sabato 30 ottobre 2010

Hamburger pie & foodshopping compulsivo

Hamburger pie - Pasticcio di carne, piselli e patate

Il sabato mattina in casa da sola è ad alto rischio di sperpero per una foodblogger incallita con una carta di credito a disposizione e alle prese con una forte crisi d'astinenza shoppinghiera in materia di cocottiglia, caccavellame e cianfrusaglie varie (così le definirà senz'altro il mio compagno una volta rientrato a casa, tra un paio d'ore, quando, a metà tra l'entusiasmo puro e i sensi di colpa acuti, gli annuncerò l'arrivo di due nuovi pacchi tra 15-30 giorni, che andranno a rimpolpare la schiera dei prendipolvere della mia già nutrita vetrinetta). Il bottino: un'alzatina e un barattolo per i biscotti in porcellana bianca anticata very retrò, un'insalatiera bianca (sperando non faccia la fine di quella di Emile Henry, giunta clamorosamente in frantumi) e - qui vi voglio!- la famigerata pentola in ghisa Le Creuset, taglia 24 cm (speriamo che ci entri il no knead bread e qualche brasatino per 4 persone! me tapina....le altre dimensioni costavano davvero troppo, già questa mi ha spolpato un rene), 4 cocottine color torrone con coperchio e una pirofila bianca ovale sempre della stessa marca. Dite bene: un vero salasso. Soprattutto se rapportato al mio guadagno attuale. Donna sciagurata, senza valori e preda degli impulsi sono (a fronte di cotanta dichiarazione di inettitudine seguirà, spero, l'ego te absolvo da parte di chi condivide con me questi 66mq di casa; in caso contrario, cercasi stanza in affitto).

Visto che attualmente, come accennavo, sono sola per via che il moroso è andato a fare volontariato alle ore 12, prima ne ho approfittato per preparare un brunch: pancakes ricotta & cioccolato, piadine salame & formaggio, caffè, succo di frutta. Chiaramente niente pranzo, quindi ne approfitto per proporvi qualcosa, anche se è sabato. Chi mi segue su Flickr avrà notato che incolonnamento di ricette fatte da settimane si sta creando, urge sfoltire un po' :) Cominciamo con questo gustoso pasticcio di carne, piselli e patate, american inside, tanto da essere noto con il nome di Hamburger Pie. La ricetta da cui ho tratto ispirazione è quella di Palma D'Onofrio. Molto comfort food, proprio quello che ci vuole in questa stagione.

Hamburger pie - l'interno


Hamburger pie (pasticcio di carne, piselli e patate)


Ingredienti:
500 gr di patate
1 bicchiere di latte
120 gr di burro
2 tuorli
550 gr di carne macinata di manzo
1 cipolla
250 gr di piselli
200 gr di passata di pomodoro
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe

Sbucciate le patate, tagliatele a dadi e ponetele in una casseruola con acqua fredda; cuocetele fino a quando saranno morbide (potrete testarlo infilzandole con una forchetta), schiacciatele con lo schiacciapatate mentre sono ancora calde, quindi unite il latte, il burro e i tuorli; salate e pepate.

In un tegame fate stufare la cipolla, tritata finemente, con poco olio extravergine di oliva, aggiungete la carne macinata e fatela rosolare; quando sarà ben rosolata, aggiungete la passata e il concentrato di pomodoro e, al termine, i piselli. Fate cuocere ancora una decina di minuti, poi spegnete.
Versate la carne in una pirofila, ricopritela con il composto di patate ed infornate a 180° per 30 minuti o fino a quando la superficie del pasticcio non avrà assunto un bel colore dorato.

Nota:
è possibile sostituire i piselli, a seconda della stagione, con funghi, fagiolini, zucca. Io ho utilizzato dei piselli colti freschi in stagione, sbollentati alcuni minuti e poi congelati.

lunedì 25 ottobre 2010

Purè di cavolfiore con luganega, mozzarella e friggitelli

Purè di cavolfiore con luganega, mozzarella e friggitelli

Il tempo è veramente tiranno. Questo weekend è volato ed è stato talmente denso di lavoro e incombenze che mi sono ritrovata, domenica sera, stanca e talmente allucinata da bramare nientepopodimeno che l'inizio della settimana lavorativa (ovviamente oggi la sto già maledicendo, tzè!). Vi dico solo che stanotte, all'alba delle 4, orario in cui ogni tanto mi capita di svegliarmi senza riuscire più a riprendere sonno se non a mezz'ora dalla (quanto mai infausta) sveglia, mi è venuto in mente che non ero nemmeno riuscita a scrivere il post del lunedì: roba da matti (il folle pensiero notturno, mica il fatto del post mancante)!

