lunedì 30 marzo 2009

Girelle alla crema e uvetta (o Pain aux raisin)


Ecco qui quello che vi avevo preannunciato sabato, il dolce a cui facevo la posta da un po' di tempo e che prevedeva l'utilizzo della squisita crema pasticcera alla panna - anche se va benissimo una qualsivoglia crema pasticcera al suo posto. Ho sempre amato molto queste brioches, forse perchè mi piace tantissimo l'uvetta (a differenza dei canditi, che detesto nemmeno troppo cordialmente), forse perchè mi ha sempre attirato il loro aspetto così simpatico, reso ancora più goloso da quella leggera lucidatura superficiale.

Sono stata a Parigi 3 volte (due in verità troppo piccola o troppo giovane per poter decidere scientemente cosa fare, dove andare, cosa mangiare) eppure non ho mai avuto il piacere di gustare in loco i tanto decantati pain aux raisin, anche perchè mi son sempre buttata a pesce sull'altra mia passione, i pain aux chocolat, che ovviamente sono anch'essi in lista da tempo.



Seppur attratta da sempre dai lievitati, anche da quelli dolci, ho spesso nutrito un timore reverenziale nei confronti della preparazione di brioches, croissant & co. Ho sempre creduto di non essere all'altezza del procedimento. Lo stesso è successo con queste deliziose girelle farcite con crema e uvetta, finchè non ho trovato la collaudatissima ricetta di Paoletta, della cui esperienza coi lievitati mi fido più che ciecamente. Dei tre tipi di impasti suggeriti, io ho scelto per questioni di tempo quello diretto, che mi ha consentito di sfornare in giornata dei pain aux raisin sofficissimi, golosi, non troppo dolci, che si scioglievano in bocca. Non vi descrivo il profumo che usciva dal forno in cottura, perchè penso lo possiate immaginare da soli!

Quanto alla farcitura, per chi non apprezzasse l'uvetta c'è la possibilità di sostituirla con gocce di cioccolato, anche se a mio personalissimo parere perdono gran parte della loro peculiarità. Vi garantisco inoltre la perfetta tenuta qualora intendiate surgelarli, in sacchetti da alimenti, per poi scongelarli a temperatura ambiente o, come ho fatto io, passandoli poche decine di secondi al microonde: ne escono come nuovi!

Ma ora bando alle ciance, ecco la ricetta presa da Paoletta e da me riscritta (è un mio vizio essere estremamente precisa e puntigliosa nel catalogare le ricette che provo con successo, quindi mi capita sovente di riscriverle, scusate!):



GIRELLE ALLA CREMA E UVETTA - PAIN AUX RAISIN

Ingredienti:
250 gr di farina manitoba
250 gr di farina 00
75 gr di zucchero
5 gr di sale (un cucchiaino)
75 gr di strutto (o burro)
lievito di birra: 20 gr per l'impasto diretto; 15 gr per quello con poolish; 13 gr per l'impasto fatto la sera prima.
250 - 340 ml tra acqua tiepida e latte (a seconda del grado di assorbenza delle farine)*
la scorza di un'arancia o di un limone
1 tuorlo d'uovo
1 cucchiaino di miele

Inoltre:
1 albume

Per il ripieno:
crema pasticciera (ne basta e avanza un quarto di dose di quella alla panna di Paoletta)
2 o 3 pugnetti di uvetta (o gocce di cioccolato)

Per la lucidatura:
3 cucchiai di acqua
2 cucchiai di zucchero


* NOTA IMPORTANTE sulle farine: con le farine delle marche che Paoletta usa abitualmente (manitoba Lo Conte; farina 00 Coop), il totale di liquidi da utilizzare sarà di 340 ml, perchè quello è l'assorbimento. Se pensate di usare altri tipi di farine, iniziate con un totale liquidi di 250 ml; se vedete che la farina ne richiede, ne aggiungerete in seguito. Questo perchè ogni farina ha una diversa capacità di assorbimento, e non rischierete di ritrovarvi con un impasto molliccio e ingestibile.



IMPASTO CON POOLISH:
Alla sera fare un poolish con l'acqua, il lievito, il miele e 150 gr di farina presi dal totale. Lasciare che l'impasto raddoppi, ci vorrà circa 1 ora.
Impastare quindi con il resto degli ingredienti (il burro o lo strutto in ultimo) e lasciar puntare l'impasto per 40' in luogo tiepido. Se ce ne fosse bisogno, si può aggiungere all'impasto 2 o 3 cucchiai di farina, ma non di più. Se si usa la manitoba giusta, questa assorbirà bene tutti i liquidi.
Dopodichè porre in un contenitore, coprire con pellicola e mettere in frigo fino al mattino successivo.
Al mattino tirare fuori l'impasto, attendere circa 30', poi fare le pieghe del primo tipo, come indicato qui.
Coprire con un panno bagnato e lasciar riposare 1 ora.

IMPASTO DIRETTO, FATTO LA SERA PRIMA:
Impastare tutti gli ingredienti usando 13 gr di lievito, far lievitare 50' e mettere in frigo circa 9 ore.
Al mattino riprendere l'impasto, lasciarlo a temperatura ambiente poco più di un'ora, poi procedere alla formatura.

IMPASTO DIRETTO, IN GIORNATA:
Fare un impasto diretto con gli ingredienti indicati, ma con 20 gr di lievito. Abbiate cura di non mettere il sale a contatto con il lievito di birra, di sciogliere quest'ultimo nell'acqua tiepida con il cucchiaino di miele e di unire il burro/strutto per ultimo.
Porre a lievitare per un'ora e mezza in luogo tiepido. Quindi formare le girelle senza rilavorare eccessivamente l'impasto.

