domenica 30 novembre 2008

Biscotti all'arancia e uva passa


Mentre attendo trepidante che vengano le 16 per andare qui a riempirmi gli occhi di magnifiche decorazioni natalizie fai-da-te, inganno il tempo proponendovi dei deliziosi biscottini che ho trovato estremamente adatti per le festività, sia da gustare con una buona tazza di thè come spezza-fame pomeridiano, sia a dolce conclusione del pasto; da soli o in compagnia, si intende!

La ricetta l'ho scovata su Il libro d'oro dei biscotti, mentre cercavo un modo per far fuori un pacchetto iniziato di uvetta che gridava pietà dal fondo della dispensa. Questo ricettario sembra essere un'istituzione fra tante foodbloggers. Ricordo ancora la gioia di quando l'ho avuto tra le mie mani, così alto e ricco di ricette, le fotografie patinate e dal gusto indiscutibile per l'accostamento di colori e la composizione. Una vera Bibbia.

Peccato che...su due ricette che ho provato, due mi abbiano procurato qualche leggero sconforto. Prima le girandole di frolla di mandorle e marmellata di lamponi, tanto buone, ma che fatica fu arrotolare quella frolla sbriciolosissima! Stavolta è stato il turno di questi biscottini all'arancia ed uvetta, stra-buonissimi per carità...ma molto diversi da quelli che ammiccavano dalle pagine del libro: come potete notare dalla foto qui sotto, lì si presentavano piatti, i miei invece sono risultati belli cicciotti.



Premetto che ho fatto mezza dose non avendo sufficiente uvetta e che non sono stata meticolosa nel peso dell'uovo (in tutte le ricette sono previste uova grandi, da 60 gr). Il risultato doveva essere sicuramente quello di una pastella densa ed appiccicosa, da far scendere sulla placca da forno con l'ausilio di un cucchiaio (trattasi infatti di biscotti così detti "a goccia"); ho invece ottenuto un impasto denso e ben lavorabile, come quello classico da cookies, ragion per cui ho pensato di farne delle palline e di non schiacciarle nemmeno, "tanto c'è il burro" mi sono detta "vedrai che si allargano in cottura".
E invece no; come dicevo, anzichè venire dei biscottoni piatti ne sono risultati dei dolcetti a pallina. Pazienza, ve li propongo comunque perchè il sapore e il profumo mi hanno fatto mettere da parte l'orgoglio ferito ;-)


BISCOTTI ALL'ARANCIA E UVA PASSA

Ingredienti (x 25-30 biscotti):

200 gr di farina bianca
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
125 gr di burro
140 gr di zucchero
1 uovo (di taglia grande, pari a 60 gr) leggermente sbattuto
1/2 cucchiaino di essenza di vaniglia
120 gr di uva passa
1 cucchiaio di scorza d'arancia grattugiata finemente
un pizzico di sale

Lasciar ammorbidire il burro a temperatura ambiente. Preriscaldare il forno a 190°. Foderare due piastre da forno con carta forno.
Setacciare la farina, il lievito e il pizzico di sale in una terrina di media grandezza. Lavorare il burro morbido con lo zucchero in una terrina capiente con uno sbattitore elettrico ad alta velocità fino a ottenere una crema. Unire l'uovo e la vaniglia senza mescolare troppo. Incorporare gli ingredienti secchi, l'uva passa e la scorza d'arancia.
Dosandola con un cucchiaio, distribuire la pasta alla distanza di 5 cm sulle piaste. Avendo ottenuto un impasto consistente, come quello da cookies, ho formato delle palline rotolandole tra le mani e le ho disposte senza schiacciarle sulle piastre.
Fate cuocere i biscotti per 12-15 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati.
Fateli raffreddare sulla piastra fino a quando si saranno induriti leggermente, poi trasferiteli a raffreddare su di una griglia.
Conservate in una scatola di latta.ricetta tratta da "Il libro d'oro dei biscotti", ed.Mondadori, pag.216



Con questa ricetta partecipo volentieri all'utilissima raccolta di Jelly Un regalo dalla cucina...i foodbloggers a Natale, per la quale siete in tempo fino al 14 dicembre :-)




venerdì 28 novembre 2008

Scarola in agrodolce, mentre scende la prima neve


Lo confesso, è già da qualche giorno che penso al Natale, ai dolcetti da preparare, alle decorazioni da realizzare, ai regali da scegliere e distribuire, ai bigliettini da confezionare. Per quanto questa ricorrenza mi lasci sempre un po' di malinconia latente, adoro l'atmosfera natalizia e tutto ciò che concerne le decorazioni e le tradizioni. Mi piace cercare, mi piace informarmi, mi piace sognare come decorerò un giorno la mia futura casetta, perchè qui mi sento un po' limitata nell'esprimere il mio gusto personale per l'arredamento ed il living.

Capirete che stamattina, quando ho aperto gli occhi e, complice il fatto di aver dimenticato gli scuri della finestra aperti, ho visto scendere candidi fiocchi di neve e una coltre bianco latte rivestire i tetti delle villette di fronte alla mia, non ho potuto che sorridere compiaciuta e mettere definitivamente la mia "modalità natalizia" su ON :-) E voi...vi state già organizzando?


