domenica 27 ottobre 2013

A capotavola





A capotavola  - Storie di cuochi, gastronomi e buongustai
di Laura Grandi, Stefano Tettamanti
Prezzo: € 18,00
disponibile anche in eBook: euro 9,99
Editore: Mondadori
Pagine: 192
Genere: Narrativa culinaria




Oggi Muffins, cookies e altri pasticci vi si propone sotto un profilo inedito. Direi che tutti voi sappiate della mia passione per i libri di ricette (in generale, credo sia molto difficile trovare un foodblogger che non lo sia... :)), nello specifico per quelli corredati da fotografie da urlo. Il top del top è quando per ogni ricetta proposta abbiamo una bella foto che ci renda l'idea del "prodotto finito" e da cui trarre ispirazione per la presentazione.

Ok, resettate tutto. Qui non si elencano ricette, qui non ci sono foto a corredo. "A capotavola" non è un libro di ricette, non è nemmeno un romanzo ambientato in cucina. E' una sorta di piccola enciclopedia illustrata di annedoti e curiosità su alcuni personaggi che nel corso della storia hanno avuto un ruolo nel mondo della gastronomia. E non si parla solo di cuochi in senso proprio, ma in generale di appassionati, a volte noti personaggi storici, a volte sconosciuti ai più. 

Io lo definirei un libro "da compagnia", da sfogliare anche solo "a ispirazione", oppure leggendone ogni sera una "pillola", come in un gustoso viaggio a tappe.  

Quello che mi ha colpito subito è stata la bellissima copertina dal gusto retrò. E il retrocopertina, dove intorno a un pomodoro "gravitano" i nomi dei protagonisti del libricino. Sfogliandolo cade subito all'occhio che qui ogni capitolo, in ordine alfabetico, è dedicato ad un personaggio "cuoco, gastronomo o buongustaio", ma che il più delle volte nell'immaginario comune è famoso come politico, scrittore, filosofo, pittore, sovrano, attore. Von Bismarck, Churchill, Jefferson, Escoffier, Conrad, Epicuro, Lorrain, Simenon, Bechamel, Hemingway, Agatha Christie, Pellegrino Artusi, Nonna Papera, sono solo alcuni dei nomi citati e che vi terranno compagnia, sorprendendovi, nelle vostre serate invernali.

Perchè la cucina è anche soprattutto un fatto di cultura personale e di storia.

domenica 13 ottobre 2013

No knead bread, il pane senza impasto (finalmente!)

no knead bread

Pochi minuti fa ripercorrevo  - per mera curiosità e in modo del tutto random - il mio blog all'indietro. E mi sono ritrovata a pensare: "ma guarda come scrivevo bene, com'ero sagace...ma ero proprio io?". Devo ammettere con una punta di malinconia di aver perso la loquacità scritta di un tempo: scrivo sempre tanto, è vero, ma la creatività che mi contraddistingueva un tempo deve essersi persa per strada, probabilmente vittima di una sorta di lobotomizzazione post-epoca lavorativa. Passare la propria giornata al pc al lavoro (o, nei casi peggiori, a discutere con qualcuno...) non deve essere propriamente stimolante per i miei neuroni. Prova ne sia che nel weekend, all'atto del sacro post settimanale, faccio davvero fatica a mettere insieme più di due parole di fila sensate su questo "foglio virtuale" bianco. Qualcuno (clamorosamente di parte) direbbe che non è vero, che scrivo sempre bene, ma io questa differenza la noto eccome. Forse effetto anche di una minore spensieratezza, chi lo sa! Fatto sta che quello che noto, anche, è una sempre maggiore sicurezza in cucina, dove mi destreggio con molta minore dabbenaggine di qualche anno fa: il numero delle schifezze si è drasticamente ridotto e, anzi, sto ottenendo anche grandissime soddisfazioni.

"Ah beh, grazie..."  - direbbe qualcuno, mentre l'occhio gli cade sul titolo del post - "...se questo è il livello di difficoltà delle ricette che proponi...".
Ora, chi lo dice che le ricette gnocche debbano per forza essere meno fighe di quelle impestate? ANZI. Nel mio metro di giudizio sono proprio quelle che mi stampo a caratteri cubitali nella memoria, pronta a rifarle non appena ne avrò l'occasione.

Sfido chiunque a non aver mai sentito parlare del mirabolante no knead bread, che si caratterizza per un metodo semplicissimo di “impasto senza impasto” e che produce un pane ottimo e fragrante con davvero il minimo sforzo (occorre avere solo un pochino di pazienza per i lunghi tempi di riposo). L’ideale per chi, come me, ama le preparazioni semplici e caserecce. E’ una ricetta che spopola da anni tra i foodblog stranieri e italiani e i forum di cucina in molteplici varianti: con lievito di birra o con lievito madre, con farina di forza o semplice farina 0, eventualmente tagliata con semola rimacinata, arricchito con semini vari o con olive, pomodori secchi e altre prelibatezze.

domenica 6 ottobre 2013

Trancetti al cioccolato bianco, cocco e lamponi

trancetti al cocco cioccolato bianco e 
lamponi 

6 ottobre e fuori piove. 

Fa davvero freddino per essere inizio ottobre e dire che il cielo è tristemente grigio è eufemistico: signori, è plumbeo! Stanno avendo inesorabilmente inizio quei weekend in cui dovresti fare con urgenza il cambio degli armadi, pena trovarti i piedi zuppi e una tossaccia da novantenne, e invece l'unica cosa che ti va veramente di fare è di stare sul divano avvolta nel plaid preferito mentre dalla cucina arriva a solleticarti le narici il profumo di torta. Non che sia una brutta vita, eh... ^_^

Oggi chez moi un cake di pere e zenzero, chissà invece cosa proponete voi...
Nel caso abbiate già una torta in forno, se vi va, fatemi sapere quale: i vostri commenti e confrontarmi con voi è sempre una grande gioia per la sottoscritta! Nel caso non ci abbiate ancora pensato, beh, aspettate che provo a darvi un'ideuzza io...vedrete che soddisfazione! 

Vi auguro una buona serata...e una dolcissima settimana!