sabato 17 marzo 2012

Mini quiches con zucca, radicchio e cannella

miniquiches con zucca, radicchio e cannella

Lo so, lo so. La foto è un autentico obrobrio, ma quando l'ho scattata, ossia quasi due mesi fa, il tempo era davvero pessimo. E io non avevo proprio tempo, ma guarda un po' che grande novità :) Ma siccome queste quichette, suggeritemi dalla cara Elena per un pranzo tra amici (quello dell'arrosto miele e zenzero, tanto per intenderci) e provenienti dal foodblog per eccellenza, sono una delizia senza precedenti, mi parrebbe davvero assurdo trincerarsi dietro a uno scatto mal riuscito e non farle conoscere a chi ancora non le ha mai provate. Le abbiamo tutti adorate per il perfetto connubio dolce-amaro / zuccoso-radicchioso e per il loro discreto ma percepibile profumo di cannella, che con la zucca ho scoperto starci divinamente. E va bene che il gusto pare cambi ogni 9 anni, ma io e la cannella ultimamente siamo una cosa sola, sono diventata cannella-dipendente! 
Assolutissimamente da fare per chi, come me, ha ancora qualche zucca (di svariate decine di chili, ma sono dettagli) che si aggira in cantina da consumare prima di fare spazio a zucchine, peperoni e melanzane :)
Prima di salutarvi e lasciarvi alla ricetta, volevo ringraziare la J&J Jesurum e Knorr che, in occasione della presentazione dei loro ultimi prodotti (le vellutate " I Momenti Gourmet"), mi hanno consentito di assistere a un delizioso spettacolo teatrale di Alessandro Siani in quel di Bologna: eravamo letteralmente circondati da famiglie di napoletani urlanti e scalpitanti e ci siamo fatti davvero delle grasse risate. E' stato un po' come essere dentro al set di "Benvenuti al Sud" ;))) Ovviamente nel pomeriggio ho colto la palla al balzo per un giretto in centro tra Coin, Maisons du Monde e Eataly...potevo forse perdermi certi luoghi di perdizione?!

Mini quiches con zucca, radicchio e cannella

Ingredienti:

Per la base:

una dose di pasta da quiche fatta con la ricetta di Christophe Felder (per me è talmente perfetta da non essere sostituibile con nessun'altra :))

Per il ripieno:
1 piccolo radicchio
300 gr di zucca
1 cipolla
200 ml di panna fresca
3 cucchiai di  parmigiano grattugiato
un pezzettino di emmenthal
2 uova + 1 tuorlo
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 punta di coltello di cannella in polvere
una grattata di noce moscata
sale & pepe

Preparate la pasta da quiche, mettetela a riposare in frigo prima di stenderla e nel mentre preparate il ripieno. Sbucciate la cipolla e affettatela. Sciacquate il radicchio e tagliatelo a listarelle, riducete a dadini la zucca. Scaldate l'olio in una padella, aggiungete la cipolla, lasciatela appassire per un minuto, poi aggiungete il radicchio e la zucca. Unite due cucchiai d’acqua calda e lasciate cuocere a fuoco medio/basso per una decina di minuti (la zucca deve rimanere un po’ croccante). A fine cottura, salate, pepate e profumate con la cannella ed una grattatina di noce moscata. Fate raffreddare il tutto.

Versate la panna, le uova, il tuorlo e il parmigiano in una ciotola e sbattete con una frustina. Salate e pepate il composto di uova e panna.

Prelevate la pasta dal frigo, stendetela col mattarello a 2 mm di spessore e foderate degli stampini da crostatina/tartelletta (o uno stampo da crostata del diametro di 24cm, se volete ottenere una quiche unica). Bucherellate il fondo delle quiches con i rebbi di una forchetta, quindi distribuitevi la zucca e il radicchio, versatevi circa due cucchiai di panna ciascuna e completate con una grattugiata di emmenthal.

Infornate a 180° per circa 25 minuti, finché le quiches saranno ben dorate (se ne fate una sola grande, occorreranno circa 45 minuti). Sfornate, lasciate intiepidire e servite.

lunedì 5 marzo 2012

Guacamole

Guacamole [Iphone]

Per chi, come me, per sua natura vive ogni giorno alla ricerca di in un costante equilibrio tra l'euforia e l'inquietudine, un weekend trascorso senza il patema d'animo del "ho tutto da fare-non so da che parte prendere" sarebbe una vera manna dal cielo.  Mi spiego meglio.