Lo so che dopo cotanta introduzione vi aspettereste una bella ricettina a tema, che ne so, dei Pepparkakor o dei Vanillekipferl (come quelli di Alex, per intenderci) - ecco magari per il panettone e o il tronchetto di Natale è ancora prestino...però, insomma, ci siamo capiti -.
E invece no, perchè ho ancora qualche ricetta arretrata da postarvi, quindi andremo a passi lenti e cadenzati, ma arriveremo, statene certi!

Intanto oggi vi suggerisco questa ricetta che è un ottimo contorno, ma che si presta ovviamente anche come ripieno della celebre pizza di scarola. Diciamo che questa volta ho fatto una pizza di scarola...svestita ;-)
L'ho servita semplicemente con delle salsicce aperte a metà e abbrustolite in padella antiaderente ed il contrasto saporito-agrodolce ci è piaciuto molto.

Chiedo scusa per le foto veramente pessime, ma quando le ho scattate in casa c'era un buio degno della Scandinavia.


SCAROLA IN AGRODOLCE


Ingredienti:

un cespo di scarola da circa 500 gr.

2 cucchiai abbondanti di olio evo
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di pinoli

1 cucchiaio di uvetta

1 cucchiaio di capperi sottaceto (se sono sottosale,sciacquateli accuratamente!)
una decina di olive nere, preferibilmente di Gaeta
1 acciughina sott'olio (se non si gradisce, si può omettere)
peperoncino

sale


Sfogliare e lavare la scarola, sgocciolarla e ridurla grossolanamente a pezzi con le mani. Mettere in una padella l'olio, l'aglio schiacciato, il peperoncino e scaldare il tutto. Unire l'acciughina e farla sciogliere nell'olio a fuoco basso. Aggiungere la scarola, coprire con un coperchio e far stufare per 10 minuti mescolando di tanto in tanto. Unire olive, pinoli, uvetta e capperi, mescolare e far cuocere a fuoco vivo, a pentola scoperta, per qualche minuto fino a quando non avrà perso l'acqua. A fine cottura regolare di sale.

Nota: si può usare la stessa ricetta per le bietole, le cime di rapa e, perchè no, i friarielli
.


Ringrazio tutti coloro che mi hanno lasciato dei premi: mi fa molto piacere che abbiate pensato a me anche se, come dico da tempo, non li riassegno più. Buon weekend (innevato?) a tutti!

lunedì 24 novembre 2008

Buon compleanno a...me!


Ebbene sì. Ieri era il mio 26esimo compleanno! Il weekend è trascorso piacevolmente, e soprattutto in maniera serena, che, non ci crederete, ma è la cosa di cui ho più bisogno ultimamente e che maggiormente deside
ravo per il mio compleanno.

Ho festeggiato di fatto da venerdì sera a ieri sera, prima con amiche ed amici in un agriturismo (dove ho carpito alcune "chicche" che vorrei prima o poi riproporvi), sabato sera una pizza mentre guardavamo la partita in tv a casa di altri amici, un tranquillo pranzo domenicale con i miei genitori ed infine uno splendido giro in quel di Sirmione, al Lago di Garda, dove ci siamo fermati anche per la cena (e anche qui ci sarebbe da replicare alcune pietanze...).

La giornata di ieri era splendida, nonostante il freddo polare, ma il cielo era limpidissimo e l'aria pulita.
Oggi non posterò alcuna ricetta (e non aspettatevi la torta di compleanno perchè non l'ho fatta, ihih!), ma vi lascio alcuni scatti della giornata di ieri, però prima vorrei mostrarvi parte del bottino-regali. Qualcosa mi dice che si sia sparsa voce della mia passione per la cucina...




SIRMIONE























Ed in occasione di questa giornata, una sorpresa per voi: questa sono io...



Un abbraccio e buona settimana a tutti!

giovedì 20 novembre 2008

Crostata di Nutella, pere e cioccolato



Mia mamma, che è maestra elementare, ogni tanto porta a casa dalla mensa scolastica della frutta avanzata che altrimenti butterebbero nella spazzatura (che tristezza vero?). Qualche settimana fa è rientrata con una quindicina di piccole pere piuttosto mature, che avrebbero fatto una fine piuttosto indecorosa se non avessi deciso di utilizzarne una parte per un dolce. Avevo voglia di cioccolato, quindi perchè non sperimentare un altro classico abbinamento della cucina: pere e cioccolato?

Navigando in rete alla ricerca di una ricetta che mi ispirasse, mi sono trovata di fronte al dubbio amletico se fare una torta lievitata oppure puntare su di una crostata. Non nascondendo la mia passione per la frolla, la scelta è come vedete ricaduta su quest'ultima opzione. Ma quale? Ce n'erano talmente tante...
In particolare ero indecisa tra questa e questa, una prevedeva base di Nutella e pere adagiate sopra; l'altra prima le pere, poi cioccolato fondente tritato.


Il cricetino che alimenta il mio cervello ha cominciato a correre veloce sulla sua ruota ed ecco l'ideona arrivare! Ho pensato di unire le due ricette in un'unica torta: una botta di vita, è vero, ma che goduria!
Quindi base di Nutella, poi le pere a fettine, infine il cioccolato tritato.