PROCEDIMENTO X FORMARE LE GIRELLE:

Stendere la pasta col matterello riducendola ad uno spessore di circa mezzo cm. Dopo averla stesa si versa su tutta la superficie un velo di crema pasticcera, e sopra di essa si sparge un po' d'uvetta, precedentemente ammollata in acqua tiepida.
Piegare la sfoglia fino in fondo come si fa per fare le tagliatelle; tagliare poi le girelle larghe circa 1,5/2 cm.
Allineare distanziati i dolci così ottenuti sulla placca da forno, pennellarli con l'albume sbattuto e lasciarli lievitare per 1 oretta (1 ora e mezza nel caso dell'impasto diretto).
Cuocere in forno a 170-180° finchè non saranno perfettamente dorate (circa 15 minuti).

Per dare lucido alle girelle, si prepara in un pentolino uno sciroppo composto di acqua e zucchero, e, dopo averlo fatto bollire per qualche minuto, le si spennellano appena sfornate.


Che dite, si vede quanto sono soffici?! :-)))

sabato 28 marzo 2009

Crema pasticcera alla panna


Buon sabato a tutti! Qui il tempo, neanche a farlo apposta, è piuttosto grigio andante. Mi sembra giusto che ci sia il sole tutta la settimana e poi nel weekend venga brutto no?! Logico...sì sì. Tra le altre cose questo weekend sono da sola, M. è a Valencia per l'addio al celibato del cugino, quindi ne approfitterò per fare alcune cose in casa e lavorare di più dai bimbi, dove andrò stasera. Insomma, un weekend senza infamia e senza lode, indubbiamente. E non posso nemmeno ravvivarlo cucinando, perchè quando mi rimetto a regime faccio davvero fatica all'idea di farlo, mi passa decisamente la voglia, sia di ricercare piatti gustosi che di riproporli. Capiterà anche a voi, immagino e spero! Insomma, tutta sta solfa per dirvi che se notate che sto postando solo ricette dolci non è perchè la mia dieta si basa unicamente su torte, cheesecakes & co. ma proprio perchè cucinando pochissimo gli unici prodotti della mia cucina un po' più elaborati sono proprio i dolci del weekend.

Lo scorso fine-settimana mi sono finalmente dedicata a un dolce che volevo fare da tantissimo, praticamente da una vita, un dolce che anche quando l'ho visto tra i blog mica l'ho fatto subito, no, io se non me la tiro per un anno mica son contenta :-)) Comunque, visto che questo dolce, che posterò prossimamente, prevede l'utilizzo della crema pasticcera, ho deciso per una volta di accantonare la mia fida ricetta per provarne un'altra che mi aveva incuriosito, ossia quella della crema pasticcera alla panna di Paoletta.

Questa crema pasticcera è una creazione di Paoletta, che ha assemblato tre ricette: la pasticcera classica di Ciccioformaggio, tratta da Gennarino; la crema di Grisù con le uova intere, sempre da Gennarino; la crema di Adriano, a base di latte e panna fresca. Si tratta di una pasticcera in cui parte del latte viene sostituito da panna fresca e che, MIRACOLO!, non prevede solo tuorli con conseguente malaugurato accantonamento degli albumi in freezer (non so da voi, ma il mio ormai sputa fuori albumi come la macchinetta che lancia le palline da tennis!!) ma solo uova INTERE!!

Ne risulta una crema, oltre che di facilissima e velocissima esecuzione, estremamente delicata e vellutata, bella soda e adatta davvero a qualunque preparazione ed utilizzo (anche ad essere mangiata in punta di dita da chi di solito non ama creme e affini, purtroppo!).


CREMA PASTICCERA ALLA PANNA

Ingredienti:

400 ml di panna fresca
600 ml di latte fresco
1 baccello di vaniglia
4 uova intere
80 gr. di farina
300 gr. di zucchero
1 pizzico di sale

Procedimento:
Mettere in un pentolino il latte, la panna e il baccello di vaniglia aperto e portare quasi a bollore.
Nel frattempo, in un altro pentolino, sbattere bene con una frusta a mano le uova con lo zucchero e il pizzico di sale. Aggiungere la farina setacciata e mescolare ancora un po', poi unire il latte tutto in una volta versandolo da un passino a maglie fitte.
Mettere sul fuoco bassissimo mescolando di continuo con la frusta a mano. In 3' circa la crema è pronta.

giovedì 26 marzo 2009

Plumcake allo yogurt


E' un periodo di piatti prevalentemente semplici, a casa mia. Un po' perchè studiando per un grossissimo esame il tempo è poco, un po' perchè cerco a giorni e successi alterni di stare un po' in linea per perdere (infruttuosamente, ahimè) 4-5 chili che mi si sono tremendamente affezionati all'ombelico durante l'inverno, lasciandomi una precoce ciambella salvagente in vista dell'estate...
Allora vediamo la ricetta di un dolcetto da credenza, di quelli perfetti per una rigenerante e golosa colazione che ci lasci appagati senza grossi sensi di colpa.

Ovviamente ciascuna di noi ha la sua ricetta di torta o cake allo yogurt, probabilmente tramandata in famiglia. E' così anche per me, certo, ma come fare quando abbiamo non uno, bensì due yogurt bianchi in scadenza? Facile, si cerca su Google e si trova la ricetta di un cake al doppio yogurt. Un cake davvero goloso, umido umido, impreziosito da una croccante crosticina esterna data dal caramellizzarsi dello zucchero semolato, yum!


PLUMCAKE ALLO YOGURT

Ingredienti:


180 gr di zucchero
180 gr di farina 00

250 ml (2 vasetti) di yogurt bianco

2 uova

1 bustina di lievito per dolci

50 gr di burro
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone

Procedimento:

Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Aggiungere a pioggia la farina setacciata, il pizzico di sale e il burro fuso intiepidito. Unire in ultimo i due vasetti di yogurt bianco, la scorza grattugiata del limone e la bustina di lievito per dolci. Il composto risulterà cremoso.
Imburrare e cospargere di zucchero uno stampo per plumcake e versare il composto al suo interno. Livellare il composto il più possibile, prima con un cucchiaio bagnato, poi battendo lo stampo sul piano di lavoro.

