giovedì 29 luglio 2010

Tortine ai lamponi (e acqua di rose)

Tortine ai lamponi

Ultimo post pre-vacanze, ho deciso! Nonostante il maggiore tempo libero, nonostante l'arrivo del tanto sospirato Kitchen Aid, nonostante le temperature più miti ancora manca la voglia di cucinare cose più particolari e mi ritrovo spesso e volentieri a riproporre i soliti piatti di famiglia (la mia e la sua, che sto pian piano acquisendo come bagaglio cultur-alimentare), quelli che si fanno sempre quando mancano il tempo e/o le idee e/o la voglia. Credo che la vacanza in Croazia non possa che giovarmi e, spero, ritemprarmi, facendomi ritrovare l'entusiasmo e le energie per tornare tra voi in maniera più attiva, specie nei vostri blog che per troppo tempo ho trascurato (e ve ne chiedo ancora una volta davvero scusa).

Per farmi perdonare vi lascio questa ricettina davvero garbata, che già volevo fare prima dell'arrivo del mio valido aiutante, avendo comprato appositamente un bel cestino di lamponi (provvidenzialmente in offerta al mio supermercato!), e che ho realizzato proprio come primissima sperimentazione del celestiale marchingegno. Mi ero innamorata di queste tortine ai lamponi e acqua di rose di Csaba dalla Zorza, proposte nella sua trasmissione su Alice (che purtroppo non posso vedere, non avendo Sky) e ritrovate online. Ovviamente l'acqua di rose qui non si trova manco a pagarla oro e in attesa che la mia più cara amica me la procacci in quel di Cipro, ho scelto di farle senza. Sono venute divinamente, soffici, scioglievoli, profumatissime di burro, con i lamponi che spezzano, grazie alla loro acidulità, una base tendenzialmente dolce e vanigliosa. Le potete fare in stampini a forma di rosa (come l'originale), in normalissimi stampini da muffins o, come ho scelto io, in quelli da mini kugelhopf (in due forme e dimensioni), come i miei della Silikomart. Ve li consiglio vivamente, al primo utilizzo li ho leggermente imburrati (in caso di successivo utilizzo non sarà più necessario) e si sono staccati alla perfezione! Queste tortine sono perfette per un the con le amiche o per un'appagante colazione nel weekend; si conservano benone per alcuni giorni.

Tortine ai lamponi e acqua di rose

Ingredienti:*
125 gr di burro ammorbidito
150 gr di zucchero fine
un cucchiaino di estratto di vaniglia
2 uova
185 gr di farina bianca, setacciata
1 cucchiaino abbondante di lievito per dolci
125 ml di latte intero
2 cucchiaini di acqua di rose
150 gr di lamponi freschi
zucchero a velo, per finire

Scaldate il forno a 160°. Mettete il burro, lo zucchero e l'estratto di vaniglia in una ciotola e amalgamateli bene con le fruste elettriche, fino ad ottenere un composto chiaro e cremoso. Aggiungete un uovo alla volta, continuando a sbattere. Unite la farina, il lievito, l'acqua di rose e il latte, amalgamando con una spatola. Alla fine incorporate i lamponi, amalgamando delicatamente con la spatola per non romperli.

Riempite con il composto 6 stampini in silicone a forma di rosa, tortine o muffin (se usate stampi in metallo, imburrateli e infarinateli bene) e infornateli per 25-30 minuti o fino a doratura della superficie. Lasciate raffreddare completamente le tortine, sformatele e spolverizzatele leggermente di zucchero a velo.

*secondo Csaba, con queste dosi dovrebbero uscire 6 tortine a forma di rosa. Io ho ottenuto 6 tortine kugelhopf medie (grandi all'incirca come dei muffin) e 8 piccoline (come dei mini-muffin), ma avrei dovuto riempire meno gli stampini, quindi sarebbero state ancora di più. Posso ragionevolmente ipotizzare che ne escano una dozzina di quelle più grandicelle.


lunedì 26 luglio 2010

Parmigiana bianca di zucchine (my way)