Ho deciso di fare la copertura di frolla prevista da una delle due ricette, ma che delusione quando l'impasto non mi sembrava sufficiente per fare abbastanza palline! Ovviamente immaginavo non sarebbero bastate a formare la copertura come in quella ricetta e quando guardavo il forno ero davvero delusa e sconsolata, tanto buona sì, ma anche tanto bruttina...

E qui torna in funzione il cricetino, che mi ha suggerito di tritare delle mandorle (se le avessi avute avrei messo delle nocciole, per riprendere il gusto della Nutella) e di spolverizzare i buchi lasciati vuoti dalle palline di frolla con questa granella. Et voilà, il risultato lo vedete da voi.


Non vi ho ancora detto niente del sapore. Beh, è semplicemente squisita! L'interno rimane un po' umido grazie alla cottura delle pere, che si sposano a meraviglia con tutta quella favolosa, cremosa cioccolata e con il friabile della frolla e il croccantino della granella di mandorle. Un vero paradiso del palato!

Alcuni accorgimenti: consiglio di usare una teglia più piccola se si vuole provare a ottenere una copertura come da ricetta originale e preferibilmente a cerchio apribile, siccome ho tribolato un po' per staccarla dallo stampo senza rovinarla (dato che la cioccolata scoperta rimane cremosa, temevo di fare un pastrocchio dei miei!)



CROSTATA DI NUTELLA, PERE E CIOCCOLATO

Per la frolla:
300 gr di farina
150 gr di burro
150 gr di zucchero
3 tuorli
la scorza grattugiata di un limone
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

Per il ripieno:
5 cucchiai colmi di Nutella
cioccolato fondente q.b. (ho messo un cubone grande)
3 piccole pere

Inoltre:
granella di mandorle o di nocciole

Impastare nel mixer la farina, il burro, lo zucchero, il pizzico di sale, i tuorli, la scorza del limone grattugiata e il lievito. Appena si addensa un po', lavorarla velocemente a mano, fino a formare una palla. Avvolgerla nella pellicola e farla riposare una mezz'oretta in frigo.

Stendere quasi 2/3 della frolla in una teglia da 24 cm di diametro tenendo i bordi un po' alti; spalmare il fondo di Nutella.
Tagliare a fettine sottili le pere e disporle a raggiera sulla Nutella.

Tagliare a scaglie il cioccolato e cospargere le pere.

Ripegare all'interno il bordo della frolla e con la pasta rimasta fate tante palline mettendole una accanto all'altra e coprite le pere.
Secondo la ricetta, non c'è bisogno di metterle molto vicine perchè essendoci il lievito in cottura si ingrandiscono: io devo dire che non mi è stato sufficiente per ottenere una copertura uniforme e dire che ho anche ridotto la tortiera visto che ne era prevista una da 26 cm. Vi consiglio quindi di ridurre ulteriormente il diametro dello stampo, se non volete ottenere un effetto come il mio.

Infornare a 160° per 25-30 minuti. Una volta raffreddata, ho cosparso le zone vuote di granella di mandorle.



martedì 18 novembre 2008

Vellutata di zucca e patate con cremino al parmigiano, rosmarino e crostini di pane



Accidenti che freddo che fa in questi giorni! Sembra decisamente arrivato di gran carriera l'inverno, e con lui le mani e i piedi in ipotermia, la punta del naso gelida, le labbra screpolate, la voglia di stare in casa avvolti in un soffice e accogliente plaid, accoccolati sul divano con una tazza di tisana (o di cioccolata calda, nei miei sogni più peccaminosi) a guardare un bel film, a leggere, a sonnecchiare, a sfogliare una rivista di cucina in vista dell'ormai imminente Natale. Anche se tutto questo è accompagnato da un'immensa malinconia, perchè per me la metà di Novembre segna l'inizio di una serie di festeggiamenti (compleanno, Natale, Capodanno) che da anni mi portano un velo di tristezza a cui non riesco a dare una spiegazione logica.

In attesa di coccole dolci, la settimana scorsa ho preparato per me e mio padre questa deliziosa vellutata di zucca e patate. La zucca è un altro di quegli ortaggi che in casa mia non furoreggia, ovviamente io ne sono ghiotta, i miei genitori vivrebbero benissimo anche senza. Ho cercato allora di rendere questa crema il più goloso e invitante possibile, partendo come base da questa ricetta e arricchendola con crostini di pane dorati in padella antiaderente, rosmarino tritato, noce moscata e un ottimo cremino al parmigiano che avevo acquistato nel caseificio di cui vi parlavo qui.

Vi state chiedendo cosa sia questo cremino al parmigiano? Devo ammettere che si tratta di un prodotto caseario difficilmente reperibile, qui lo si trova prevalentemente in montagna: è una sorta di parmigiano fuso,cremoso, che viene spalmato e gustato dentro le tigelle (o come si chiamano sull'Appennino, crescentine). Potete vederne un esempio qui, sul sito di questo rinomato caseificio di Pavullo, ma l'ho visto anche al supermercato nel reparto dei formaggi spalmabili.

Devo dire che la più grossa conferma per questa ricetta sperimentale è stato vedere mio padre raschiare il fondo della terrina: che dite, gli è piaciuta?! ;-) A me tanto, non vedo l'ora di rifarla. D'altra parte adoro le creme, le zuppe e le vellutate e sto passando una fase in cui le vorrei provare tutte!