Infornare in forno preriscaldato e cuocere per 40/50 minuti a 180°, avendo cura di non aprirlo per i primi 20 minuti altrimenti si affloscerà. Per verificare la cottura fare la prova dello stuzzicadente, se ne esce pulito e asciutto il plumcake è pronto. Sfornare il plumcake allo yogurt e lasciarlo raffreddare per poi capovolgerlo su di un piatto da portata e servirlo a fette.

martedì 24 marzo 2009

Paccheri al radicchio, scamorza affumicata e noci


Suvvia, a chi non capita, in preda ad un attacco di foodshopping compulsivo, di acchiappare all'impazzata formati di pasta mai usati, ingredienti "esotici" per le nostre orecchie ed i nostri palati di cui abbiamo letto su qualche altro blog, fino ad arrivare ad oggettistica svariata e molteplice del tutto spaiata dal resto solo perchè la vediamo bene in questa o in quell'altra foto?

Forse sono io che devo farmi vedere...fatto sta che, frutto del bottino di qualche trascorsa scorribanda, giaceva in dispensa un pacco di paccheri (senza giro di parole!) di ottima fattura. Il pacchero non è esattamente un tipo di pasta molto utilizzato nella mia zona, anzi. Li vedo spesso, piuttosto, nella cucina campana, conditi con qualche sughetto invitante o addirittura farciti e messi in piedi come fossero buffi soldatini :-)

Questa ricetta è nata, pura e semplice, da quello che avevo in dotazione e che maggiormente allettava le mie papille gustative in quel momento: radicchio rosso di Chioggia (che ho trovato più dolce di quello trevigiano, n.d.a.), fettine di deliziosa scamorza affumicata, noci. Volendo si può aggiungere della pancetta affumicata leggermente rosolata, togliendo però le noci, ma io non volevo esagerare, già così costituisce un primo invitante e gustoso, ma assolutamente sostanzioso.


PACCHERI AL RADICCHIO, SCAMORZA AFFUMICATA E NOCI

Ingredienti x 3 persone:

180 gr di paccheri

mezzo radicchio rosso di Chioggia, di medie dimensioni
1 scalogno

4 fette sottili di scamorza affumicata

olio extravergine d'oliva
sale e pepe
2 cucchiai di panna fresca

4 noci
1 manciata di parmigiano grattugiato


Tritare finemente lo scalogno e rosolarlo in una padella con un filo d'olio. Unire il radicchio lavato e tagliato a listarelle, salare e pepare, e farlo appassire unendo eventualmente poca acqua calda.
Intanto cuocere al dente i paccheri, scolarli e versarli nella padella con il radicchio; unire la scamorza a pezzetti e la panna, facendo mantecare bene il tutto. Servire la pasta, rifinendola con le noci tritate grossolanamente e una spolverata di parmigiano.

sabato 21 marzo 2009

Torta di grano saraceno


Uhm, che ne dite, è giunto mica il momento di postare questa ricetta, fatta ormai un mese fa, prima che venga l'estate e passi nel dimenticatoio?! Questa torta, in verità, non ha bisogno di grandi presentazioni: si tratta di un altro dolce tipico dell'Austria e dell'Alto Adige, dove prende anche il nome di Schwarzplententorte (Schwarzplentenmehl è infatti il termine ladino per grano saraceno).

Meno male che tempo addietro Camomilla ne ha postato la ricetta, dopo averla "estorta" ad un negozio locale, perchè era da molto tempo che desideravo farla e in giro avevo trovato solo torte con una netta prevalenza di grano saraceno, cosa che mi aveva fatta desistere per il timore di un sapore troppo deciso (ok, mettiamoci anche che io sta benedetta farina di grano saraceno mica la trovavo!)
Ho seguito alla lettera la ricetta, ma mi sono dovuta "accontentare" di usare una marmellata di lamponi (sempre lei, quella della Lidl) al posto di quella di mirtilli rossi, non avendola reperita in giro (che sia appannaggio dell'Alto Adige?!).
L'ho servita con un bel ciuffetto di panna montata, che ne stempera il sapore rustico e ne ingentilisce la consistenza. Purtroppo devo dire che, non essendo in famiglia dei grossi mangioni, ne è avanzata parecchia e nei giorni successivi si è alquanto seccata, quindi vi consiglio di finirla in breve tempo (un grandissimo sforzo, vero?!) o comunque di coprirla bene bene con pellicola alimentare.



TORTA DI GRANO SARACENO AI MIRTILLI ROSSI

Ingredienti:
150 g di farina bianca
100 g di farina di grano saraceno
200 g di marmellata di mirtilli rossi poco zuccherata
150 g tra noci, nocciole e pinoli (preferibilmente in parti uguali)
6 uova
300 g di zucchero semolato
100 g di burro
1 bustina di lievito per dolci
zucchero a velo per spolverizzare

In una ciotola montate, utilizzando uno sbattitore elettrico, le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Nel mixer tritate finemente noci, nocciole e pinoli. (Vi consiglio di unire un cucchiaio raso di farina per evitare che l'olio della frutta secca la faccia agglomerare.)
Incorporate a pioggia le due farine setacciate amalgamandole all’impasto, poi unite la frutta secca mescolando lentamente con un cucchiaio di legno. Fate fondere il burro in un pentolino o nel microonde e aggiungetelo al composto insieme al lievito,anch'esso setacciato. Rimestate nuovamente.

Imburrate ed infarinate una tortiera a cerchio apribile da 24-26 cm di diametro, versatevi all’interno il composto e fate cuocere nel forno già caldo a 170° (160°, se ventilato) per circa 40 minuti (il tempo può variare dai 40 ai 60 minuti a seconda del forno; a me ne sono occorsi 50-55). Trascorso questo tempo fate la consueta prova stecchino, quando uscirà asciutto e pulito il dolce sarà cotto.

Estraete la torta dal forno e fatela raffreddare su di una griglia per dolci. Servendovi di un coltello tagliatela a metà in senso orizzontale e farcite la parte inferiore così ottenuta con la marmellata di mirtilli rossi aiutandovi con un cucchiaio. Ricomponete il dolce appoggiando la parte superiore e spolverizzate con zucchero a velo. A piacere servite con panna montata fresca.