Parmigiana bianca di zucchine, my way

A me la parmigiana di melanzane piace moltissimo. Sia quella di mia mamma, che ci mette dentro anche delle fettine di uovo sbriciolate (non chiedetemi il perchè di questa versione, lei l'ha sempre fatta così!), sia quella della mamma del mio ragazzo, che la fa con prosciutto cotto e mozzarella, sia anche la blasfema ma più rapida e leggera versione con le melanzane grigliate (anche se, che vogliamo fare, non c'è paragone! Ma a chili estremi, estremi rimedi...). Ma mi piace altrettanto, se non di più, la parmigiana di zucchine. Io la preferisco nettamente in bianco, quindi questa è un po' stata una scommessa con il mio moroso, abituato da una vita a quella della sua mamma, che le zucchine le passa nell'uovo e poi nella farina, quindi le frigge, mette prosciutto cotto e mozzarella, ma anche un po' di salsa di pomodoro. Gli volevo dimostrare che senza passare le zucchine nell'uovo, utilizzando la scamorza e senza pomodoro sarebbe venuta altrettanto buona, anche se non esattamente quella a cui è abituato. Con una punta di orgoglio, vi dico che la scommessa è stata vinta, sue testuali parole: "Amore, hai fatto le foto?" Io: "Sì, le ho fatte (attimo di sconforto credendo mi sfottesse bellamente)" Lui: "Ah, benissimo, quando scrivi il post dì pure che era stra-buona e che il voto è 10+" Come non sciogliersi di fronte ad un apprezzamento così pieno e non trascurare, anche, che il tempo necessario per polverizzarla è equivalso a un decimo del tempo che ci avete messo a farla? :D

L'ispirazione per la ricetta viene da Precisina, che me ne aveva fatto innamorare agli ormai lontanissimi tempi di Alfemminile; facendo qualche ricerca, ho visto che l'ha riproposta, un po' modificata, anche in più moderni tempi di blogging, la trovate, infatti, qui. Io in pratica ho soltanto aggiunto il prosciutto cotto.

Parmigiana bianca di zucchine (my way)

Ingredienti x 4 persone (o 2 mooolto affamate e golose, ahem!):

4-5 zucchine medie o 2-3 grosse, per un totale di circa 1 kg

farina q.b. per impanare

olio d'oliva, per friggere
250 gr di scamorza bianca (o fiordilatte, o provola)

150 gr di prosciutto cotto
qualche manciata di parmigiano grattugiato
qualche fogliolina di basilico, se volete

un uovo
sale e pepe


Lavate le zucchine e asciugatele; se sono medie, tagliatele a fettine non troppo sottili (circa mezzo cm) per il lato lungo; se, invece, sono grandi affettatele a rondelle dello stesso spessore. Infarinate omogeneamente le fette di zucchina, scuotetele per privarle della farina in eccesso e friggetele poche alla volta in un fondo di olio ben caldo. Potete verificare la giusta temperatura dell'olio immergendovi il manico di un cucchiaio di legno: se si formano delle piccole bollicine tutt'intorno, è il momento di friggere. Rigiratele un paio di volte e scolatele appena diventano dorate, quindi lasciatele sgocciolare bene su carta assorbente da cucina. In una pirofila da forno, alternate strati di zucchine fritte disposte fittamente, prosciutto cotto e scamorza affettata sottilmente, qualche fogliolina di basilico spezzettata (se volete), una spolverata di parmigiano grattugiato, sale e pepe appena macinato. Proseguite fino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con il parmigiano: dovrebbero uscirvi 3 strati. Sbattete l'uovo con una forchetta e cospargetevi l'intera superficie, smuovendo la pirofila in modo che penetri anche un po' all'interno. Cuocete in forno caldo a 180 gradi per circa mezz'ora o fino a quando sarà ben dorata. Servite a temperatura ambiente.

giovedì 22 luglio 2010

Sfogliata di bietole e feta

Sfogliata di biete e feta

Qualche millennio fa (mumble...ma era solo il mese scorso?!) devo avervi parlato di quella mega sporta piena di bietole che avevo ricevuto in regalo. Con la convinzione che nessuno se ne ricorderà, la ritiro fuori dal cilindro dei ricordi solo per contestualizzare la ricetta di oggi, che avevo appositamente scelto per far fuori le suddette insieme a una confezione di feta (che non manca mai nel la collezione "summer" del mio frigorifero) e per provare dell'ottima pasta sfoglia home-made che mi era stata regalata qualche mese prima.

