martedì 30 dicembre 2008

Polpettone di tonno



Questa è una ricetta che mi fa letteralmente impazzire, la classica pietanza che ti scofaneresti tutta da sola se qualcuno (per preoccupazione di rimanere a bocca asciutta più che per timore per il tuo stato di salute gastro-intestinale!) non ti facesse notare che "ne hai mangiato abbastanza". Per me è semplicemente buonissimo, specie se accompagnato a quel malefico ricciolo di maionese che ci si sposa così bene! Mi affretto dunque a proporvela nel caso qualcuno non avesse ancora grandi idee per il veglione di Capodanno, in quanto si presta benissimo da secondo ma anche da antipasto ed ha il pregio, non trascurabile, di essere facile e veloce.

L'ispirazione la ebbi alcuni anni or sono da Precisina, quando vagavo su Alf in cerca di un secondo a base di tonno sott'olio per la Vigilia di Natale. A base di tonno sott'olio? Si, perchè mia mamma mangia solo questo tipo di pesce, disdegna ogni altra cosa che abbia lische, squame o sia classificabile come mollusco o crostaceo. Da allora, ogni anno, come secondo dopo gli spaghetti di tonno, faccio il polpettone di tonno, che immancabilmente viene spazzolato via senza battere ciglio. Provate e capirete cosa intendo!


POLPETTONE DI TONNO

Ingredienti (x un polpettone di piccole/medie dimensioni):

4 scatolette piccole di tonno sott'olio
2 uova
60 gr di parmigiano grattugiato
pangrattato q.b.
pepe q.b.
una spruzzatina di succo di limone

Per decorare:
maionese
capperi
prezzemolo

Sgocciolare bene il tonno sott'olio. Metterlo nel mixer insieme alle uova, al parmigiano, al pepe e al succo di limone e frullare il tutto, unendo pangrattato q.b. ad ottenere un composto simile ad un patè (quindi nè troppo liquido, nè troppo asciutto).
Avvolgere il composto nella carta stagnola, dandogli la forma di un polpettone e sigillandolo bene.
Portare a bollore dell'acqua in una pentola, adagiarvi il polpettone e cuocere per 20 minuti. Lasciarlo raffreddare e riporre in frigo per almeno tre ore, ancora avvolto nella stagnola.
Tagliarlo a fette e decorarlo a piacere con un ricciolo di maionese e un cappero, contornandolo di prezzemolo.

Nota: vista la presenza del tonno, già salato di suo, e del parmigiano, io non ritengo necessario aggiungere sale.


Come potete notare dall'ultima foto, l'ho accompagnato con un'insalatina di Iceberg, sedano e noci, molto fresca e piacevolmente croccante.

lunedì 29 dicembre 2008

Brownie cheesecake


Questi giorni di festa sono letteralmente volati e, fortunatamente, devo dire che li ho trascorsi molto serenamente: speriamo questo sia di buon auspicio per un 2009 di felicità. L'unica cosa che mi preoccupa è arrivare all'anno nuovo rotolando, qui si mangia a quattro palmenti, tante sono le cene e i festeggiamenti, vi dico solo che sabato sera sono stata nuovamente ospite della mia dolcissima amica Camomilla che ha cucinato per noi divinamente, consentendoci di godere dell'ottima compagnia sua e del suo ragazzo. Ne approfitto qui per ringraziarti ancora infinitamente, Sara, e per l'ospitalità, e per la cena, e per gli azzeccatissimi e stupendi regali di compleanno /Natale che non vedo l'ora di inaugurare!


Oggi vi propongo la ricetta di un dolce tanto calorico quanto eccezionalmente buono. Era da un po' che avevo in mente di farlo ma la botta energetica mi aveva sempre fatto desistere. Quale occasione migliore, quindi, che una cena con una quindicina di amici per scambiarsi piccoli regali natalizi, quando il suo apporto calorico può essere "generosamente" spartito con gli altri e non si corre il rischio di trascinarsi avanzi per giorni, perchè tanto finisce subito?

Trattasi ovviamente del brownie cheesecake, di cui circolano in rete poche varianti di minimale differenza. Io ho scelto quello di Night perchè prevedeva l'utilizzo di solo due tipi di formaggi e preferivo la versione non marmorizzata. Difatti lo strato di cheesecake può essere lasciato uniforme, oppure marmorizzato variegando i due composti: l'effetto si ottiene disegnando pochi cerchi concentrici negli impasti con il manico di una forchetta, senza mescolare troppo altrimenti si uniscono.