Se siete interessati ad altri dolci alto-atesini/austriaci, di cui io sono particolarmente golosa, vi rimando alle ricette della Sacher, della Linzertorte di Felder e dei biscotti alle nocciole con marmellata di lamponi.

giovedì 19 marzo 2009

Finger breads con sesamo e cipolle


Mi sono appena accorta che dal mio blog non si capisce assolutamente la profonda, viscerale, passione che ho per il pane. Anzi, forse è proprio per questo motivo che non trovate (per il momento) ricette di pane qui, perchè mi piace troppo ed evito accuratamente di prepararlo in casa, pena sbafarmelo tutto e poi incolpare il gatto della misteriosa sparizione. In verità il pane in casa mia non manca mai, viene comprato ogni giorno, i miei genitori ne sono incredibili consumatori, lo mangiano persino accompagnandolo alla pasta (e non per la proverbiale "scarpetta", ma anche prima).

Trovo che ci sia qualcosa di magico nella panificazione, nell'impastare il pane, vederlo crescere, dargli forme sempre diverse, arricchirlo di mille e mille altri ingredienti ottenendo ogni volta un risultato nuovo e sorprendente. E che dire del profumo di pane? Credo sia uno degli odori migliori che esistono al mondo. Insomma, per me il pane è l'estasi dei sensi.


La ricetta di queste piccole focaccine, se così possiamo chiamarle, al sesamo e cipolle l'ho trovata per caso su un numero di Glamour dello scorso anno. C'era uno speciale sul pane realizzato da Csaba dalla Zorza, nota foodwriter tosco-veneta, e ho trovato tutte e tre le proposte assai gradevoli, veramente easy e molto adatte a un cestino del pane informale ma non banale.

La ricetta è facile e ultra-veloce, in mezz'ora scarsa si fa tutto e si ottengono dei finger breads morbidosi, profumatissimi di cipolla, delicatamente pepati e con un gradevole contrasto croccante grazie al sesamo in superficie. Ottimi da piluccare da soli, perfetti abbinati a salumi, formaggi e verdure d'antipasto, ma anche a tutto pasto. Io ad esempio li ho mangiati insieme ad un insalata caprese! Altamente consigliati: ovviamente a patto che vi piaccia la cipolla!


FINGER BREADS CON SESAMO E CIPOLLE

Ingredienti x 12-20 pezzi, a seconda delle dimensioni:

125 gr di farina autolievitante oppure di farina 00 addizionata con 5 gr di lievito secco istantaneo
1/4 di cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di pepe nero macinato
2 cipollotti di piccole dimensioni
2 cucchiai di olio d'oliva
1 cucchiaio di acqua fredda
1 uovo

Inoltre:
olio di sesamo (o olio d'oliva) q.b.
semi di sesamo q.b.

Preriscaldare il forno a 190°. Lavare i cipollotti e pulirli eliminando il gambo e le barbine, quindi tritarli finemente e mescolarli alla farina, al sale e al pepe. In una ciotolina miscelare con una forchetta l'uovo, l'olio d'oliva e l'acqua fredda. Unire il mix liquido agli ingredienti secchi. Impastare con le mani fino ad ottenere una palla omogenea. Coprire con un panno umido o un piatto e far lievitare per 5 minuti. Lavorare la pasta a mano per un paio di minuti su un piano ben infarinato, quindi stendere l'impasto con il mattarello ad uno spessore di circa mezzo centimetro. Ritagliare dei cerchi con un piccolo tagliabiscotti, disporli sulla teglia rivestita di carta da forno, spennellarli con l'olio (di sesamo o di oliva) e cospargervi sopra i semi di sesamo, pigiando delicatamente con un dito per farli attaccare. Infornare per 8-10 minuti e servire tiepidi.

Sono buoni anche a temperatura ambiente. Se vi dovessero avanzare, conservateli in una scatola di latta a chiusura ermetica e, al momento del consumo, passateli pochi minuti nel forno per farli rinvenire, riottenendo la loro originaria fragranza.

martedì 17 marzo 2009

Cheesecake ai Ferrero Rocher


Ancora problemi di connessione, ma che strano. Tutt'ora che sto scrivendo cade ogni 3x2, come gli sconti al supermercato, ma qui gli unici che ci guadagnano son loro. Ormai per colpa della Telecom credo di aver perso 10 anni di vita, tra nervoso e tempo occorso per telefonate di segnalazione. Consoliamoci con un dolcetto, va là.


Per il compleanno di M. siamo stati a mangiare il pesce al mare, quindi mi sono limitata a fargli una torta di compleanno per la domenica sera a cena a casa mia, dopo una compratissima pizza al metro (ma quanto mi piace la pizza? Vivrei di quella...come di molte altre cose d'altronde...Tsk, dettagli).
Gli avevo chiesto che tipo di dolce volesse e dopo la risposta "uno con tanto cioccolato" ho pensato che un cheesecake con questa predominante fosse perfetto per l'occasione. Ho quindi riesumato (letteralmente) dal mio cookingbook questa ricetta salvata molti anni fa e mi sono messa all'opera.


Premesso che l'ho fatta sabato mattina per domenica sera, posso confermarvi che si conserva a meraviglia per più giorni, anzi ne guadagna in compattezza (d'altronde si è sformata perfettamente senza nemmeno passare il coltello sul bordo!) e in sapore, che ricorda moltissimo quello di una densa mousse al cioccolato delicatamente aromatizzata alla nocciola e al caffè.

Questo cheesecake, rientrando nella categoria di quelli senza cottura, è velocissimo da fare, richiede veramente poco sbattimento, e può essere anche modificato a piacere, facendolo con i Baci Perugina, che verranno pertanto sostituiti ai Ferrero Rocher, oppure aumentando la dose di cioccolato a 200 gr e aggiungendo al composto anche una noce di burro.

