mercoledì 29 aprile 2009

Polpettone di carne con ricotta e speck


Non potete immaginare che faccia ho fatto quando un lunedì mattina di qualche settimana fa ho aperto il blog di Camomilla e ho visto questo! Dapprima convinta di essere in preda alle visioni, ho poi realizzato che no, non mi sbagliavo, e che si, era proprio un polpettone con ricotta e speck quello che avevo dinnanzi. Il motivo del mio stupore era dettato dal fatto che esattamente due giorni prima, un sabato sera, avevo deciso di preparare per una tranquilla cena con il mio moroso, tra le altre cose, un polpettone; e che la scelta, guardacaso, era ricaduta su una ricetta di polpettone di carne e ricotta avvolto nello speck! Pazzesco!

Che io e Camomilla fossimo particolarmente in sintonia per molte cose, soprattutto in cucina, lo avevamo già capito (soprattutto dalle tante ricette che ho carpito dal suo blog, fonte per me di grandissima ispirazione e di allappamenti di lingua vari e molteplici), ma che addirittura pensassimo alla (quasi) stessa ricetta nel giro di pochi giorni, chi se lo sarebbe potuto aspettare! ;-)
In poche parole, se volete la variante con la carne di vitellone al polpettone di tacchino della Camo....ecco qui la ricetta, trovata non-ricordo-dove in rete e da me un po' modificata. Ne risulta un polpettone davvero molto morbido, grazie alla presenza della ricotta, e reso gustosamente sapido dallo scrigno di fettine croccanti di speck nel quale viene avvolto.


POLPETTONE DI CARNE CON RICOTTA E SPECK

Ingredienti per 4 persone:

400 gr di macinato di vitellone o di manzo
200 gr di ricotta (o philadelphia)
100 gr di speck affettato sottilmente
un uovo
sale al rosmarino (*)
due cucchiai di parmigiano
2 fette di pancarrè ammollate nel latte

Mescolare con le mani la carne macinata, la ricotta, l'uovo, il parmigiano, il pancarrè (ammollato nel latte e ben strizzato) e il sale al rosmarino.
Allineare su di un tagliere le fette di speck, sovrapponendole leggermente tra loro. Disporvi al centro l'impasto di carne e con le mani inumidite dargli la forma di un polpettone. Avvolgere il polpettone con le fette di speck avendo cura di non lasciare spazi liberi. Girare la parte con la chiusura visibile delle fette verso il basso e compattare ancora un po' il polpettone con le mani.
Metterlo su di una teglia rivestita di carta da forno e leggermente oliata e cuocere a 170-180° per circa 30 minuti, avendo cura di girarlo a metà cottura. Lo speck deve risultare rosolato ma non bruciato, e per verificare la cottura dell'interno è sufficiente forare il polpettone con uno stuzzicadenti: se il liquido che fuoriesce è trasparente, allora è cotto.
Lasciarlo intiepidire, quindi tagliarlo a fette e servirlo nappando con il sughino che ha rilasciato.



(*) il sale al rosmarino si prepara mettendo nel mixer del sale grosso, un pezzetto di aglio e del rosmarino e frullando il tutto. Per questa ricetta ho utilizzato gli aghi di un rametto di rosmarino, 1 piccolo pezzo di aglio e circa 3 prese di sale grosso.

Note:- Si possono cuocere, assieme al polpettone, delle patate a spicchi o delle carote a fettine. In alternativa si può servirlo, a piacere, con purè di patate o come ho fatto io, con un'insalata di rucola e pomodorini.
- Questo piatto può essere anche preparato in anticipo, lasciato raffreddare, tagliato a fette e scaldato all'ultimo momento in forno.

lunedì 27 aprile 2009

Coconut swirl brownies


Non ricordo quale ricetta avessi scovato quel giorno di oltre un anno fa, giorno in cui sono venuta a conoscenza dell'esistenza di tale "latte condensato". Ricordo però che sono occorse ben cinque incursioni al supermercato, seguite da altrettante ricerche su internet, prima di scoprire che nel mio l'introvabile latte condensato non era nel reparto del latte, nè in quello dello zucchero, nè in quello degli alimenti per bambini, ma in un ben più improbabile reparto del caffè. Ero rientrata trionfante, ma probabilmente dovevo essere ben impegnata su altri fronti, dato che ho piazzato la lattina in dispensa e fino a qualche giorno fa da lì mi osservava piena di biasimo ogni volta che aprivo lo stipetto. La ricetta del tempo, ammetto, non me la ricordavo assolutamente (!), quindi ho deciso di cercarne un'altra, prima che il latte condensato passasse in tragitto diretto dal mobile al rusco.