Il risultato è stato un dolce estremamente goloso, con la sua base di cioccolatoso brownie e la copertura di scioglievole cheesecake. Unica avvertenza: la parte esterna (quella aderente ai bordi, per intenderci) del cheesecake risulta giocoforza più asciutta di quella interna, cremosa, ma non vi consiglio di farlo cuocere molto più di quanto indicato altrimenti ne risentirebbe.

BROWNIE CHEESECAKE Ingredienti:

Per il brownie:
300 g. di cioccolato fondente
200 g. di burro
6 uova
200 g. di zucchero
150 g. di farina

Per il cheesecake:
250 g. di ricotta
150 g. di philadelphia
100 g. di zucchero
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o 1 bustina di vanillina)
2 uova
2 cucchiai di farina
120 ml. di panna fresca


Per il brownie. In un'ampia ciotola sbattere le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio (occorreranno una decina di minuti con le fruste elettriche); aggiungere il cioccolato ed il burro sciolti a bagnomaria e la farina, amalgamando bene il tutto.

Per il cheesecake. In un'altra ciotola mescolare con lo sbattitore le uova con lo zucchero, aromatizzare con la vaniglia, unire i formaggi e la farina, infine diluire con la panna.

Versare il composto al cioccolato in una teglia da 24 cm di lato, coprire versandovi delicatamente sopra la crema di formaggio (a piacere, creare l’effetto marmorizzato o no) e cuocere a 180° per 25 minuti.

Sfornare e lasciare raffreddare, quindi riporre in frigorifero per un’oretta prima di tagliare a quadrotti.

mercoledì 24 dicembre 2008

Il mio augurio di Natale per voi...


Ci tenevo tanto a proporvi gli ultimi biscotti della produzione natalizia prima di Natale, ma proprio non faccio in tempo. In questi giorni è stata tutta una corsa, prova ne sia che non sono riuscita a passare da nessuna di voi per gli auguri. Confido nel fatto che qualcuno passi di qui, tra la preparazione di una pietanza e dell'altra e legga, anche senza rispondere, queste parole.

Il mio augurio di Natale, per tutti voi, è che sia un giorno sereno e pieno di gioia, pieno del calore di chi vi vuole bene, pieno di amore. So purtroppo che non sarà così per tutti, che per molti sarà una gioia fittizia, temporanea, consapevole dei problemi, del dolore e delle difficoltà che la vita ci chiama ad affrontare e che purtroppo non possono essere sanate da una giornata sola nell'arco di un anno intero. A queste persone auguro di cuore un futuro più sereno e tanta tanta forza per affrontare il tutto e guardare avanti.

A tutti voi va il mio abbraccio più affettuoso e un dolce augurio di BUON NATALE 2008.

Alessia.

sabato 20 dicembre 2008

Vanillekipferl alle nocciole


Centesimo post!!! Giornate pienissime dove non sono quasi mai a casa, con la conseguenza di non riuscire a seguire i vostri blog, se non fugacemente e in sordina (sorry!!). L'avvicinarsi del Natale, con la corsa agli ultimi regali (gira che ti rigira, per quanto mi organizzi ed anticipi la tempistica, riesco sempre ad avere qualche dono da stanare in "Zona Cesarini"...mistero). Le cene tra amici per scambiarsi pensierini e auguri. Il confezionamento dei biscotti da regalare... Ecco, qui volevo arrivare.

E' ("finalmente!" direbbe mia mamma) finita anche in casa mia la produzione biscottifera, le scatole di latta (reperti delle incursioni all'Ikea) sono state esaurite e colmate, quindi provvedo a postarvi le ultime ricette. Mi rendo conto che il blog sta diventando un po' monotematico, ma ci tengo a proporvi queste idee prima di Natale, in modo che i ritardatari e, perchè no, chiunque si sia lasciato ingolosire, possano riprodurle. Poi ci sarà tempo per tutti gli altri piatti arretrati ora passati in secondo piano, anche perchè dopo le feste urge periodo di dieta, che qui stiamo lievitando come dei panettoni!