Detto questo, eccomi a voi con un piatto dal sapore decisamente deciso (scusate la tautologia) preparato quasi un mese fa; quasi quasi non me lo ricordo più e toccherebbe rifarlo per rinfrescare la mente e il palato. Non che il risotto di zucca e balsamico di ieri a pranzo e le tigelle di ieri sera mi siano dispiaciuti più di tanto ecco, ma un'appassionata di cucina che si rispetti - lo saprete voi tutti- ama sperimentare novità oltre che consolidare ricette altrimenti si sente persa ;)

Frettolosamente, buona settimana a tutti voi!

Purè di cavolfiore con luganega, mozzarella e friggitelli

ricetta tratta da Sale e Pepe - ottobre 2009


Ingredienti per 4 persone:
un cavolfiore di piccole/medie dimensioni
4 cucchiai di pecorino grattugiato
mezzo bicchiere di latte
20 gr di burro
8 friggitelli (peperoncini verdi dolci); potete metterne anche di più, se preferite
150 gr di salsiccia luganega
mezzo bicchiere di vino bianco secco
una piccola mozzarella
olio extravergine d'oliva
sale e pepe

Tagliate a cubetti la mozzarella e mettetela a sgocciolare in un colino. Dividete il cavolfiore in cimette, lavatelo e cuocetelo a vapore nell'apposito cestello fin quando sarà tenero, quindi salatelo leggermente. Tagliate a pezzettini la salsiccia e in quarti i friggitelli precedentemente lavati, eliminandone i semi. Rosolateli in una padella con un filo d'olio, copriteli con un coperchio e cuoceteli finchè saranno teneri, salateli e pepateli, quindi toglieteli dalla padella. Nella medesima padella rosolate la salsiccia, bagnatela con il vino bianco e fatelo evaporare, poi aggiungete i friggitelli. Passate il cavolfiore al passaverdura e scaldate la purea ottenuta in una casseruola con il latte, finchè il purè si addensa. A fine cottura unite il pecorino, il burro a fiocchetti, una macinata di pepe ed aggiustate eventualmente di sale. Trasferite il purè in 4 cocottine individuali o in una pirofila unica, aggiungete sopra la salsiccia, i friggitelli e i dadini di mozzarella e infornate a 180° per qualche minuto, finchè il formaggio non si sarà sciolto.

Aggiornamento. Ho pensato di lasciare un piccolo, gustoso promemoria a chi, come Virò, ritiene che il cavolfiore sia un ortaggio "triste". Per quanto mi riguarda, basta "ringalluzzirlo" con qualche preparazione golosa come questa di oggi o come quelle che seguono, proposte in passato :) Chi volesse lasciare qualche altra folgorante idea pro-cavolfiore può farlo nei commenti!

- Quiche cavolfiore, pancetta e gorgonzola
- Tortini di cavolfiore al lardo di Colonnata
- Polpette di cavolfiore
- Frittelle di cavolfiore

lunedì 18 ottobre 2010

Un nastro rosa, una tortiera rosa, un molleux

Mi ero ripromessa di fare il possibile, oggi, per postare qualcosa in linea con l'iniziativa che vuole i blog femminili - di cucina e non - uniti nel comune proposito di ricordare, pubblicando qualcosa di rosa, che ottobre è il mese di un appuntamento importantissimo, il mese della prevenzione contro il tumore al seno. Colei che ci ha ricordato che qualcosa di simile era stato fatto, lo scorso anno, nei blog stranieri e a creare un contatto tra chi, poi, ha deciso di partecipare con entusiasmo, preferisce non essere citata come l'ideatrice, quindi non la citerò ;) ma è una persona garbata e delicata e giusto da lei poteva arrivare questo promemoria.