CHEESECAKE AI FERRERO ROCHER

Ingredienti:


Per la base:
150 gr di biscotti secchi (tipo Gentilini, Oswego, Oro saiwa, Digestive)

75 gr di burro fuso


Per la crema:
180 gr di cioccolato fondente
100 gr di ricotta

7 Ferrero Rocher

2 uova

80 gr di zucchero
mezza tazzina di caffè freddo
1 pizzico di sale


Per guarnire:

Ferrero Rocher

granella di nocciole q.b.

Tritare finemente i biscotti nel mixer quindi unirli al burro fuso, mescolando con cura. Mettere il composto sul fondo, foderato di carta forno, di una tortiera a cerchio apribile di 20-22 cm di diametro, compattandolo e livellandolo bene con il dorso del cucchiaio. Riporre in frigo a raffreddare intanto che si prepara la crema.
Montare con le fruste elettriche i tuorli con lo zucchero finchè non sono chiari e spumosi, aggiungere la ricotta e amalgamare bene. Unire il cioccolato fuso e il caffè freddo, i cioccolatini triturati grossolanamente e infine le chiare montate a neve col pizzico di sale, mescolando dal basso verso l'alto con delicatezza per non smontare il composto.

Versare la crema sopra alla base di biscotto, livellandola bene col dorso di un cucchiaio bagnato, e mettere in frigorifero fino al momento di servire (minimo un paio d'ore).


Guarnire il tutto con cioccolatini interi e granella di nocciole.

Attenzione: se usate uno stampo da 22 cm di diametro e preferite una base di biscotto più alta, aumentate un po' le dosi. Usando uno stampo di 26 cm di diametro è consigliato raddoppiare interamente le dosi del dolce.

venerdì 13 marzo 2009

Spiedini di vitello ai carciofi


Prima di parlarvi della ricetta di oggi vorrei approfittarne brevemente per fare gli auguri di felice compleanno a una persona che mi sta molto a cuore, per stare con la quale ho affrontato grossi dubbi, nonchè enormi problemi e difficoltà, ma ora sono contenta di aver creduto in lui (e in noi) quando tutto mi avrebbe imposto di mollare la presa, perchè le cose stanno finalmente andando per il verso giusto. Auguri amore!
Oggi vi faccio una domanda: vi è mai capitato di riconoscere la vostra "anima gemella" in cucina? Di incappare in un blog in cui tutto, ma proprio tutto ciò che viene proposto, è molto più che nelle vostre corde, diciamo che è esattamente ciò che vorreste gustare, ciò che vorreste trovare ad accogliervi a casa quando rientrate la sera, ciò che solo a vederlo vi mette un acquolina che rischiate di allagare l'intera abitazione?

Ecco, senza togliere niente a nessuno, perchè sono ben più di uno i blog che quotidianamente mi ispirano e ingolosiscono, questa sensazione io l'ho da subito provata per lei. Questa è la ragione per cui spesso trovate (e troverete!) ricette da lei sperimentate anche sul mio blog, perchè è veramente dura non provare a mia volta tutto quello che ci propone quotidianamente senza annoiare i lettori, anche se naturalmente spesso sono diversi (e mi riferisco soprattutto alle mie amiche "reali", che so che spesso mi seguono e cercano idee in questo mio piccolo spazio di vita) , e allo stesso tempo diventare un bisonte di 150 chili :-) Quindi con questo post vorrei ringraziarla, anche a nome di chi pappa a casa mia, per le ricette che ci regala!

Sabato scorso ho fatto i suoi spiedini di vitello ai carciofi, che trovate qui. Li avevo assaggiati ad una cena tra amici cui mi aveva invitata lo scorso ottobre e li avevo trovati a dir poco deliziosi. Quando ho visto la ricetta sul suo blog non credevo ai miei occhi! Finalmente potevo replicarli comodamente a casa mia e farli assaggiare anche alla mia famiglia, che ero certa avrebbe apprezzato l'accostamento, come effettivamente è stato. D'altra parte quella volta che feci gli straccetti di vitello ai carciofi furono spazzolati in men che non si dica, non avevo proprio dubbi che questo secondo sarebbe piaciuto!

Vi riporto qui di seguito la ricetta copia-incollata da Camomilla e modificata con le mie aggiunte (abbiate pazienza, ho l'abitudine di specificare al massimo le ricette per non trovarmi in difficoltà quando le rifaccio ;-)).


SPIEDINI DI VITELLO AI CARCIOFI


Ingredienti per 2-3 persone:


10 fettine di noce di vitello tagliate sottili
pangrattato q.b.
parmigiano grattugiato q.b.
carciofini sottolio q.b.
salamoia bolognese (cito Camomilla: "è un preparato a base di sale grosso, rosmarino, salvia (non sempre presente in alcune varianti) e aglio che viene utilizzato per insaporire arrosti, carni alla griglia, etc. Dalle mie parti si può acquistare presso la maggior parte dei supermercati, anche se più spesso si è soliti prepararla in casa".
olio extravergine di oliva

In un piatto versate un po’ di olio extravergine di oliva insieme alla salamoia bolognese, mescolando un po’ con una forchetta. In un secondo piatto disponete il pangrattato. Scolate i carciofini dall’olio contenuto nel vasetto utilizzando uno scolapasta o un colino e teneteli da parte.

Immergete le fettine di vitello dapprima nel composto di olio e salamoia, sgocciolate leggermente, poi passatele nel pangrattato in modo da farlo aderire bene. Appoggiate il tutto su di un tagliere, avendo cura di stendere bene i bordi della carne, cospargetela con un po' di parmigiano grattugiato e arrotolatela su se stessa dal lato corto ottenendo una sorta di cilindro (se la fettina è irregolare, partite sempre ad arrotolarla dalla parte più stretta ed appuntita, che in tal modo rimarrà all'interno dell'involtino). Con un coltello da cucina affilato dividetela in rotolini di circa 4/5 cm di lunghezza. Procedete in questo modo fino ad esaurimento delle fettine.