Questa ricetta non vi dirà niente di nuovo. Vanillekipferl. Sono giorni che li vedo spopolare tra i blog! Chi ha seguito la ricetta di Sigrid (con le mandorle), chi quella di Kja (mandorle e noci)...io ho optato per la versione di Alex, perchè avevo proprio voglia di cambiare un po' utilizzando le nocciole e non le solite mandorle.

I Vanillekipferl sono biscotti alla vaniglia tipici della tradizione austriaca e tedesca, vengono preparati per l'Avvento. Dalla caratteristica forma a mezzaluna (o a cornetto) sono semplicissimi e molto divertenti da realizzare. L'impasto, estremamente burroso, conferisce loro una friabilità e una scioglievolezza fantastica e il sapore, al primo morso, è quello inconfondibile dei nostri canestrelli.
Se li dovete regalare vi lascio un unico suggerimento: NASCONDETE le scatole di latta, perchè sono così buoni che la tentazione di andarne a trafugare uno ogni tanto colpirà ogni membro della vostra famiglia (storie di vita vissuta)!!

VANILLEKIPFERL ALLE NOCCIOLE

Ingredienti x 50-60 biscotti:

75 gr di nocciole (meglio acquistare nocciole già pelate, in alternative tuffarle in acqua bollente, raffreddarle sotto acqua corrente e pelarle, ma siccome è un lavoro certosino io ho utilizzato nocciole non pelate e la riuscita è stata comunque ottimale)
225 gr di farina
75 gr di zucchero a velo
una presa di sale
la scorza grattugiata di 1/2 limone non trattato
2 baccelli di vaniglia (in alternativa, una bustina di vanillina)
200 gr di burro freddo

Inoltre:
35 gr di zucchero a velo
2-3 cucchiai di zucchero vanigliato *
(non disponendo dello zucchero vanigliato, ho mescolato 35 gr di zucchero a velo vanigliato a 2-3 cucchiai di zucchero semolato)

Tostare le nocciole in una padella antiaderente, farle raffreddare e tritarle molto finemente. Mischiare la farina, le nocciole, lo zucchero a velo, una presa di sale, la scorza di limone grattugiata e i semini di vaniglia estratti con la punta di un coltello dai baccelli tagliati in lungo. Tagliare il burro a pezzetti e distribuirlo sul resto degli ingredienti. Amalgamare il tutto velocemente, preferibilmente con le mani fredde, fino ad ottenere un impasto liscio.
Dividere l'impasto in tre parti uguali e formare dei rotoli del diametro di 3 cm circa. Avvolgerli in pellicola e mettere in frigo per almeno due ore o anche tutta la notte.

Preriscaldare il forno a 180°C. Coprire una leccarda con della carta da forno. Tagliare i rotoli di impasto in fette spesse di 0,5- 1 cm, rotolarle fra le mani e formare dei piccoli cornetti.
Disporre i biscotti sulla leccarda e infornare per 10-12 minuti circa. I biscotti non devono scurirsi troppo.

Mischiare lo zucchero vanigliato con il restante zucchero a velo. Estrarre i biscotti dal forno e mischiarli ancora caldi con lo zucchero, o in alternativa cospargerli abbondantemente. Attenzione, si rompono facilmente.

* Lo zucchero vanigliato non è quello a velo, è proprio semolato, ma sa di vaniglia, in Francia si trova in bustine ma si può facilmente preparare in casa, conservando le stecche di vaniglia usate - e perfettamente asciugate - in un barattolo pieno di zucchero, dopo un po’ prende l’aroma della vaniglia. (dal blog del Cavoletto)



Auguro un buon weekend a tutti e comincio con l'augurare un SERENO NATALE a tutti quelli che cominciano a partire per le feste e a salutarci ;-) Un bacione!!

mercoledì 17 dicembre 2008

Pasta con crema di peperoni e pancetta


Oggi ricetta coloratissima per ravvivare queste orripilanti giornate di pioggia e grigiume. Anche da voi non compare un raggio di sole da giorni?

Qualche settimana fa ho comprato dei bellissimi peperoni dai colori sgargianti e ho deciso di provare la celebre crema di peperoni per condire la pasta, di cui ho sempre sentito decantare meraviglie. A riguardo ho trovato ispirazione su questo sito, ma per non farci mancare niente ho arricchito la ricetta con cubetti di pancetta, e devo dire che ne è risultato un piatto veramente gustoso ed equilibrato; a discapito delle apparenze, non è nemmeno eccessivamente pesante perchè non ho usato panna o altri condimenti grassi, che evito laddove possibile.