Io però, come accennavo in occasione del WBD qualche giorno fa, sono ai miei minimi storici in fatto di organizzazione e gestione delle tempistiche, quindi non sono riuscita a realizzare niente di specifico, eppure qualcosa di rosa ce l'ho, ed è una delle mie pirofile preferite, rosa antico, coi bordi smerlati come la tortiera di Nonna Papera, liscia e lucente, bella come solo Emile Henry può fare. E dentro ci è finita una torta verde, burrosa, umida, profumata, con alla base sugose pere mature rese ancora più dolci da un fondo di caramello dorato.
Vi ho incuriosito? Volete saperne di più vero?

Moelleux con pere e pistacchi

La torta di cui vi parlo, nello specificio, è un molleux, un dolce avvolgente, consolatorio e tremendamente ricco. Io lo trovo perfetto tiepido, con il suo carattere umido, morbido e delicato. Questa ricetta, a base di pere e pistacchi, è davvero entusiasmante nel sapore, nel profumo e nella consistenza e l'unica modifica che ho fatto è stata quella di ridurre di poco lo zucchero, che sarebbe stato davvero eccessivo vista anche la presenza del caramello biondo sul fondo della teglia. Già, il caramello. Mica andiamo tanto d'accordo noi due, sapete? Sarà quel suo subitaneo solidificarsi a contatto con lo stampo che mi ha impedito di colarlo uniformemente nello stesso (mi spiego meglio: io l'ho fatto in un pentolino e poi versato nella teglia perchè temevo per la tenuta della mia prediletta su fiamma viva), ragion per cui l'ho dovuto rifare ben due volte. A conti fatti non preoccupatevi perchè con il calore della cottura e l'umidità delle pere una volte cotte, quella crosticina beffardamente solida diventerà un delicato e godurioso sciroppo da gustare a cucchiaiate, insieme al molleaux, direttamente dalla teglia. Come potete notare, infatti, il taglio della fetta non è impeccabile perchè volevo gustare il dolce tiepido, quindi non fatevi scrupoli a tuffare il cucchiaio direttamente nella tortiera :) Poi vabbè, a volerla proprio fare sporca, io ci schiafferei di fianco anche una pallotta di gelato al cioccolato, ecco...

Ma del signore in questione non possiamo mica solo cantarne le lodi, eh no cari miei. Questo dolce ha anche, se vogliamo, una pecca: va consumato in fretta essendo a base di frutta, ergo deperibile, e magari conservato in frigo nel mentre. Sempre se ci arriva, beninteso.


Moelleux con pere e pistacchi

Molleux alle pere e pistacchi

ricetta tratta da "Garden Party" di N. Le Foll e C. De Turckheim


Ingredienti per 8 persone:

5-6 pere non troppo mature di piccole-medie dimensioni

150 gr di pistacchi (per me di Bronte) finemente tritati

150 gr di zucchero (la ricetta ne prevedeva 200)

200 gr di burro morbido
4 uova
200 gr di farina

Per il caramello:
70-80 gr di zucchero

mezzo bicchiere d'acqua


Accendete il forno a 180°. Mettete lo zucchero in uno stampo a bordi alti del diametro di 28 cm, resistente alla fiamma diretta, e versateci sopra l'acqua. Poggiatelo sulla fiamma a intensità moderata e preparate un caramello biondo: dapprima si scioglierà, poi inizierà a fare delle bollicine, infine inizierà a dorarsi. Distribuite bene il caramello (attenzione che è rovente!) sul fondo e lungo i bordi dello stampo, ruotandolo delicatamente. Se non doveste disporre di una teglia apposita, potete fare il caramello in un pentolino ma dovrete essere velocissimi a versarlo nella tortiera e a ruotarla perchè solidifica pressochè all'istante; in ogni caso, non preoccupatevi perchè tanto si riscioglierà col calore della cottura in forno. Sbucciate le pere, tagliatele a spicchi e sistematele a raggiera sul caramello sul fondo dello stampo.

Sbattete con le fruste elettriche il burro con lo zucchero; quando avrete ottenuto un composto spumoso aggiungete le uova, una alla volta, la farina setacciata e, infine, i pistacchi tritati. Versate il composto sulle pere, battendo leggermente lo stampo sul piano di lavoro per farlo penetrare omogeneamente, livellatelo con il dorso di un cucchiaio inumidito e infornate per 40 minuti.