VELLUTATA DI ZUCCA E PATATE CON CREMINO AL PARMIGIANO, ROSMARINO E CROSTINI DI PANE

Ingredienti (x circa 3 persone)

uguale quantità di zucca e patate, per un totale di 700-800 grammi
1 scalogno grandino
olio evo
brodo vegetale q.b.
qualche ago di rosmarino
sale, pepe e noce moscata q.b.
cremino al parmigiano 2 cucchiai, più quello per la decorazione
crostini di pane (fatti abbrustolendo il pane in padella antiaderente)


Affettare finemente lo scalogno e rosolarlo in poco olio. Unire la zucca e le patate tagliate a cubetti, far insaporire qualche minuto, poi coprire a filo delle verdure con brodo vegetale.
Portare a ebollizione e far cuocere con un coperchio per 30-40 minuti.

Frullare tutto con il minipimer fino a quando sarà cremoso e vellutato, aggiustare eventualmente di sale.
Aggiungere il cremino al parmigiano, mescolare bene, impiattare.

Completare ciascun piatto con qualche ago di rosmarino tagliuzzato, una grattatina di pepe e di noce moscata, crostini di pane un filo d'olio.


Ne approfitto per ringraziare Milla e Luca e Sabrina per i premi che mi hanno assegnato molto carinamente e per dire che con questa ricetta partecipo alla fantastica raccolta di Zuppe e Minestre di La cucina di Cristina, cui ho segnalato anche la zuppetta di lenticchie e patate.

lunedì 17 novembre 2008

Torta Sacher... o almeno ci si è provato!


"Finalmente" siamo giunti all'epilogo della cena. "Finalmente" perchè vi stiamo ormai stressando da due settimane, ne avrete piene le tasche...o no? ;-)
Per concludere degnamente l'incontro abbiamo deciso di cimentarci in un dolce ostico, che da sole rimandavamo sempre di fare.
Pensa che ti ripensa la scelta è caduta concordemente sulla deliziosa Sacher Torte, un'istituzione della cucina austriaca e tirolese. Non credo ci sia bisogno di grosse descrizioni per raccontarvi del tripudio di profumi e di consistenze di questa torta, base di spugnosissimo simil-pandispagna al cacao, strati di confettura di albicocche, tenera glassa di cioccolato. Per non farci mancare niente l'abbiamo decorata e accompagnata con panna montata (grazie mitico Kitchen Aid di Camomilla!) non zuccherata, la morte sua.

Come vedete, la torta intera non è certo perfetta, nonostante l'esecuzione meticolosa. Tutta colpa della glassa che non ne ha voluto sapere di fare il suo dovere: è venuta bella lucida, ma molto densa e per questo motivo difficilmente spalmabile con precisione (confessiamo che era per entrambe la prima copertura, e io non amo fare dolci molto decorati - un po' perchè non mi ritengo all'altezza, un po' perchè per gusto personale mi stomacano panne e meringhe e compagnia bella).
Per ovviare alla brutta copertura, abbiamo tentato una qualche decorazione con la panna montata e scritta "Sacher" di cioccolato fuso che per terrore di rovinarla abbiamo fatto su carta forno e poi trasferito con difficoltà (dato che la glassa è morbida, non si staccava con precisione, anzi si scioglieva) sulla torta, e che poi ho rifinito alla meno peggio zigrinandola con uno stuzzicadente. E' un obrobrio, lo so :-(

Nonostante questo, la torta è uscita un'autentica delizia, spugnosissima, umida, veramente buona buona. Peccato che dopo siffatto pasto luculliano, la sottoscritta si sia impuntata a finire la sua fetta guadagnandosi un blocco di stomaco senza precedenti che Camomilla ha prontamente curato con un bollente Canarino: io non lo conoscevo, si tratta di un digestivo fatto bollendo acqua e scorza di limone (bio!) che va poi bevuto zuccherato a duemila gradi Farehneit, salvo poi finire come Fantozzi a urlare nella foresta e a sbollire la lingua dentro il fiume :-P ...però devo dire che è servito!

Alcuni accorgimenti prima di venire alla ricetta: preparate il pandispagna qualche ora prima in modo tale che si compatti bene prima di procedere al taglio;acquistate una confettura senza pezzettoni salvo dover poi fare come noi che abbiamo rastrellato tutta la torta in cerca di ispessimenti; se la confettura dovesse essere troppo densa, scaldatela leggermente in un pentolino prima di utilizzarla; per sezionare la torta utilizzate un coltello dalla lama affilata, pressando con l'altra mano sulla torta e girandola via via che la tagliate il più dritto possibile.

Dimenticavo: con questa ricetta partecipiamo al Club Sale & Pepe di Novembre!