PASTA CON CREMA DI PEPERONI E PANCETTA

Ingredienti x 4 persone:

280 gr di pasta tipo rigatoni o sedani rigati
2 confezioni di pancetta dolce da 100 gr ciascuna
un peperone rosso e uno giallo di media grandezza
2 cucchiai di olio
uno scalogno grandino
sale e pepe
un paio di foglie di basilico
250 ml di brodo vegetale

Lavare i peperoni, pulirli dalle nervature bianche e dai semini e tagliarli a cubetti.
Rosolare lo scalogno tritato in olio, unire i peperoni, sale, pepe, il basilico spezzettato con le mani, poi sfumare con un mestolo di brodo e portare a cottura per 10 minuti con il coperchio, poi per altri 5 senza, lasciando il fondo di cottura non troppo asciutto.
Tenere da parte due cucchiaiate di peperoni e frullare il resto (eventualmente con poco brodo vegetale, se dovesse risultare asciutto) fino ad ottenere una crema.
Rosolare a parte la pancetta in una padellina antiaderente e intanto cuocere la pasta.
Condire la pasta con la crema di peperoni e la pancetta, usando i cubetti di peperone tenuti da parte per la decorazione. Spolverizzare di parmigiano grattugiato e servire.



lunedì 15 dicembre 2008

Pepparkakor Hearts


Semplicemente distrutta. Un weekend trascorso a confezionare pacchetti natalizi nel delirio del Centro Commerciale, pur di racimolare qualche (scarso) soldino in vista del Natale. Un lunedì di 10 ore di lavoro tra confezionamento pacchi e babysitting con annesso tema sulla casa di Babbo Natale e ripasso di geometria. L'adsl che da ieri sera non va, o se va salta ogni secondo (strano!)

Stress alle stelle, magone continuo, un niente per farmi venire le lacrime agli occhi, figuriamoci quando ieri mi si è scatenata contro la furia di un anziano sclerotico al limite dello psicopatico, che mi ha apostrofata dicendomi che sono un'incapace, che non so fare niente, che non capisco niente e che devo solo stare zitta solo perchè gli spiegavo educatamente che tre bottiglie di forme diverse incartate tutte assieme sarebbero uscite male e soprattutto il pacchetto avrebbe ceduto in pochi minuti. Buon Natale anche a lei, vecchiaccio inacidito.
Con tutti gli accidenti che gli ho giurato non mi stupirei se lo avessero imballato fuori dal supermercato, o in alternativa avesse speso le sue ultime parole offensive e poi fosse rimasto letalmente schiacciato dalle porte scorrevoli.
Non mi era mai successo che una persona sconosciuta mi si rivolgesse così, non ve lo auguro. Ancora più surreale vedere la moglie, accanto, completamente zittita per tutto il tempo del turpiloquio e anche quando mi ha visto incartare pacchi con i goccioloni che cadevano sul tavolo: no comment.

Va beh, passiamo avanti, purtroppo al mondo c'è anche questa gente che di rispetto per gli altri non ne porta, anche se conoscendomi non lo accetterò mai e continuerò a restarci male quando mi capita.


Oggi niente ricetta, solo qualche scatto per proporvi un'altra idea-regalo/decorazione con la base dei Pepparkakor. Ingredienti quindi sono: Pepparkakor a forma di cuore, cui ho fatto prima della cottura un buchino con la cannuccia per poterli appendere; glassa reale; confettini argentati.

Come notate, niente di che: ho spremuto abbondante glassa sul fondo del biscotto a simulare candida e soffice neve, poi ho cosparso di confettini argentati. Nonostante la semplicità quasi demenziale, l'effetto è molto chic e raffinato; se potessi li appenderei all'albero con i fiocchi di tulle a stelline argento che ho confezionato lo scorso anno ;-)