Nota:
questo dolce può essere preparato con mandorle o nocciole in polvere al posto dei pistacchi e con pesche, albicocche o prugne al posto delle pere.

sabato 16 ottobre 2010

World Bread Day 2010

World Bread Day 2010 (submission date October 16)

Oggi è il World Bread Day. L'evento creato da Zorra ha raggiunto i suoi cinque natali e per quanto mi riguarda, disorganizzata come sono per quanto concerne le faccende bloggarie, non sono mai riuscita a partecipare. Anche questa volta non è andata molto meglio, sono venuta a sapere solo ieri che era già arrivato il giorno dell'evento e mi è stato impossibile creare qualcosa ad hoc. Ogni anno blogger di tutto il mondo si allineano pubblicando pani di tutte le forme e fogge, bianchi o integrali, coi semi, all'olio o al latte, della loro tradizione o di altre nazioni lontane anni luce da quelle di appartenenza. Un evento globale e unificante, un modo per farsi luccicare gli occhi per chi - come me- ama il pane in tutte le sue molteplici sfaccettature. Sarebbe stato davvero un peccato non partecipare! E così ho deciso di spolverare un post che avevo in programma, che non prevede una vera e propria ricetta ma solo le mie considerazioni sulle farine per il pane della Lidl, di cui avrete sicuramente già letto parecchie volte. Molti di voi l'avranno già letto altrove, su forum e foodblog vari. Altri ancora l'avranno già provato in prima persona. Ma ci sarà anche chi non lo sapeva, proprio come me fino a un anno fa, e che potrebbe trovare in questo una bella rivelazione. Al Lidl vendono delle miscele di farine per fare il pane davvero sfiziose. Considerato quanto costano le farine integrali o di cereali alternativi (almeno fino a poco tempo fa, quando ero costretta a rifornirmi al Naturasì, ora comincio a vedere farine di farro, segale e grano saraceno anche sugli scaffali del supermercato, era ora!) questa potrebbe essere una buona soluzione. E soprattutto pratica e veloce, visto che si tratta di farine già addizionate con lievito e sale (e in alcuni casi semini vari, che personalmente adoro!) e basta aggiungere un po' d'acqua e far lavorare la planetaria - o darci giù di olio di gomito, nel caso non ne disponeste - per avere la vostra bella pagnotta fragrante. La marca è Rivercote e queste sono le varianti:
- Bauernbrot
- Rustikales Vollkornbrot
- Vital Mehrkornbrot
- Sonnenblumen Kornbrot
- Ciabatta

Esiste poi un'altra marca, Landgut, di cui ho provato questo:
- Bread baking mix, Rustic Wholemeal Bread (preparato per pane rustico tedesco integrale)


Pane tedesco integrale con i semini

Ecco come ho proceduto. Specifico che ho fatto di testa mia perchè la prima volta, con la procedura indicata sul retro della confezione e il fatto di avere la farina da un po' di tempo in dispensa (quindi, del tutto plausibilmente, con il lievito ormai disattivato) ho ottenuto un pan-mattone davvero senza precedenti (ad essere lungimirante, l'avrei potuto usare come fermaporta, credo). Chiaramente, qualora siate assolutamente sicuri che la vostra farina è fresca di supermercato, evitate di aggiungere il lievito, oppure potete metterne un pezzetto, giusto per aiutare un po' la lievitazione.
Mi raccomando: NON aggiungete sale, questo preparato è già piuttosto sapido di suo.