Dopo tanto cercare mi sono determinata per questa, trovata su Cookaround: Coconut Swirl Brownies. Che dire? Si tratta di una fantastica versione di brownies (i tipici dolcetti americani al cioccolato, dalla caratteristica forma a quadrotti, che non hanno certo bisogno di presentazioni) marmorizzati con una crema di latte condensato e cocco. A ragion veduta, posso affermare che si tratta di una delle ricette più caloriche del mondo, ma è talmente deliziosa che non si può non provare, almeno una volta nella vita! Ne risultano, difatti, dei dolcetti dalla particolare morbidezza e umidità interna, assolutamente irresistibili per qualunque goloso.
La ricetta proviene dalla trasmissione
"Everyday Food" di Martha Steward. Le dosi sono per una teglia quadrata di 20x20. Tra parentesi vi riporto le dosi doppie che ho usato per una teglia rettangolare di 29x25 circa.



COCONUT SWIRL BROWNIES

Ingredienti per il composto scuro:

120 (240) gr di burro
160 (320) gr di cioccolato fondente
160 (320) gr di zucchero
100 (200) gr di farina
un (due) cucchiaino di lievito per dolci
un (due) pizzico di sale
3 (6) uova intere
una (due) bustina di vanillina

Ingredienti per il composto chiaro:

200 (400) gr di latte condensato zuccherato
80 (160) gr di polpa di cocco fresca grattugiata o farina di cocco (cocco grattugiato, cocco rapè)




Per il composto scuro:
Sciogliere in una pentola abbastanza capiente e a fuoco minimo il burro ed il cioccolato. Non appena fusi aggiungere, fuori dal fuoco, lo zucchero, quindi unire le uova, una alla volta, ed infine la farina, il lievito, il sale e la vanillina setacciati, senza mescolare troppo, ma solo quanto necessario affinchè il composto risulti ben amalgamato.

Per il composto bianco:
Versare in una ciotola il latte condensato e il cocco grattugiato e mescolarli bene. Risulterà un composto molto denso.

Foderare con carta da forno uno stampo quadrato di 20cm di diametro (o rettangolare di 29x25, se fate doppia dose - attenetevi alle dimensioni indicate per la buona riuscita del dolce) e fare uno strato con meta' del composto scuro, poi mettervi sopra 5 cucchiaiate (o 7, se nella teglia più grande) di composto chiaro.

Fare un altro strato con il composto scuro rimasto, cercando di non intaccare troppo quello sottostante, e finire con altre 5 (o 7) cucchiaiate di composto bianco messe in posizione diversa da dove sono state messe le prime.

Infilare la lama appuntita di un coltello, perpendicolarmente alla teglia, in un punto fino ad arrivare alla base del dolce e cominciare tirare l'impasto in modo da creare un effetto marmorizzato. Se usate la farina di cocco vi consiglio di non tirare troppo, ma di lasciare il composto bianco grossolano perchè dato il suo peso tende a scendere tutto in fondo, infatti difficilmente, in questo caso, vi verrà un effetto marmorizzato evidente.

Cuocere a 170° (160° nel mio ventilato) per 45-60 minuti, a seconda del grado di cottura del vostro forno. Far raffreddare completamente a temperatura ambiente (o ancora meglio in frigorifero) prima di tagliare a quadrotti e servire.


mercoledì 22 aprile 2009

Treccine di pane alla ricotta



Per chi attendeva fremente la ricetta di pane con cui ho realizzato i panconiglietti, eccola! Non farò grosse presentazioni perchè la fonte è l'inossidabile Sigrid. Si tratta di deliziose pagnottelle rese soffici ed estremamente delicate dalla ricotta e - ingrediente che mi ha dapprima resa scettica e poi pienamente fatta ricredere - profumate delicatamente da scorza di limone grattugiata. Ammetto che mi hanno conquistata sin dal primo sguardo per la loro forma così raffinata e tremendamente festosa, nonchè per la presenza dei semi di lino (che avevo acquistato e non ancora usato), quindi non ho resistito dal replicarle alla prima occasione.