Dedico un cuoricino a tutte le persone sensibili, educate e rispettose degli altri, ormai merce rara, persino in periodo di festa. L'arroganza e la grettezza di sentimenti non guarda in faccia a niente e a nessuno...
Mi spiace ma queste settimane avrò poco tempo per passare da voi, anche se farò del mio meglio. Spero di farmi perdonare con un abbraccio e qualche ricettina :-)


giovedì 11 dicembre 2008

Gingerbread man


Come vi accennavo nello scorso post, con l'impasto dei Pepparkakor ho preparato dei Gingerbread man, i simpatici omini di pandizenzero della tradizione anglosassone. Ho sempre nutrito una spiccata simpatia per questi buffi biscottini dagli occhietti vispi e dalla corporatura cicciottella, che amo anche nelle decorazioni di country painting natalizio o nei biglietti augurali. D'altronde c'è anche chi gli ha intitolato un foodblog, vero Onde? ;-)

Ma la sapete la storia dell'omino di pandizenzero? No? Allora fate come me, che sono in pigiama di Hello Kitty, avvolta nel mio plaid color panna con le pecorelle, sdraiata sul letto col pc sulle gambe (God save the notebook) e...leggete qui.


Dietro questi biscotti c'è stata addirittura una preparazione grafica. Sì, sì, avete letto bene! In pratica mi sono disegnata come li avrei voluti realizzare, anche se all'atto pratico ho dovuto, per cause di forza maggiore, modificarli leggermente. Ritagliarli è stato semplice, grazie all'apposita formina (qualora non la trovaste è sufficiente disegnarli su un cartoncino, appoggiarlo sulla pasta stesa e ritagliarne il contorno con un coltellino ben affilato. Procedimento un po' lungo, lo so, ma a mali estremi...). Alcuni li ho lasciati interi, altri li ho ulteriormente ritagliati, nel pancino, con dei piccolissimi tagliabiscotti a forma di cuore e di stella, che fanno parte di un set di 10 microstampini cui facevo la punta da tempo immemore. In testa ho fatto un buchino con l'ausilio di una cannuccia, in modo da poterli legare con un nastrino all'albero di Natale.


Una volta cotti e lasciati raffreddare come da ricetta, ho preparato la mia prima glassa. Chi mi conosce sa che non sono una gran amante delle cose troppo zuccherose: glasse, marshmallow fondant e altre decorazioni non sono proprio nelle mie corde. Belle da vedere, per l'amor del cielo, ma non mi piacciono da mangiare. Per questa ragione non avevo mai fatto una glassa ed ho optato per una semplicissima glassa reale, fatta con albume e zucchero a velo (quindi più coprente di quella con acqua/succo e zucchero) e aromatizzata al succo di limone. L'ho lasciata volutamente bianca, perchè mi sembrava il modo più carino e raffinato per interpretare questi biscottini. Ecco qui la ricetta:

Ingredienti:
1 albume
1 cucchiaino di succo di limone
zucchero a velo q.b. (me ne è servito sui 180 gr)

Montare a neve l'albume con un pizzico di sale, unire il succo di limone e lo zucchero a velo e mescolare fino ad ottenere una glassa lucida e abbastanza soda. Le dosi sono indicative, vedete voi quando ottenete un composto abbastanza denso e che non coli troppo.
Per decorare, inserire la glassa in un sacchetto trasparente, tagliandone un pezzettino piccolissimo in un angolo, oppure in un conetto di carta forno, o ancora in una siringa privata dell'ago. Decorare, lasciare asciugare bene e conservare in scatole di latta.


Ovviamente il problema è sorto al momento della decorazione. Il conetto di carta si è aperto nel giro di un nanosecondo, ho consumato ben tre sacchetti da freezer, che dopo poco, mentre spremevo, facevano le bolle e scoppiavano (!!), oltre al fatto che dal taglietto che avevo fatto all'angolo usciva una quantità di glassa eccessiva (il buchetto si allargava misteriosamente via via...) e in modo non fluido, ma con riccioli, arzigogoli e ci mancava poco che azzardasse un salto carpiato. Alla fine ho risolto decorandoli con una siringa privata dell'ago; anche qui il tratto era un po' spesso ma almeno non ho fatto vittime. Risultato? Decori imprecisi e troppo spessi, ma accettabile, per essere la prima (e ultima?) volta....e glassa fin sui capelli!!!

Vi va di spiegarmi passo passo voi come fate ad ottenere decori così precisi e sottili? (mi rivolgo in particolare a Fairyskull e a Dolcetto, di cui ho apprezzato la tecnica perfetta nel decorare i biscotti con la glassa, ma chiunque volesse partecipare alla discussione è benaccetto!)



A.A.A: AIUTIAMO LUCKY!

