti con appuntati i miei programmi di cucina per il weekend a venire, resta il fatto che ogni tanto ne riesumo persino di risalenti ad annate passate.
Comunque sia, ora la finisco di autocommiserarmi - del tutto scherzosamente, sia chiaro!- e vi dimostro che a volte riesco anche a essere bravina, dai. Prima però ne approfitto per scusarmi con tutte le persone che mi mandano delle e-mail
con richieste e proposte varie a cui riesco a rispondere spesso dopo tanto, troppo tempo e, a volte, persino perdendole per strada. Vorrei confortarle che prima o poi arrivo, purtroppo ora non ho più i ritmi di un tempo! Non sono incluse nel discorso, invece, le e-mail che propongono scambi di link e partecipazione ad aggregatori vari di cui, francamente, scusate la schiettezza, ho un po' piene le scatole, ecco :)
Venendo a noi, sapete cos'è la
Zwiebelkuchen? Sì? No? Beh, ve lo dico io, guardate come sono buona oggi :) Si tratta di una torta salata tedesca (
ma và?) a base di cipolle, in particolare tipica della zona di Stoccarda. Nello specifico, è una torta di pasta lievitata, farcita con cipolle cotte a vapore o soffritte dolcemente, uova, panna acida, dadini di speck o di pancetta affumicata e semi di cumino. Si mangia principalmente in autunno per accompagnare il
Federweißer, un vino novello in cui il mosto d’uva ha appena iniziato la fermentazione, quindi piuttosto acidulo.
A noi è piaciuta moltissimo e si è conservata benone per un paio di giorni. Unico inconveniente, beh, indovinate un po'...cipolle...cipolle...cipolle...vi dice niente "alito che resusciterebbe i morti" per un paio giorni? Non mi resta che augurarvi buon appetito e...che le mentine siano con voi!
Zwiebelkuchen - Torta di cipolle tedesca
Ingredienti:
Per la pasta:
250 gr di farina
mezzo cubetto di lievito di birra
110-120 ml di latte tiepido
25 ml di olio d'oliva
1 pizzico di zucchero
un cucchiaino di sale
Per il ripieno:
400 gr di cipolle bionde o bianche
130-150 gr di speck o pancetta affumicata a dadini
2 uova
100 ml di panna acida
150 gr di emmenthal o edamer grattugiati grossi
olio extravergine d'oliva q.b.
sale e pepe
un cucchiaino di cumino
* (facoltativo)
* il cumino non è da confondere con il kummel o carvi (da Carum Carvi, cumino dei prati), dall'aroma completamente differente.
Sciogliete il lievito di birra e lo zucchero nel latte tiepido. Versate la farina e l'olio nella ciotola dell'impastatrice o del mixer, aggiungete il latte con il lievito disciolto e azionate la macchina; quando sará tutto ben amalgamato, aggiungete il sale e continuate ad impastare finché non risulterà una palla omogenea. Prelevate l'impasto dall'impastatrice, lavoratelo ancora brevemente a mano, raccoglietelo a palla e mettetelo a riposare in una ciotola coperta con pellicola alimentare per un'ora e mezza/due, fino al raddoppio.
Nel frattempo pulite e tagliate le cipolle come preferite, a fette oppure tritate (io le ho tritate con il mixer). Mettete un filo di olio in una padella e fate stufare lentamente lo speck/la pancetta affumicata a dadini e la cipolla fin quando non risulta lucida e trasparente. Se vi piace, aggiungete un po' di cumino a piacere, tenendo conto che si tratta di una spezia piuttosto forte che potrebbe non piacere a tutti: un cucchiaino mi pare un buon compromesso.
Nel frattempo sbattete le uova con un pizzico di sale, una macinata di pepe e la panna acida.
Quando l'impasto sará lievitato fino al raddoppio, foderatevi una teglia di 26 cm di diametro leggermente unta, tenendo i bordi alti: potete utilizzare tranquillamente le mani perchè l'impasto è morbido e l'operazione vi risulterà abbastanza agevole. Se tendesse a ritirarsi, fate riposare la pasta una decina di minuti e riprendete a tirarla dentro lo stampo. Distribuite omogeneamente sulla pasta il soffritto di cipolla e speck/pancetta affumicata, versatevi sopra il composto di uova e panna, cercando di farlo arrivare in tutti i punti ruotando e battendo delicatamente la teglia e ultimate ricoprendo il tutto con il formaggio grattugiato. Infornate in forno statico preriscaldato a 180/200 gradi per 30- 35 minuti o, comunque, fino a doratura.
Nota: se preferite un risultato più delicato, potete usare i porri al posto delle cipolle.