TORTA SACHER
Ingredienti per 8 persone:
Per la torta:
5 uova piccole
150 g di zucchero semolato
160 g di olio di semi d’arachidi
75 g di farina
20 g di mandorle in polvere
40 g di cacao amaro
1 bustina di lievito vanigliato per dolci in polvere
Sale
Per la glassa e la farcitura:
380 g di cioccolato fondente
1,25 dl di panna fresca
30 g di zucchero semolato
400 g di confettura di albicocche
Procedimento:
Per la torta: separate i tuorli dagli albumi, mettete i primi in una ciotola e montateli con uno sbattitore elettrico insieme a 50 g di zucchero semolato e una presa di sale, aggiungendo poi a filo l'olio. In un’altra ciotola mescolate la farina ed il cacao setacciati, il lievito vanigliato e le mandorle tritate finemente. Montate a neve ferma gli albumi con lo zucchero rimanente e incorporatene metà al composto di tuorli rimescolando dal basso verso l’alto. Aggiungete gli ingredienti in polvere (farina, cacao e livito) a pioggia, terminate con la metà di albumi rimanente e amalgamatela bene sempre rimestando delicatamente.
Imburrate e infarinate uno stampo da 24 cm di diametro, preferibilmente a cerchio apribile, versatevi l’impasto e cuocete nel forno preriscaldato a 180° per circa 45-50 minuti. Trascorso tale tempo, sfornate la torta e lasciatela raffreddare completamente. Con un coltello tagliatela delicatamente a metà, ottenendo 2 dischi.
Per la glassa: Fate sciogliere il cioccolato fondente a pezzetti in un contenitore a bagnomaria. In una casseruolina versate 20 g di acqua e lo zucchero semolato e mescolate fino ad ottenere uno sciroppo. Scaldate la panna, aggiungetela allo sciroppo ed infine incorporate il cioccolato fuso rimestando fino a quando il composto sarà perfettamente amalgamato.
Montaggio: prendete il primo disco di torta, spalmate su tutta la superficie un velo di confettura di albicocche, aggiungete il secondo disco e distribuite nuovamente la confettura nella parte superiore e lungo i bordi. Disponete la torta farcita su di una grata, versate al centro la glassa al cioccolato e distribuitela su tutta la torta. Trasferite il dolce su di un piatto da portata e fatelo raffreddare in frigorifero per 2-3 minuti e servite, magari accompagnato da un po’ di panna montata.


Prima di salutarvi volevo suggerirvi di andare a vedere questo film al cinema.



A parte la solita, ottima regia di Clint Eastwood, un'Angelina Jolie (bellissima e perfettamente contestualizzata) e un John Malkovich veramente impeccabili, la storia è una vicenda vera, tragica, dolorosa, un fatto crudo come pochi che si svolge nell'America protezionistica della Grande Depressione degli anni 20; sullo sfondo una polizia corrotta e dittatrice, che manda in ospedale psichiatrico le persone scomode e il cui unico interesse è farsi bella agli occhi della stampa, la storia di una donna cui sparisce il figlio e alla quale ne viene restituito uno sbagliato e che lotta strenuamente per ottenere giustizia e verità su una tragedia che lascia sconcertati per la sua assurda crudeltà.
Inutile dire che ho pianto come un'aquila per metà del film, ho provato veramente emozioni molto intense come da tempo non provavo per una pellicola: schifo, terrore, disperazione, rabbia, tenerezza, pena, sconcerto, sconforto. Bello, crudele, ma bello. Andatelo a vedere.

venerdì 14 novembre 2008

Sformato di broccoli


Avevo in mente un incipit tutto particolare per questo post, ma poi leggi notizie come questa, che colpiscono persone che hai conosciuto tramite internet ma che è come se conoscessi da sempre, e ti si strazia il cuore. Io Night non la conosco bene, non la conosco affatto in realtà: a parte qualche scambio di messaggi privati ai tempi di Cookaround non posso dire di aver mai parlato con lei, ma mi sembra di conoscerla lo stesso da una vita. Sono le sue ricette a parlarmi di lei (quelle ricette che così tante volte ho rifatto), i suoi post dalle parole delicate e tremanti, i suoi dolcetti curati nel dettaglio che fanno trasparire l'amore che può donare questa ragazza e quel misto di forza-fragilità che ora dovrà gestire e affrontare con coraggio in un momento per lei così tragico. Sono con te tesoro, solo questo; non potendo fare altro, a te va il mio pensiero. Ma mi sento piccola piccola, in questo momento, lo giuro.

Tornando a quasi-frivolezze, quello di cui volevo parlarvi era l'angoscia di perdere tutto il proprio avere (in termini di foto, di cucina e non, ricette, lavoro e altri documenti) che si prova da un momento all'altro quando una mattina ti svegli e non ti si accende il pc. Schermata blu, messaggio di errore, in parole povere il pc è kaput...e il panico si impossessa di te. Ovviamente queste amenità accadono sempre quando è da un po' che non si fa un bel backup, nello specifico alla sottoscritta è accaduto lunedì mattina, ragion per cui non avete trovato risposte al post scorso, che avevo già "programmato" la sera precedente. Grazie al cielo mi hanno risolto il problema, anche se mica tanto "a tarallucci e vino"...40 euro per togliere un infamissimo virus, lo dico io che ho sbagliato tutto nella mia vita!! Quantomeno ora mi sono ricordata di salvare tutto il salvabile, bah.


Ma veniamo alla ricetta. Oggi è la giornata del contorno della cena con Camomilla. Il prescelto è stato uno sformato di broccoli carpito anni fa da Precisina (ai bei tempi in cui seguiva ancora il forum cucina di Alfemminile...come dici Preci? Hai sentito una leggera frecciatina giungerti infida nella schiena? Dai, viè quà, te la tolgo io, però è vero che non lo frequenti più da tempo immemore, come mai?) e che aveva segnato la tregua tra i miei genitori e questo ortaggio che non apprezzano particolarmente. A differenza della sottoscritta, ovvio (com'è che leggo tante bloggers che cercano di far mangiare verdure ai figli e a me questa sorte tocca con il parentado? Mistero della fede...).