Prima di salutarvi vorrei contribuire anche io, nel mio piccolo, ad aiutare questo piccolo amico a quattrozampe a trovare una casa e una vita migliore. Il povero Lucky, questo il suo paradossale nome, è stato adottato da una famiglia che poi ha deciso (leggo che "non possono più tenerlo", ma per me queste cose si decidono, e io non deciderei mai di dare via il mio animale, qualunque fosse il problema!) che non poteva più tenerlo con sè e ora cerca qualcuno che se ne occupi per non farlo finire al canile. Superfluo forse dire che io non posso aiutarlo concretamente, ma con questo passaparola spero che questo simpatico e sfortunato cucciolotto possa trovare un po' di serenità con una famiglia che lo senta membro integrante della stessa e non se ne voglia mai più separare. Se non potete adottarlo, spargete almeno la voce in modo tale che Lucky abbia ricambiato l'affetto incondizionato che solo un animale può dare in modo così puro e genuino.
Per info guardate sul blog di Kia, che si sta generosamente occupando della situazione di Lucky.

mercoledì 10 dicembre 2008

Pepparkakor


Tutti gli anni, in periodo natalizio, mi ripromettevo di fare quei deliziosi biscottini speziati che ho conosciuto tramite quel luogo di perdizione che per me è l'
Ikea. Trattasi ovviamente dei Pepparkakor, i tipici biscotti svedesi, estremamente natalizi come profumi e sentori, speziatissimi (cannella, zenzero e chiodi di garofano ne sono ingredienti imprescindibili), croccanti e leggermente pepati al palato. Quest'anno, complice la decisione di risolvere alcuni pensierini natalizi con confezioni di biscotti misti, è finalmente arrivato il loro momento.

Prima di decidere quali ricette fare ho ampiamente studiato in giro per la rete e ho scoperto che la ricetta dei
Pepparkakor è molto similare a quella dei Gingerbreads anglosassoni, degli Speculoos franco-belgi ed anche dei Lebkuchen tedeschi - da questi ultimi si differenziano non tanto per gli ingredienti, che gira ti rigira sono sempre gli stessi, ma quantomeno per la consistenza (i Lebkuchen più alti e morbidi, i Pepparkakor preferibilmente sottilissimi e croccanti). Nei paesi suddetti è tradizione prepararli per appenderli all'albero di Natale e sarebbe piaciuto tanto anche a me realizzarli a questo scopo, ma la presenza del mio unno felino non me l'ha consentito, avrebbero avuto vita breve.


La ricetta è del
Cavoletto e, neanche a dirlo, è ottima, nonostante io abbia dovuto correggere la quantità di farina che all'atto pratico è risultata decisamente scarsa, aggiungendone 4-5 manciate al termine dell'impasto. Se doveste riscontrare lo stesso problema, niente panico: tenete il sacchetto della farina vicino e incorporatene quanto basta ad ottenere un composto morbido, malleabile e appena appiccicoso, tanto con il riposo dell'intera notte in frigorifero si compatterà a meraviglia e risulterà facilmente stendibile.

AGGIORNAMENTO: Mi ha segnalato Micaela,e io ve lo riporto immediatamente, che ha fatto la stessa ricetta senza aggiungere farina. Anche lei ha ottenuto un composto molle, ma l'ha messo a riposare così com'era e il giorno dopo era compatto e lavorabile come plastilina. A questo punto ritengo che la ricetta poteva benissimo andare bene anche così com'era; io non mi ero fidata della consistenza ottenuta perchè non capivo come potessero uscire dei biscotti ritagliati da un composto così molle e avevo provveduto a unire altra farina. In ogni caso anche in questa seconda ipotesi specifico che il composto sembra Didò, si lavora benissimo e non si rompe!

Attenzione
: con queste dosi esce una vagonata di biscotti, ne ho contati più di 150 per svariate infornate e -ahimè- ore di lavoro. Se non dovete sfamare amici e parenti di qui a dieci anni vi consiglio di ridurre le dosi; se invece, come me, dovete regalarli, un caloroso "in bocca al lupo!" è doveroso!