Prendete uno spiedino, infilzatevi un primo rotolino di carne facendolo seguire da un carciofo (che potrete tenere intero o tagliare a metà), poi continuate in questo modo fino ad ottenere 4 cilindri di vitello e 3 carciofini in tutto, alternati (come da foto).

Scaldate una piastra di ghisa o una griglia e cuocete gli spiedini fino a quando il pangrattato apparirà dorato e la carne sarà giunta al giusto grado di cottura (io preferisco tenerla un po’ rosata per non farla diventare troppo dura). Trasferite su di un piatto da portata e servite, decorando con rosmarino ed accompagnando con insalata verde e/o patate al forno.

mercoledì 11 marzo 2009

Tortine alle mandorle e mirtilli


In questi giorni uno splendido sole sta accompagnando le nostre giornate. Già nel weekend un cielo azzurrissimo e tanta luce hanno rasserenato una settimana grigia e piovosa. A casa abbiamo comprato le prime piantine, tra cui le campanelle. Sembra quasi di sentire aria di primavera, vero? Per questo motivo ho cercato una ricetta dolce che si ispirasse ai colori del viola, del violetto, del lilla, tonalità che tanto amo (si noterebbe mai da questo blog?!) per dare un po' di gioia e di colore alla colazione della domenica.

Mi sono affidata al libro "Christmas,
ricette semplici per un buon natale" di Donna Hay, che paradossalmente mi sono procurata a Natale finito. Il bello di questo libro è che, essendo Donna Hay australiana, si trovano idee semplici, veloci e molto raffinate da proporre anche in questo periodo, visto che le stagioni sono invertite rispetto alle nostre. Non ho fatto in tempo ad innamorarmi di queste tortine che ho scoperto che le aveva proposte anche Alex: ecco dove ricordavo di averle già viste!




Queste tortine a base di mandorle e mirtilli non sono propriamente leggerissime, vista l'elevata presenza di mandorle e burro, però ho trovato la dose perfetta per chi, essendo a dieta, vuole evitare che le tentazioni si protraggano in corso di settimana. Con questa ricetta, infatti, escono 4 tortine da 10 cm di diametro, o 3 tortine da 12 cm.

La consistenza è peculiare, sono morbidissime e ricordano un po' gli amaretti morbidi, di cui conservano e anzi presentano in maniera potenziata - grazie ai mirtilli - la freschezza al palato. Ovviamente al posto dei mirtilli potete usare altri frutti di bosco, come more o lamponi. Assolutamente perfette per la colazione, per un brunch, o ancora per una merenda consolatoria!




TORTINE DI MANDORLE AI FRUTTI DI BOSCO


Ingredienti per 4 tortine da 10 cm o 3 tortine da 12 cm di diametro:


90 gr di burro morbido
60 gr di zucchero
1 uovo
1 tuorlo

140 gr di farina di mandorle (o di mandorle finemente macinate)
1 cucchiaio e 1/2 di farina

90 gr di mirtilli (o lamponi, o more)

zucchero a velo q.b.

Scaldare il forno a 150°C. Lavare i frutti di bosco scelti e asciugarli delicatamente con un foglio di scottex.

Sbattere il burro e lo zucchero con le fruste elettriche o nel robot da cucina fino ad ottenere un composto chiaro e cremoso. Aggiungere l'uovo, il tuorlo, la farina di mandorle e la farina e sbattere fino ad avere un composto denso ma liscio e cremoso (somigliante ad una frolla montata).
Versarlo in 3-4 stampini rotondi da crostatine da 10-12 cm ben unti. Livellare la superficie e disporvi sopra i frutti di bosco. Premerli delicatamente nel composto, spolverizzare con zucchero a velo e infornare per 35-40 minuti finché le tortine non saranno dorate (a me ne sono bastati una ventina).

Si conservano in un contenitore ermetico fino a 3 giorni.

lunedì 9 marzo 2009

Insalata di tonno con zucchine, patate e salsa al basilico


Dopo il weekend, momento in cui per antonomasia ci si lascia andare ai piaceri della buona tavola e al pigro richiamo del divano, cosa c'è di meglio che ricominciare la settimana con un piatto leggero ma gustoso e soprattutto nient'affatto triste? A dire il vero questo l'ho preparato venerdì sera, per me sola, ma credo si presti benissimo per chi vuole colorare di allegria e sapore questo lunedì, pur ritornando nei ranghi, caloricamente parlando (ok, si è capito che sono anche io a dieta, sì?).


La ricetta l'ho trovata su un fascicoletto che mi diedero la scorsa estate comprando del tonno in scatola. Ogni tanto quelle rompine delle promoter (se c'è qualche promoter non si offenda, l'ho fatto anche io per guadagnare qualche spicciolo!) servono a qualcosa, pare ;-). Mi ha subito catturata per l'associazione di ingredienti, la semplicità, il colore ed insieme il perfetto bilanciamento dei nutrienti: le zucchine come verdura, il tonno come proteine, le patate come carboidrati, olio e pinoli per i grassi..meglio di così!! Ovviamente ho privilegiato il tonno al naturale rispetto a quello sott'olio per una questione di leggerezza.


INSALATA DI TONNO CON ZUCCHINE, PATATE E SALSA AL BASILICO


Ingredienti x 1 persona:


1 scatoletta di tonno al naturale da 80 gr.
1 zucchina tenera

1 patata lessa

una manciatina di pinoli (circa una trentina)

5 foglie di basilico

1-2 cucchiai di olio extravergine d'oliva

sale

Lavare la zucchina, privarla delle estremità e tagliarla a fette sottili nel senso della lunghezza servendosi di un pelapatate o di una mandolina. Scaldare una padella antiaderente e grigliarvi leggermente le fette di zucchina su ambo i lati. Nella stessa padella tostare leggermente anche i pinoli.
Pelare la patata lessa e tagliarla a fette sottili. Tritare il basilico e amalgamarlo con l'olio e un pizzico di sale. Disporre sul piatto da portata le fette di patate, quindi quelle di zucchina, adagiarvi sopra il tonno spezzettato, i pinoli e ultimare irrorando il tutto con la salsa al basilico.