Camomilla e consorte hanno apprezzato molto, anche perchè oltre ad essere molto gustoso si presenta davvero in modo scenografico grazie al suo bel verde acceso che contrasta con la crosticina bianco-dorata di besciamella e pangrattato-parmigiano. E i broccoli non si sentono quasi, è delicatissimo, provare per credere!


SFORMATO DI BROCCOLI

Ingredienti x 4 persone:

400 gr di broccoli

1 uovo

1 tazza di besciamella un pò morbida fatta con 40 gr di burro, 40 gr di farina e un bel bicchiere di latte freddo

4-5 cucchiai di parmigiano grattugiato
5-6 cucchiai di pangrattato

sale, pepe e noce moscata q.b.


Pulire i broccoli eliminando il gambo e le foglie esterne, tagliarli a pezzetti, lavarli e tuffarli in acqua bollente salata. Cuocerli per circa 10 minuti, scolarli e tritarli nel mixer.


Intanto fare una besciamella facendo sciogliere in un tegamino il burro, unendo la farina, lasciando addensare il roux, quindi aggiungendo il latte freddo. Mescolare finche' non si addensa, tenendola tuttavia un po' liquida, poi salare.


Unire ai broccoli tritati 3/4 della besciamella, l'uovo, 3 cucchiai di parmigiano grattugiato, 4 cucchiai di pangrattato, una bella grattata di noce moscata, una macinata di pepe, infine regolare di sale.

Amalgamare bene il composto, quindi versarlo in un piccolo stampo imburrato, coprire con la besciamella rimasta e i restanti parmigiano e pangrattato. Cuocere in forno già caldo a 180° per 30 minuti o comunque fino a quando non fa una bella crosticina dorata.


Con questa ricetta e con quella delle frittelle di cavolfiore partecipo alla simpatica raccolta Ecchecavolo!!! di Pane al pane...Vino al vino.


Ancora ringraziamenti per i premi ricevuti da Dodò, Fantasilandia, La gallina in cucina, Polinnia, Cindystar, Susina e Mary! Grazie di cuore ragazze :-) e un buon weekend a tutti!

lunedì 10 novembre 2008

Nocette di maiale con prugne secche al Cannonau


Questo post, lo so, farà la felicità della mia amica Giulia che da quando sa che ho il blog passa regolarmente a controllare le mie creazioni e mi dice sempre: "Però, Ale, mancano i secondi di carne...". Ed è così, non ho mai potuto darle torto. Non è che non la mangi, ma diciamo che la fettina di carne così, nuda e cruda, non è mai stata nelle mie corde: per tradizione familiare sono più una da condimento, da sostanza, da arrosti, scaloppine, spezzatini, polpette, involtini, giusto per intenderci. Mi piacciono le preparazioni di carne semplici, ma condite e gustose. Anche se c'è sempre un'eccezione: per una bella fiorentina, o una tagliata di manzo, sarei disposta a ritrattare quanto detto, ma per una misera bistecchina, ahimè, no. Comunque sia, raramente mi diletto in preparazioni di questo tipo, col risultato che il blog piange di ricette relative.

Tutto questo Camomilla lo sa bene, ragion per cui ci siam trovate immediatamente d'accordo sulla tipologia di carne da proporre per la nostra cena. Questa ricetta proviene dal nostro tanto amato "Sale e Pepe", abbiamo soltanto modificato il vino da utilizzare, scegliendo un Cannonau (che Camomilla aveva già aperto e disponibile) al posto del previsto Cabernet. Il risultato è stato molto apprezzato e anche esteticamente era molto gradevole, anche se devo dire che dalle foto qui sotto non si percepisce bene la forma a fiore che ho **pazientemente** dato ai filetti, legandoli con spago da cucina :-P

NOCETTE DI MAIALE CON PRUGNE SECCHE AL CANNONAU
Ingredienti per 4 persone:
700 g filetto di maiale a fette spesse
2 foglie di alloro
40 g di burro
Timo secco
6 prugne secche denocciolate
1 bicchiere e mezzo di Cannonau
Sale
Pepe
Procedimento:
In una casseruola fate bollire un bicchiere d’acqua con uno di Cannonau insieme ad una foglia di alloro. Fate intiepidire e aggiungetevi le prugne secche lasciandole in infusione per circa 30 minuti.
Con lo spago da cucina legate ciascun filetto dapprima a pacchetto e poi in diagonale facendolo convergere nel punto centrale, in questo modo otterrete una gradevole forma a fiore.
In una capiente padella antiaderente rosolate la carne da entrambi i lati insieme al burro, sgocciolatela e conservatela al caldo in un piatto coperto da un foglio di alluminio.
Nella stessa padella dove avete cotto la carne, fate soffriggere la cipolla tritata con un po’ di timo secco, quindi aggiungete le prugne secche tagliate grossolanamente a pezzetti e una foglia di alloro. Regolate di sale e di pepe e unitevi il mezzo bicchiere di Cannonau.
Cuocete fino a quando il fondo di cottura si sarà addensato, per 15 minuti circa, e aggiungetevi i filetti di maiale. Portate a cottura per 10 minuti circa mescolando con un cucchiaio di legno e rigirando la carne più volte. Se la salsa al vino dovesse asciugarsi troppo in questa fase, allungate con poca acqua bollente.
Trasferite le nocette nei piatti di portata accompagnandole con la salsa di prugne secche e vino e servite.