Un'ultima cosa: la forma classica dei Pepparkakor è quella a fiorellino semplice, non glassato. Io ne ho realizzati alcuni a fiorellino e altri a stellina, non glassati; altri li ho ritagliati a cuore, e poi glassati e decorati con perline argentate; altri ancora...beh, poteva mancare il Gingerbread Man? Certo che no, è una vita che lo sogno! E allora via anche di Omini di Pandizenzero di varie foggie e decorati con glassa. Per questo motivo ho deciso di dividere il tutto in 3 post, vista la gran quantità di foto scattate, anche se la ricetta base permane la stessa, che è questa di seguito.



PEPPARKAKOR


Ingredienti x circa 150 biscotti:

540 gr di farina (+ 4/5 manciate*)
182 gr di burro
140 gr di miele (io ho usato il millefiori, vi consiglio comunque un miele scuro, o in alternativa della melassa)
126 gr di zucchero di canna scuro (ho utilizzato zucchero di canna integrale dell'Ecuador - Altro Mercato)
50 gr di zucchero semolato
1 cucchiaio e mezzo di cannella in polvere
1 cucchiaio e mezzo di zenzero in polvere
mezzo cucchiaino di chiodi di garofano in polvere (anche tritati da voi, se non li trovate)
2 cucchiaini di lievito per dolci
180 gr di acqua


In un pentolino scaldare l’acqua insieme al miele, gli zuccheri e le spezie e, mescolando di continuo, portare a ebollizione. Spegnere, aggiungere il burro a pezzetti e mescolare finché non sia del tutto fuso.
In una ciotola capiente versare la farina e il lievito, mescolare e aggiungere a filo il composto al miele ancora caldo. Mescolare bene finché l’impasto sia omogeneo; *se necessario, aggiungere altra farina (a me ne sono occorse 4/5 manciate) fino ad ottenere un impasto morbido ma lavorabile senza che attacchi troppo. Avvolgere nella pellicola trasparente e conservare in frigorifero per una notte: non preoccupatevi se sembra molto morbido, il giorno dopo sarà bello compatto.

Lavorare poco impasto per volta, conservando il rimanente in frigorifero. Stendere la pasta su un tagliere leggermente infarinato, ad uno spessore di circa 2mm (se li volete croccanti, altrimenti teneteli un pelo più alti). Ritagliare i biscotti con stampini a piacere e disporli su una placca rivestita con carta da forno. Far cuocere a 170° per una decina di minuti e lasciar raffreddare su una griglia. Conservare in scatole di latta.


mercoledì 3 dicembre 2008

Polpette di cavolfiore


Ormai lo avrete capito, mi ostino a comprare delle verdure che i miei genitori, nude e crude, non mangiano, salvo ritrovarmi a cercare qualche ricettina sfiziosa con le suddette prima che passino a miglior vita. Poco male, se poi il risultato di cotanta ricerca risulta essere una pietanza gustosa e apprezzata da tutti, no?
L'altro giorno, complice mezzo cavolfiore avanzato, ho cercato, trovato e sperimentato con successo la ricetta delle polpette di cavolfiore. Per fare contenta mia mamma, che è amante dei cibi meno salutari esistenti sulla faccia della terra, le ho eccezionalmente fritte, ma in alternativa vi suggerisco una più digeribile cottura in forno.
Il risultato? Delle polpettine croccanti fuori e morbidissime dentro, umide umide, da mangiare in un sol boccone (occhio solo se scottano, altrimenti vi giocate la lingua!...come ho fatto io, già...)

Allora, siete pronti? Mano alle forchettine...e via con la ricetta!

POLPETTE DI CAVOLFIORE

Ingredienti:
un piccolo cavolfiore
pane raffermo q.b.
parmigiano o pecorino grattugiato a piacere (abbondare, visto il sapore dolciastro del cavolfiore)
1 uovo
poco latte
sale
pepe
pangrattato q.b.
olio d'oliva per friggere

Lessare il cavolfiore nella pentola a pressione e lasciarlo raffreddare.
Mettere il pane raffermo nel latte ad ammorbidire.
Strizzare bene il pane ed aggiungerlo al cavolfiore raffreddato, unire il formaggio grattugiato, l'uovo, il sale e il pepe, aggiungendo anche del pangrattato se dovesse risultare troppo liquido.
Amalgamare bene il tutto con le mani, formare le polpette (l'operazione potrebbe risultare un po' delicata perchè l'impasto rimane molto morbido) e passarle nel pangrattato.
Friggere in abbondante olio bollente.


Anche questa ricetta partecipa alla raccolta "Ecchecavolo!!" di Antonella.