Con questa ricetta e con quella dell'insalata di melone con rucola, pomodorini e feta partecipo alla raccolta "
Salads" indetta da Susina.

venerdì 6 marzo 2009

Stelline al pecorino e olive verdi


Chi di voi segue sia me che Camomilla, probabilmente le avrà già viste da lei alcuni mesi orsono. A chi compra regolarmente Sale & Pepe difficilmente saranno passate inosservate nel numero di dicembre, esattamente come non sfuggirono a me, che le ho segnate sulla mia agendina mangereccia e che le bramo ardentemente da allora.
Ci ho messo un po' a farle semplicemente perchè non trovavo la farina di grano saraceno. Avevo provato al Naturasì ed ero rientrata trionfante con un bel pacco da un chilo quando, alla resa dei conti, mi sono accorta che avevo arraffato della farina...di segale. Yuppidù. Sconsolata, le avevo accantonate per mesi.


L'occasione si è riproposta a San Valentino, quando le ho associate ai biscottini al parmigiano e semi di papavero (non fatelo! Le stelline sono molto più saporite e tendono a mettere in secondo piano gli altri biscottini, svilendoli immeritatamente). Sono state un successone a dir poco. Profumatissime, invitanti, friabili, si sciolgono in bocca lasciando sul palato un meraviglioso connubio di pecorino e olive, da stemperare con un rinfrescante calice di prosecco. Io ne ho fatte alcune a forma di cuore semplicemente perchè ricorreva la festa degli innamorati: chiaramente potete dare loro la forma che preferite.


STELLINE AL PECORINO E OLIVE VERDI
Ingredienti (per circa 50 biscotti):
150 g di farina bianca

100 g di farina di grano saraceno (più quella per il piano di lavoro)

175 g di burro
200 g di pecorino toscano (nel mio caso un pecorino corona Nero dell'Amiata stagionato, come questo)

80 g di olive verdi denocciolate
sale

pepe


Grattugiare il pecorino con la grattugia a fori larghi e tritare nel mixer le olive verdi. Raccogliere nel mixer i due tipi di farina, il burro freddo a pezzettini, il formaggio grattugiato e le olive tritate; unire un pizzico di sale e una macinata di pepe. Azionare l'apparecchio e, quando l'impasto sarà più consistente, formare con esso una palla sul tagliere ben infarinato con la farina di grano saraceno.
Con il mattarello, stendere l'impasto (che risulta molto morbido e ben lavorabile) allo spessore di circa mezzo centimetro, quindi con un tagliapasta a stella (o della forma preferita) ricavare tanti biscotti fino ad esaurimento della pasta. Trasferire i biscotti su una placca rivestita di carta da forno e cuocerli nel forno già caldo a 180° per circa 12 minuti. Lasciar raffreddare completamente prima di servire. Si conservano per una settimana all’interno di una scatola di latta.


Variante
: se non trovate la farina di grano saraceno, che comunque potete reperire al Naturasì (1,99 euro, 500 gr.), potete sostituirla con farina integrale, come ho visto da Misya, anche se risulteranno forse un po' meno particolari.

mercoledì 4 marzo 2009

Pesche (o peschine) dolci



Quanto a ieri tutto è bene quel che finisce bene. Il nostro "amico" pare aver chiuso i battenti (e qui mi chiedo: ma non eri tu quello in buona fede?). Certo è che non si può mollare la presa, casi come questi ce ne sono da tempo e temo sempre ce ne saranno: l'unica soluzione è stare il più possibile vigili e collaborare tra noi per far sì che questi blog/siti vengano chiusi, garantendo il giusto rispetto al nostro diritto di autore. Che, badate bene, non vuol dire che non vogliamo condividere le ricette che proponiamo (che senso avrebbe altrimenti perdere tempo con un blog? Noi stesse d'altronde prendiamo spesso le nostre ricette da altri, basta dirlo) ma che ci riserviamo quanto meno i diritti sulle immagini che scattiamo e sulle parole che scriviamo, il che è una questione anzitutto etica e di rispetto, prima ancora che giuridica.

A riguardo Stella di sale ha proposto questa iniziativa, un post per segnalare tutti gli abusi che riteniamo aver subito circa le nostre ricette e foto. Potete prelevare anche il bannerino di Blog uniti contro il plagio e apporlo nel vostro blog.

Passiamo dunque oltre. Ogni tanto mi viene il prillo di riproporre una delle ricette che faceva sempre il mio nonno paterno,che come vi dissi in gioventù fu anche panettiere. Faceva dei dolci spettacolari! Magari mio padre avesse preso da lui, lui che invece è mago di risotti Knorr e spaghetti al burro...

Una delle ricette dolci che preferivo e che chiedevo sempre a gran voce era quella delle "peschine", ossia delle pesche dolci. Anche quando non mangiavo quasi niente, di queste avrei potuto fare tranquillamente indigestione. Purtroppo nonno non ci ha lasciato la ricetta (ricordo che le sue erano più piatte e rossastre) ma qualche anno fa me la sono fatta passare da una conoscente e la trovo assolutamente valida, tanto che da allora faccio sempre questa. Sempre è una parola grossa, essendo piuttosto lunghe le faccio giusto una volta l'anno, ma il risultato ripaga ampiamente del tempo occorso...sono uno dei miei dolci preferiti!



Devo dire che ho visto in giro parecchie ricette di pesche dolci fatte con impasti panosi, quasi simil-brioche; nei miei ricordi le peschine sono sempre state fatte da un impasto simile alla frolla soffice, quindi è così che ve le ripropongo. Farcite di delicata crema pasticcera (io le prediligo così, ma sono ottime anche ripiene di crema al cacao, o di Nutella), bagnate nell'Alchermes (Elga qui ci racconta qualcosa di più su questo liquore) e rotolate nello zucchero semolato, questi allegri, friabilissimi, dolcetti di piccola pasticceria conquisteranno tutti. Attenzione perchè sono irresistibili!