Ho prelevato 500 gr di farina del Lidl e l'ho versata dentro l'impastatrice. La ricetta sul retro della confezione indicava di utilizzare 350 ml di acqua tiepida ma avendo letto in alcuni blog che era troppa ho preferito procedere per gradi. Ho quindi sciolto in un bicchiere contenente 250 ml di acqua tiepida un cubetto di lievito di birra fresco, l'ho versata nella ciotola e ho iniziato a impastare a velocità minima. Mi sono quindi regolata osservando l'assorbenza della farina e ho aggiunto altri 30-40 ml circa di acqua, per un totale di 280/290 ml. A questo punto l'impasto era morbido, colloso ma lavorabile. Ho aggiunto anche semi di lino, sesamo, girasole e zucca a piacere, ho impastato ancora un po' per farli amalgamare, quindi ho raccolto l'impasto a palla e l'ho messo a lievitare nella stessa ciotola dell'impastatrice, sigillata con pellicola alimentare, per un'ora e mezza/due, fino al raddoppio.
Trascorso questo tempo ho unto con un filo d'olio extravergine uno stampo da plumcake, ho dato all'impasto una forma allungata a salsicciotto e l'ho riposto dentro lo stampo da cake, ho tornato a coprire di pellicola e l'ho messo a lievitare un'oretta nel forno con la luce accesa. Trascorso questo tempo ho spennellato la superficie di acqua, l'ho cosparsa abbondantemente di semini e ho infornato a 220 gradi
per 40-45 minuti.

Buona panificazione a tutti!


lunedì 11 ottobre 2010

La mia riappacificazione con il budino al cioccolato

Budino al cioccolato

Un vantaggio di non avere più tempo per postare c'è, ossia il fatto che non si nota quanto poco io cucini. Mi spiego meglio: mi basta cucinare e fotografare qualcosina ogni due o tre weekend che ho le ricette pronte per tutto il mese a venire, in fondo sono solo quattro...eheheh :P Di contro c'è che il mio frigo pullula ancora di ingredienti che considereremmo fuori-stagione (zucchine, melanzane, friggitelli), non foss'altro che per arrivare dagli orti dei "suoceri" vuol dire che ancora escono in maniera naturale e quindi me li pappo di gusto senza strascichi moralistico-puristi, pappappero! Io amo le verdure estive, ma amo anche quelle invernali tanto che ho già cominciato a procacciarmi i primi cavolfiori bianchi e verdi, broccoli e - a breve- anche la versatile zucca. Il problema serio è con la frutta, quella invernale mi piace proprio poco e mi annoia passare da mela a banana, da banana a clementina, da clementina a...mela. Vivrei di caldarroste, quelle sì che le aspetto con ansia (i miei cuscinetti di grasso un po' meno, credo).

Un'altra caratteristica dei primi freddi (mi fa sorridere chiamarli così dato che dopo due settimane da era glaciale è tornato un caldo davvero fuori dal comune) è che mi viene una voglia incontenibile di dolci al cioccolato e siccome era da un po' di tempo che il mio ragazzo mi ricordava, neanche troppo velatamente, la sua passione per il budino, dolce che io invece ho sempre detestato senza troppi mezzi termini, mi sono convinta a prepararglielo per renderlo felice, scegliendo però una versione al cioccolato per accontentare un po' anche la mia golosità. Inutile dire che questo budino non ha nulla a che vedere con i suoi lontani antenati mollicci, gelatinosi e tremolanti che popolavano i miei ricordi di bambina e che tanto me lo facevano detestare. Il sapore è quello di una mousse al cioccolato, rispetto alla quale è solo meno spumosa e più consistente: una vera scoperta che non dimenticherò tanto facilmente e che vi consiglio a gran voce.

Budino al cioccolato

ricetta tratta da Sale & Pepe - ottobre 2010

Ingredienti x 6 persone:
100 gr di farina
100 gr di burro
125 gr di zucchero
150 gr di cioccolato fondente 60-70%
1 litro di latte fresco (io ho utilizzato 250 ml di panna fresca e 750 ml di latte)
un baccello di vaniglia
un goccio di rhum

Aprite il baccello di vaniglia incidendolo con un coltello per la lunghezza e grattatene i semi con la punta; uniteli al latte (o alla panna e latte), tranne qualche cucchiaio che terrete da parte, all'interno di una casseruola e portate lentamente ad ebollizione. Spegnete, coprite la casseruola con un coperchio e lasciate riposare il latte per qualche minuto, poi filtratelo con un colino a maglie strette.

Spezzettate il cioccolato e tritatelo grossolanamente con un mixer o un pesante coltello. Riducete il burro a pezzetti, raccoglietelo in una casseruola e fatelo fondere tenendo la fiamma al minimo perchè non deve colorire. Unite al burro fuso lo zucchero, mescolate con un cucchiaio di legno per qualche istante finchè non è amalgamato, quindi aggiungete la farina facendola scendere da un setaccino e mescolate ancora per incorporarla perfettamente.