Bietole+feta+pasta sfoglia: la ricetta è in pratica già scritta tutta nel titolo, niente di più semplice! Nulla da aggiungere, quindi, se non che si tratta di una saporitissima torta salata, una versione grecizzante del nostrano erbazzone, da servire a quadrotti per un aperitivo o un buffet o...quando volete. A noi era piaciuta tanto. Solo una raccomandazione: non salate le biete o il composto di uova, la feta è già sufficientemente saporita di suo!
Sfogliata di bietole e feta

*ispirazione
qui*
Ingredienti:

un rotolo di pasta sfoglia rettangolare
400 gr di bietole tenere al netto dalle coste

120 gr di feta

2 uova

50 ml di latte

qualche rametto di timo
uno spicchio d'aglio

olio extravergine d'oliva

pepe


Lavate le bietole private delle coste, spezzettatele grossolanamente e saltatele nel wok (o in una padella capiente) in cui avrete fatto leggermente dorare uno spicchio d'aglio e un filo d'olio extravergine d'oliva; fatele appassire per una decina di minuti. Intanto sbattete le uova con il latte, una macinata di pepe e le foglioline di timo.


Srotolate la pasta sfoglia e foderateci, utilizzando anche la sua carta da forno, una teglia rettangolare. Punzecchiate il fondo con i rebbi di una forchetta e disponeteci sopra le bietole saltate intiepidite, la feta sbriciolata e versateci infine il composto, smuovendo delicatamente la teglia per farlo penetrare omogeneamente. Risvoltate sulla farcia i bordi di sfoglia, punzecchiateli leggermente con i rebbi della forchetta e cuocete in forno già caldo a 180° per 30 minuti circa. Servite tiepida o a temperatura ambiente.

lunedì 19 luglio 2010

Le pitta di Tessa

Pitta


E ora che le principali incombenze sono finite, in attesa che torni la voglia di cucinare che ancora vagabondeggia (complici una forte apatia post-sfinimento e un caldo magistrale che mi fa boccheggiare), ci tenevo a darvi la ricetta delle pitta che avevo fatto per il dip's party :) Premetto che le ricette che pubblicherò di qui alle vacanze risalgono tutte a un mesetto fa, quando le temperature erano ben più miti e idonee all'accensione del forno (santa sia l'a/c sempre!) quindi non rispondo di vostre improvvise voglie masochistiche di replicarle proprio ora che viaggiamo sui 40 gradi, ok? ;)

Per la ricetta delle pitta mi sono affidata ancora una volta a Tessa Kiros e le ho servite con le salsine e le verdure, ma in futuro mi piacerebbe provarle anche farcite di falafel + hummus, o di kebab, tzatziki, fettine di pomodoro e rondelle di cipolla rossa: io adoro il gyros pita! :)
P.S. Per le tanto sospirate vacanze abbiamo optato per un viaggio di 10-12 giorni "on the road" in Croazia, più specificamente in Dalmazia (Zara, Spalato, Trogir, Dubrovnik, parchi naturali di Krka e Plitvice e magari una o due isole). Qualcuno c'è stato e ha qualche dritta da darmi? Chessò, luoghi imperdibili, alloggi & ristorantini, piatti & prodotti tipici? Sono tutt'orecchi, non deludetemi! In cambio vi do...una ricetta! :)

Pitta

ricetta tratta da "Falling Cloudberries" di Tessa Kiros


Ingredienti per 12 pitta:
10 gr di lievito fresco (circa mezzo cubetto)

2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
una presa di zucchero
500 gr di farina 0

1 cucchiaino di sale

acqua tiepida q.b.


Sbriciolate il lievito in una ciotolina e aggiungete l'olio, lo zucchero e 100 ml di acqua tiepida. Mescolate bene e lasciate riposare per 10-15 minuti finchè comincia ad attivarsi e a fare la schiuma. Setacciate la farina in una terrina capiente, in un angolino mettete il sale e fate al centro la fontana, versateci l'acqua mista all'olio e al lievito e cominciate ad amalgamare il tutto, aggiungendo ancora tanta acqua tiepida quanta sarà necessaria ad ottenere un composto ben idratato ed amalgamato. Trasferitelo sulla spianatoia infarinata e impastate per una decina di minuti, fino ad ottenere un composto soffice, elastico e malleabile. Riponete l'impasto nella terrina e sigillatela con pellicola alimentare, lasciandolo riposare in un posto caldo lontano da correnti d'aria per un'ora/un'ora e mezza, finchè non sarà aumentato di volume.