Ovviamente con questa ricetta partecipiamo al Club Sale e Pepe di Novembre :-)
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Due settimane fa sono stata contattata, come molti di voi, dalla Quo Vadis che si è offerta di spedirmi un taccuino della nuova serie Memoriae.
Proposto in 12 tematiche, dai colori davvero accattivanti (io mi sono innamorata della gamma degli azzurri, confesso), venduti singolarmente o addirittura in cofanetto, i taccuini Memoriae sono davvero un'idea sfiziosa per chi come me ama scrivere ed annotarsi tutto, con buona pace dell'ordine dato che solitamente spargo foglietti per tutta casa, e sui temi più disparati, sia chiaro.
Nonostante la mia Moleskine d'ordinanza, semino note cartacee tra borse, cucina, camera da letto alla velocità della luce, segnandomi ristoranti da visitare, piatti da sperimentare, proposte di menù, interminabili liste della spesa: sono al limite del patologico, sì. Credo che questa mia "malattia" non guarirà, ma almeno prenderò note ordinate almeno in questo campo, ecco ;-)



Ovviamente ho scelto il taccuino "La mia cucina", di un bell'arancione acceso, che mi è arrivato dopo appena un paio di giorni dalla richiesta. Mi è sembrato davvero ben fatto, anche se dubito lo userò per le mie ricette, dato che mi servirebbero all'incirca una 70ina di taccuini :-P (e per quello ho già i miei raccoglitori e il blog), ma lo trovo molto gradevole e utile nelle parti relative ad indirizzi culinari, trucchi e idee in cucina, decorazioni e soprattutto menù ben riusciti.
GRAZIE QUO VADIS!




Ringraziamenti sparsi per Onde, Ilaria, Micaela e Maddea, che mi hanno carinamente regalato dei premi Dardos, Criceto goloso e alla dolcezza. Grazie a tutte!!

venerdì 7 novembre 2008

Gateau di patate con salsiccia, friarielli e scamorza affumicata


Oggi io e Camomilla proponiamo il secondo antipasto realizzato per la nostra cena. In sede di definizione dei piatti da preparare, abbiamo deciso di proporre una cosa per ciascuna, chiaramente venendoci incontro e discutendone per raggiungere una soluzione ottimale, che gustasse ad entrambe.
Io ho pensato che poteva essere sfizioso un gateau molto particolare che avevo trovato su Cookaround, ossia ripieno di salsiccia, friarielli e scamorza affumicata. Camomilla ne è stata immediatamente entusiasta perchè come me adora questi tre ingredienti, tanto che ci aveva proposto tempo fa anche una pizza divina, che non a caso è al momento la mia pizza preferita, quella che prendo sempre quando esco a cena!

Salsiccia e friarielli è un'accoppiata tipicamente partenopea, dato che questo ortaggio, che prima mi era sconosciuto, è una sorta di cima di rapa o di broccoletto con infiorescenze quasi introvabile fuori da quella zona.

Cito da Wikipedia
I friarielli sono broccoletti con infiorescenze appena sviluppate, sono molto simili alle cime di rape e sono un piatto tipico della cucina napoletana.
Il nome deriva dal verbo napoletano frijere (friggere) ed indica appunto la modalità con cui i friarielli sono preparati, ovvero direttamente in padella con aglio, olio, sale e peperoncino. Non richiedono una previa lessatura.
Nella cucina napoletana i friarielli formano un binomio quasi indissolubile con la salsiccia con la quale vengono utilizzati come ripieno per panini o comunque vengono accompagnati con il pane. Nelle pizzerie napoletane non manca mai sul menù anche la pizza con salsiccia e friarielli (in alcuni posti, è chiamata pizza alla carrettiera).
Fortunatamente Camomilla ha scoperto un negozietto campano poco distante da casa sua e ha reperito il necessario, oltre a una deliziosa mozzarella di bufala e ad un'ancor più divina treccia di bufala che abbiamo gustato - con sommo sacrificio - a pranzo.

Questa ricetta quindi è ottenuta dal collage tra la ricetta di gateau di Camomilla e l'idea carpita da Cookaround. Noi lo abbiamo trovato delizioso, nel suo perfetto equilibrio tra la dolce pastosità della purea di patate, l'amarognolo-piccantino dei friggitelli, la sapidità della salsiccia e l'affumicato dato dalla scamorza: voi cosa ne pensate?


GATEAU DI PATATE CON SALSICCIA, FRIARIELLI E SCAMORZA AFFUMICATA

Ingredienti:

Per il gateau:
400 gr di patate a pasta bianca, preferibilmente un po' vecchie
1 uovo
25 gr di parmigiano grattugiato
20 gr di pecorino grattugiato
1-2 cucchiai di latte
15 gr di burro (+ un pezzetto per imburrare la pirofila)
sale q.b.
pangrattato q.b. per rivestire la pirofila e spolverizzare la superficie del gateau.