Diluite il composto con il latte freddo tenuto da parte, unite il cioccolato tritato e versate a filo, sempre mescolando, il latte alla vaniglia. Portate lentamente a ebollizione, abbassate la fiamma e fate sobbollire per qualche minuto, finchè la crema si è addensata. Se si dovessero formare dei grumi potete setacciare la crema o renderla più omogenea con il frullatore a immersione.

Bagnate l'interno di uno stampo da budino da un litro e mezzo, preferibilmente antiaderente o in silicone, con acqua fredda e qualche cucchiaio di rhum, sgocciolateli via e versatevi la crema, facendola scendere al centro e battendo leggermente lo stampo sul piano di lavoro per colmare eventuali vuoti.

Lasciate raffreddare completamente il budino, poi copritelo con pellicola alimentare e mettetelo in frigo per almeno 4-5 ore. Al momento di servire, appoggiate lo stampo rovesciato su un largo piatto, sollevate delicatamente lo stampo e sformate il dolce, battendo leggermente qualora l'operazione non dovesse riuscirvi immediatamente. Decorare, se piace, con una spolverata di cacao amaro e spezie.

Budino al cioccolato

lunedì 4 ottobre 2010

Il basilicello

Basilicello

Uhm...mi pare proprio di avervi lasciato, lunedì scorso, con la "promessa" che avrei aggiornato almeno una volta alla settimana. Beh, dopo la prima, intensa settimana lavorativa posso affermare con certezza che sarà già tanto se riuscirò a mettere un post a settimana :( Rientro sempre più tardi del previsto, poi c'è la spesa da fare, c'è da stirare, ci sono altre incombenze, c'è il nuoto due sere a settimana...insomma, in settimana non riesco a cucinare niente di nuovo o un pelo più elaborato, figuriamoci pensare di mettersi a fotografare di sera...no, no, no. E il weekend? Ci sono le pulizie da fare, le lavatrici da smaltire, ogni tanto si esce da soli o con gli amici (evorreianchevedere!)...ma voi come fate, avete le settimane di 48 ore giornaliere e i weekend lunghi come quaresime? O semplicemente siete molto più abili di me (eheh, non lo escluderei!)?
Mah, presa dallo sconforto cosa posso fare se non offrirvi un cicchetto?! Ma beviamoci su, ecco! ;) La ricetta del liquore al basilico - per gli amici Basilicello - mi è stata fornita da Imma quando ero sommersa di basilico dei miei "suoceri", che a fronte della mia richiesta di averne "un po'" per fare scorta invernale di pesto, me ne hanno fornite due sporte della spesa piene. Grazie Imma, quindi, per avermi salvata da soffocamento sicuro facendomi conoscere questo buonissimo liquore, dal bel colore smeraldo, dal profumo intenso e altamente digestivo e rinfrescante ;)

Basilicello (liquore al basilico
)


Ingredienti:

60/70 foglie di basilico

la scorza di 1 limone non trattato

500 ml di alcool 95°

400 gr di acqua

300/350 gr. di zucchero (dipende da quanto lo si desidera dolce, io ne ho messi 300)


Mettete in infusione in un vasetto di vetro (quelli tipo "4 stagioni" vanno benissimo) le foglie di basilico, lavate e asciugate, la scorza di limone senza la parte bianca (a questo scopo potete prelevarla con un pelapatate) e l'alcool per 15-30 giorni, sbattendo i vasetti di tanto in tanto. Dopo questo periodo, in cui l'alcool avrà assunto uno splendido colore verde, preparate lo sciroppo. Mettete in un pentolino l'acqua e lo zucchero e scaldate a fuoco bassissimo fino a sciogliere completamente quest'ultimo. Attendete che lo sciroppo si raffreddi, quindi unitelo all'infuso filtrato. Fatto cio' il liquore puo' essere imbottigliato, ma è consigliabile farlo riposare 4-5 mesi prima di consumarlo ben freddo. Si tratta di un liquore molto dissetante e digestivo.


Basilicello