Riprendete l'impasto, fatelo scendere sulla spianatoia infarinata e schiacciatelo delicatamente facendo uscire tutta l'aria, impastatelo rapidamente e, dopo averlo pesato, dividetelo in 12 parti pressapoco uguali (le mie erano di 60-65 gr l'una). Spianatele leggermente col mattarello e sistematele piuttosto distanziate sulla spianatoia infarinata. Cospargete con la farina e coprite con un canovaccio pulito. Lasciate riposare ancora mezz'oretta in modo che si gonfino di nuovo.


Nel frattempo preriscaldate il forno a 220°, mettendo due teglie nel forno caldo per 20 minuti in modo che diventino incandescenti.
Una alla volta, spianate le palline d'impasto con un mattarello infarinato ricavandone dei dischi leggermente allungati di 16 cm circa di diametro. Prelevate una teglia alla volta dal forno, rivestitela di carta forno e trasferitevi delicatamente le pitta, spennellatele o spruzzatele con dell'acqua e infornate non troppo vicino alla parete superiore del forno. Cuocete per circa 8 minuti (meglio 6, nel mio forno) o finchè il pane non si gonfia in mezzo ed è leggermente dorato. Non deve assolutamente scurirsi troppo e seccarsi. Rigiratele e cuocetele ancora per 2 minuti. Saranno necessarie più infornate, quindi proseguite così fino ad esaurimento delle pitta.

Tenete le pitta pronte in un cestino avvolte con un canovaccio pulito. Se non le mangiate subito, riponetele, ancora calde, in sacchetti di plastica ben sigillati, in modo che non induriscano e poi riscaldatele un minuto nel forno. Potete anche congelarle nei medesimi sacchettini, una volta raffreddate.

venerdì 16 luglio 2010

Una corona di alloro...

Laurea

...e non si tratta della ricetta di un arrosto aromatico :)

Come promesso, eccomi a voi (in carne ed ossa, superando un po' d'imbarazzo nel mostrarmi, cosa che non ho mai amato particolarmente) per comunicarvi che ieri ho [FINALMENTE!!!] concluso il mio percorso di studi universitari. Ora sono dottore in Giurisprudenza (lasciatemelo dire, dopo tante fatiche, con lode :)) e, neanche a dirlo, sono tanto, tanto felice! Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno espresso qualche parola di conforto nei miei confronti quando sostenevo gli ultimi, odiosissimi esami, quando pensavo di abbandonare a 3 esami dalla fine, quando ho vissuto mesi bui nella redazione di una tesi bellissima e coinvolgente ma che sembrava non voler mai giungere ad una conclusione. Mi sento di ringraziare chi c'è stato, con una parola di sostegno o anche solo con un pensiero, in questa importante occasione, anche se mi sento pure di ringraziare chi mi aspettavo che ci fosse (e non per mera presenza fisica) e in realtà non ci è proprio stato, perchè queste sono le situazioni della vita in cui si va a ponderare un po' più a fondo i propri rapporti e si capiscono davvero tante cose, si ridefiniscono i ruoli e i valori e questo non può che essere un bene per rifondare in maniera stabile la propria vita futura su affetti certi :)


E ora...lasciatemi un po' di tempo per riprendermi dalla fatica mista a emozione e per riorganizzare le idee (e la mia vita, perchè le cose da fare in questo periodo non mi mancheranno!) e sarò di nuovo tra voi, in futuro anche con qualche novità [adooooooro ♥ i regali di laurea!!!]

GRAZIE! GRAZIE!! GRAZIE!!!

A.


mercoledì 7 luglio 2010

Dip di avocado, feta e pomodori

Dip di avocado, feta e pomodori

Latitanze di luglio. Un weekend al mare per l'addio al nubilato di un'amica, poi di nuovo sui libri per preparare un discorso per la laurea e ripeterlo, ripeterlo, ripeterlo. Il tutto tra un colloquio e l'altro, spulciando incessantemente i siti di offerte di lavoro, scrivendo, contattando, parlando di persona, il tutto buttando un occhio continuo alla homepage di facoltà per vedere se qualcosa si smuove, ossia se si degnano di mettere fuori le date di laurea a una settimana dalla sessione.