Sabato mattina: sveglia alle 7.00, che il moroso va a lavorare. Il tempo di raccogliere le forze e parto con grandi pulizie e lavatrici, con in sottofondo le Kris di Radio 105 in compagnia di uno psicologo che spiega il dramma interiore della donna moderna, combattuta fra carriera e un retaggio storico di doveri domestici che non riesce più a gestire, con conseguenti crisi d'identità e di autostima. Glom. Intervallo l'aspirapolvere a cucinare qualcosa senza troppo sbattimento: qualche salsina da accompagnare alle tortilla chips come stuzzichino pre-pasto (guacamole & tzatziki, che invenzioni!), poi una vellutata di carote e zenzero velocissima e davvero deliziosa. Operazione svuota-frigo perfettamente riuscita, mi congratulo con me stessa, gimme five girl. Sabato pomeriggio: si finiscono le pulizie e si va da Decathlon a comprare per lui una bicicletta e di quei pantaloncini imbottiti che sembra che abbiano dentro un assorbente (!), una spesa veloce e a casa, dove ti aspettano il sushi scongelato preparato in quantità più che industriale la settimana precedente (operazione congelamento miseramente fallita, per quanto mi riguarda) e due arrostincini arrostiti alla piastra, così, senza pretese. Prima di andare a letto, metto su il brodo per il giorno dopo, e il profumo di domenica domestica ci accompagna tra le braccia di Morfeo. 

The day after: tortellini in brodo, quelli meravigliosi che ho fatto al corso da "sfoglina" alla Locanda del Tortellino, interamente a mano (tiratura della pasta compresa); bollito con salsa verde con l'uovo sodo tritato, come tradizione vuole; un cake di mele e buttermilk perchè se non c'è il dolce ci sentiamo incompleti. Il tempo di sparecchiare e di oziare un'oretta sul divano e si impasta la pizza per la sera (via la finta modestia, è venuta uno spettacolo!), poi un salto al vivaio, a riempirsi gli occhi di primule, ciclamini e azalee in fiore. Torno a casa felice, con in mano il mio cartone di primule multicolore, mini azalee, garofanini e giacinti e quasi mi dimentico che il weekend è già finito e che una nuova settimana di lavoro è alle porte. E non ho stirato manco sta volta, porca paletta :)

Et voilà, una ricetta per le donne sempre di corsa, che non rinuncerebbero per niente al mondo al piacere di mangiare qualcosa di home-made anche quando hanno i secondi contati. Io questa salsina messicana l'adoro, l'unica cosa veramente importante è utilizzare un avocado bello maturo, che si riconosce dalla buccia scura e dal rumore che fa il nocciolo scuotendo il frutto, indice del fatto che si è staccato dalla polpa. E' perfetta da servire per una cenetta della domenica sonnecchiosa sul divano o a un party con amici, accompagnata da tortilla chips, tacos, fajitas e carne in genere.

Guacamole

per qualche informazione sulla sua origine: qui e qui
credits per l'ispirazione: Chez Babs

Ingredienti:
un avocado bello maturo
il succo di un lime
uno spicchio d'aglio, schiacciato con lo spremi aglio
peperoncino in polvere q.b. (o un peperoncino rosso fresco)
una manciata di coriandolo fresco, tritato finemente
olio extravergine d'oliva
sale

Inoltre, a piacere:
un poco di cipolla o cipollotto rosso di Tropea, tritati grossolanamente
un cetriolo, a cubettini
un pomodoro o dei pomodorini rossi e sodi, a cubettini

Aprite l' avocado tagliandolo a metà, togliete il nocciolo e prelevatene la polpa, che metteterete in una ciotola e schiaccerete con una forchetta. Aggiungete il succo di lime, l'olio, l'aglio, il peperoncino in polvere (o fresco, a rondelle) e aggiustate di sale.
Se volete, potete completare con dei cubettini di pomodoro (ben strizzati) e di cetriolo (che avrete privato dei semi) e un poco di cipollotto fresco o cipolla rossa tritati. Completate con il coriandolo tritato, mescolate e servite accompagnando con nachos/tortilla chips.

E' consigliabile preparare la guacamole all'ultimo momento, prima di servirla, ma nel caso la prepariate con un poco di anticipo, abbiate cura di coprire ermeticamente la ciotola con pellicola trasparente per rallentare l'ossidazione dell'avocado.