Come potete notare le mie pesche sono piuttosto rosate, questo perchè non amo imbibirle di Alchermes (nonostante non sia molto forte come liquore), quindi ve le passo abbastanza velocemente. Vi assicuro che anche così, grazie al Sassolino e alla crema pasticcera nell'incavo, rimangono molto fresche e nient'affatto secche.


PESCHE DOLCI

Ingredienti x circa 30 pesche:

400 gr di farina

100 gr di fecola

200 gr di zucchero

100 gr di burro fuso

2 uova
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito per dolci
latte q.b.

Inoltre:

Sassolino q.b.

Alchermes q.b.

zucchero q.b.

crema pasticcera, crema al cacao o Nutella q.b.


Impastare nel mixer la farina, la fecola, lo zucchero, le uova, il burro fuso, la vanillina e il lievito, aggiungendo latte quanto basta ad ottenere un impasto sodo (come quello della pasta frolla). Lavorare nergicamente a mano fino a quando l'impasto sarà liscio e omogeneo.
Con le mani fare delle palline di circa 18 gr. di peso, disporle su di un foglio di carta forno, schiacciarle leggermente, quindi cuocerle in forno preriscaldato a 170° (ventilato) per 15-17 minuti. Devono essere appena dorate. Una volta raffreddate, svuotarle con l'ausilio di un cucchiaino o di uno scavino, spennellarne l'interno con del Sassolino e riempirle con la crema pasticcera, con quella al cacao o con Nutella. Unire due semisfere il più possibile somiglianti, passarle velocemente in un piatto con l'Alchermes in modo da bagnarle in tutti i punti e rotolarle nello zucchero. Disporle su dei pirottini colorati, riporle al fresco e servire.


Se può farvi comodo, eccovi la ricetta della mia crema pasticcera.

CREMA PASTICCERA

Ingredienti:
3 tuorli
5 cucchiai zucchero
2 cucchiai farina
400 ml latte
scorza di limone o stecca di vaniglia (non usare aromi artificiali)

In un pentolino portare a bollore il latte con il limone o la vaniglia. Spegnere e far raffreddare 20 minuti.
Intanto in una pentola sbattere leggermente i tuorli con una forchetta. Unire lo zucchero e un pizzico di sale. Sbattere con le fruste elettriche finchè si ottiene un composto chiaro e spumoso, ci vorranno almeno 5 minuti. Incorporare la farina mediante un setaccio e mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno. Unire a filo il latte raffreddato (privato della scorza o della stecca), avendo cura di sbattere con un frustino finchè il composto non è omogeneo.
Mettere sul fornello più basso a fuoco minimo e portare a cottura mescolando di continuo con la frusta. Al primo bollore spegnere, se è ancora liquido lasciare al massimo un paio di minuti, non di più se no si rischiano i grumi. Non preoccuparsi se sembra ancora priva di corpo, si addenserà raffreddandosi.

martedì 3 marzo 2009

Sui plagi...


Vi invito a guardare questo blog: http://ricettedolcitortedessert.myblog.it/

A chi grida all'esagerazione perchè ci infastidiamo che le nostre ricette, le nostre foto, i nostri stessi scritti vengono copia-incollati senza pudore alcuno rispondo, molto semplicemente, che è normale! E' normale infastidirsi, rimanerci male, infine scocciarsi di segnalazioni su segnalazioni, scoperte casuali e quant'altro che, oltre a farci perdere tempo prezioso NELLA VITA REALE, porta ai nostri occhi blog pluri-pubblicizzati (pare minimo comune denominatore, eppure tutti sti soggetti si millantano sinceramente appassionati di cucina...ah si?!) che carpiscono i nostri post, copiandoli paro paro o modificandoli in pochi dettagli solo per il loro tornaconto personale.

Sì, mi scoccia profondamente vedere dei pdf come questo (solo per citarne uno, eh!) che riporta due ricette, una mia e una di Rob, e mi scoccia vedere come il signore in questione affermi trattarsi solo di una sua raccolta e condivisione di ricette (nostre, non sue), quando poi non vi è possibilità di lasciare commenti non moderati, la mail che si trova in quel post è quantomeno sospetta, ci sono file e file di link che lo pubblicizzano e via dicendo.

E' l'ennesimo caso di plagio, di persone che ci prelevano il materiale e lo usano come gli pare, a scopi commerciali. E non importa se siamo linkati o meno (in tal caso non lo siamo), il materiale è nostro e abbiamo diritto di dire che non vogliamo che si speculi sulla nostra passione, nella quale investiamo tempo, impegno, dedizione. Penso che lo spieghino benissimo, tra le altre, Sigrid e Stella di Sale. Citando quest'ultima:

"Se qualcuno copia interi post da un sito che ha esposto una licenza simile alla mia (bannerino nero in basso a destra con scritta CC nel cerchio), pur non alterandone il contenuto perchè magari copia tramite i feed, ma utilizza questi post in finti blog che hanno l'unico scopo evidente di guadagnare tramite pubblicità o richiesta donazioni, o scambio link, e soprattutto non cita l'autore del post e la fonte da cui l'ha preso, oppure prende dai post solo le immagini e le spaccia per sue abbinandole ad un testo suo, beh non è in regola, ha commesso un furto, mettiamocelo in testa una volta per tutte, se qualcuno vi dice il contrario, ditegli di informarsi meglio!"

Vorrei solo invitarvi a guardare da quante persone ha prelevato ricette questo signore: volete qualche nome? Camomilla, Sweetcook, Dolcetto, Imma, Sorbyy, Anemone, Carolina, Essenza di vaniglia, solo per dirne alcuni.

Io mi sono già rivolta a Fiordisale, che è paladina e profondamente esperta di queste situazioni, ma vi invito a controllare e a denunciare pubblicamente con un post qualora vi troviate di fronte a un blog o un sito che si nutre di queste deprecabili attività di scopiazzamento pazzo e indiscriminato, volendo magari l'autore/autrice passare persino per benefattore (leggasi condivisore ed elargitore di ricette) povero innocente o povero ignorante, a scelta.