Per il ripieno:
2 salsicce private della pelle (circa 200 gr)
1 mazzetto di friarielli
olio evo, aglio, peperoncino
scamorza affumicata

Lavate le patate, asciugatele e disponetele in una capiente casseruola coperte d’acqua fredda salata. Lessatele per circa 30-40 minuti dal bollore, quindi pelatele mentre sono ancora calde e passatele allo schiacciapatate mettendo il purè ottenuto all’interno di una ciotola.

Unitevi il burro morbido a fiocchetti, il parmigiano ed il pecorino grattugiati, l'uovo, il latte e mescolate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo, eventualmente regolando di sale.

Pulite e lavate i friarielli, quindi saltateli in padella con un filo d'olio, uno spicchio d'aglio intero e peperoncino a piacere. A parte saltate in una padellina antiaderente anche la salsiccia sbriciolata e quando è un po' rosolata unitela ai friarielli. Quando saranno intiepiditi, tritate leggermente il tutto con il coltello.

Imburrate e spolverizzate con abbondante pangrattato il fondo e i bordi di una piccola pirofila. Disponete solo metà del composto di patate livellandolo bene con il dorso di un cucchiaio in modo da farlo risultare omogeneo.

Distribuite sul composto i friarielli con la salsiccia e la scamorza tagliata a cubetti. Coprite con la metà rimasta del composto di patate e uniformatelo come avevate fatto per lo strato precedente. Spolverizzate con abbondante pangrattato ed eventualmente fiocchetti di burro.

Cuocete nel forno preriscaldato a 200° per 40 minuti o fino a quando il gateau diventerà bello dorato in superficie.
Sformatelo, se necessario aiutandovi con un coltellino che farete passare prima lungo i bordi, e trasferitelo su di un piatto da portata, tagliatelo a fette e servite.



mercoledì 5 novembre 2008

Torta ricotta e cioccolato


Sabato scorso siamo stati in montagna a mangiare i funghi, per la precisione nel nostro Appennino, in un paesino piccolissimo con 3 ristoranti attaccati (praticamente ci sono più ristoranti che abitanti!) tutti specializzati in funghi e tartufi. Ma di questo parleremo un'altra volta, dato che è mia intenzione fare un post ad hoc.
Al ritorno a Modena, ci siamo fermati in un caseificio poco distante, che conosco da tempo per l'ottima qualità dei suoi prodotti, e ho preso mezzo kg di ottima e freschissima ricotta, di quelle ricotte dense, senza siero, cremose al palato e saporitissime senza ulteriori aggiunte.

Avrei sicuramente potuto farci dell'altro, se solo avessi avuto più tempo; o mangiarla così, se non ci fosse stato già altro pronto. Ho quindi deciso di usarla per una torta alla ricotta, di quelle umide e compatte, che si sciolgono in bocca. Ma che torta alla ricotta sarebbe senza...cioccolato?

La ricetta l'ho presa
dal blog di Tulip e mi ha pienamente soddisfatta. Vi consiglio di prepararla il giorno prima, è la classica torta che ha bisogno del tempo di assestamento per dare il meglio di sè e vi confesso che a me queste torte piacciono fredde di frigo, trovo che la compattezza ne guadagni! Ovviamente non aspettatevi un dolce alto e soffice, dato che manca completamente il lievito e c'è pochissima farina (lo specifico visto che mi han già fatto notare che è un po' "sottile" ;-) ).



TORTA RICOTTA E CIOCCOLATO

Ingredienti:

500 g di ricotta asciutta
100 g di gocce di cioccolato
150 g di zucchero
4 cucchiai di farina
4 uova
scorza di 1 limone
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di essenza di vaniglia (in assenza, ho messo mezza bustina di vanillina)

Montare gli albumi a neve fermissima con il pizzico di sale, poi aggiungere uno alla volta 4 cucchiai di zucchero, come a fare una meringa, in modo che gli albumi rimangano belli sodi.

Montare i tuorli con lo zucchero, finchè non diventano belli bianchi e vellutati, aggiungere la farina setacciata, la ricotta (se necessario, fatela colare dal siero tutta notte), le gocce di cioccolato, la scorza di limone, la vaniglia.

Alla fine unire gli albumi, prima un paio di cucchiaiate per allentare il composto dei tuorli e poi il resto mescolando con la spatola, dall'alto verso il basso.

Imburrare e infarinare uno stampo rotondo da 24 cm, versarvi il composto livellando con un cucchiaio bagnato e infornare a 170° per 50 minuti.



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Approfitto di questo post per segnalarvi che partecipo alla stupenda raccolta "La mia torta di mele" di Essenza di Vaniglia con alcune mie vecchie ricette, sperando nel contempo di riuscire a sfornarne di nuove.


Ecco qui le mie proposte:

Tarte aux pommes belga
Torta di mele cremosa
Brownies alle mele
Muffins alla mela, miele e cannella


Ringrazio infine le carinissime Michela, Micaela, Streghetta e Streghina, Pamy , Fantasilandia e Gajina per avermi conferito un premio "alla dolcezza" (Fantasilandia anche alla creatività!), che potete vedere qui, qui, qui, qui, qui e qui. Grazie mille tesorine!