Latitanze in corso e preannunciate per i giorni a venire, mi impongo di staccare un attimo e di fare un post fugace, anche se il nervoso mi contorce lo stomaco... Voglio concludere la serie di salsine per il dip party (la stavate aspettando, l'ultima, vero?) prima di passare ad altre ricette che, fortunatamente, ho ancora in archivio: non sono tante, ma visti i miei attuali ritmi mi ci posso coprire qualche settimana abbondante :) Quanto al resto, campo di piatti freddi e di semplicissima realizzazione, che tra acqua alla gola e afa qui altro non se può fà, al momento.


Buon dippamento a todos! :)


Dip di avocado, feta e pomodori


ricetta di Trish Deseine tratta da "Cene con gli amici!", allegato di Sale & Pepe


Ingredienti x 4-6 persone:
1 avocado grande
succo di ½ limone
50 gr. di feta

1 pomodoro grosso

15 cl di panna fresca

pepe nero
tabasco


Tagliate e schiacciate l’avocado, bagnatelo con il limone e mescolatelo con la panna liquida. Aggiungete la feta spezzettata e il pomodoro tagliato a dadini. Condite con tabasco e pepe. Servite immediatamente perchè l’avocado annerisce anche se bagnato di succo di limone.


Nota: vi consiglio di usare tutti ingredienti ben freddi. A me è piaciuto particolarmente servito con delle tortilla chips bianche e gialle che con il loro accento salato hanno ben contrastato la tendenza dolce e untuosa di questa salsa :)

venerdì 2 luglio 2010

Dip's party #2: hummus I ♥ you!

Hummus di ceci

Cosa c'è di più delizioso dell'hummus? Ma soprattutto, come ho fatto a vivere 27 anni della mia vita senza di lui (sempre l'hummus eh!)?! Beh, cosa strabuzzate gli occhi? Queste sono domande esistenziali che ciascuno di noi si fa, prima o poi, nella propria vita...un po' come "chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo?" ;) Vabbè, abbandono ora la mia filosofia spiccia della domenica per dirvi qualcosa di più.

Hummus in arabo significa cece. L'hummus, quindi, nasce come crema di ceci. Se ci mettiamo anche la tahini, ossia quella meravigliosa crema di sesamo tipicamente araba, va da sè che diventerà hummus mit tahini. In generale però, anche in quest'ultimo caso, si parla più semplicemente di hummus. Le varianti, poi sono moltissime: hummus di fagioli, hummus di piselli, insomma...tutte cremine a base di legumi cotti e tanto, tanto golose, da consumare con pitta (be patient, arriverò presto anche con questa!), cruditè di verdure, falafel o in punta di dita.

Le ricette a riguardo sono infinite, così come le proporzioni relative. Io ho fatto un riuscitissimo collage di varie ricette trovate in rete o su svariati libri in mio possesso, quindi lo chiameremo...

Hummus di ceci my way

Ingredienti, x una ciotolina:
un barattolo di ceci lessati in scatola (250 gr scolati)
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di tahini (tahin/tahina: crema di sesamo. La trovate al Naturasì)
il succo di mezzo limone
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
mezzo cucchiaino di sale
mezzo cucchiaino di paprika dolce

Scolate i ceci, conservando il loro liquido di conservazione, e sciacquateli sotto l'acqua corrente. Eliminate le bucce dei ceci, schiacciandoli delicatamente uno alla volta tra le dita: in questo modo l'hummus risulterà più omogeneo e gradevole al palato. Schiacciate lo spicchio d'aglio con lo spremiaglio. Mettete i ceci, il tahini, l'aglio schiacciato e il sale nel mixer, frullando un po'. Aggiungete il succo di limone e l'olio e frullate fino ad ottenere un composto omogeneo. Se dovesse risultare troppo asciutto e poco cremoso, aggiungete un po' del liquido di conservazione tenuto da parte, poco alla volta, fino ad ottenere la consistenza di una salsa cremosa. Regolate infine di sale. Mettete l'hummus in una ciotola e, se lo servite subito, conditelo con una spolverata di paprika e un filo d'olio. Nel caso in cui lo riponiate in frigo, mettete la paprika e l'olio solo poco prima di servire. Si conserva in frigo per una settimana.

"Noi non ci lasceremo mai..........
"
;)