Assolutamente perfette come segnaposto, sono gradevolissime sbocconcellate tra una fetta di salame e un dadino di pecorino...magari appena tiepide.



TRECCINE DI PANE ALLA RICOTTA


Ingredienti:
500 gr di farina
125 gr di ricotta fresca (preferibilmente di pecora)
25 gr di burro morbido
la scorza grattugiata di mezzo limone
10 gr di sale (un cucchiaino colmo)
180 gr circa di acqua tiepida
12 gr di lievito di birra

Inoltre:
1 uovo per spennellare
semi di lino o altri semi, a piacere


In un bicchiere far sciogliere il lievito con l'acqua tiepida. Mettere in una ciotola (o nell'impastatrice, o nel mixer) la farina, la ricotta, il burro morbido, il sale e la scorza grattugiata del limone, versare l’acqua con il lievito e impastare per 10 minuti, regolando ove occorra con poca acqua o poca farina, fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico, che non sia nè troppo denso nè troppo colloso. Riporre l'impasto in una ciotola, coprirlo con pellicola alimentare e lasciarlo lievitare per un’oretta.
Dividere poi l’impasto in 6 pezzi dello stesso peso, misurandoli con una bilancia. Prendere un pezzo, dividerlo in tre parti, sempre dello stesso peso, e formare con ogni parte un salsicciotto lungo 20-25 cm; intrecciare i tre salsicciotti e chiudere a ciambella. Procedere nello stesso modo col resto dell’impasto, infine disporre le treccine su una placca rivestita di carta forno, spennellarle con l’uovo sbattuto e cospargerle con un po’ di semi.
Lasciarle lievitare per un'altra mezz’oretta e infornarle a 180° per circa 25 minuti o finché i panini iniziano a dorare.

lunedì 20 aprile 2009

I panconiglietti


Questo post sarà volutamente breve perchè è da circa due settimane che non ho voglia nè tempo di cucinare, di stare dietro alle foto, di postare e via dicendo, quindi altro non posso fare se non assecondare il mio mood attuale ;-) Forse perchè in vista di un matrimonio tra due settimane sto cercando di perdere qualche chilo in extremis, e questo magari mi condiziona più o meno coscientemente... o forse per un disinteresse più diffuso che periodicamente mi prende per tutto quello che ruota attorno al blog...ma tant'è, spero mi scuserete.


Questi simpaticissimi coniglietti di pane li ho realizzati per il pranzo di Pasqua dalla famiglia del mio ragazzo. Sono stati molto graditi, sia per il loro aspetto buffo (oddio, non posso non confessarvi che alcuni non erano riusciti proprio perfetti, il mio ragazzo mi ha gentilmente fatto notare che sembravano degli arieti............), sia per il loro ottimo sapore. Presentati in un cestino di paglia rivestito di un tovagliolo colorato, o usati come segnaposto, sono davvero perfetti per rallegrare la tavola con semplicità e non potranno non farvi fare un figurone con i vostri ospiti!


La ricetta di pane con cui li ho realizzati ve la posterò a breve dettagliatamente, perchè con lo stesso impasto ho ottenuto anche un'altra forma, sempre per il cestino del pane del medesimo pranzo. Intanto accontentatevi di leggere e vedere coi vostri occhi la spiegazione di come realizzare la forma dei coniglietti
qui. Ovviamente potete realizzarli con qualsiasi tipo di pane voi vogliate, ma vi consiglio comunque qualcosa che si mantenga soffice, come del goloso pane al latte!

giovedì 16 aprile 2009

Cake pancetta, olive e pistacchi


Per Pasquetta io e il mio ragazzo abbiamo deciso di fare una scampagnata fuori porta, per la precisione quel celebre pic-nic che mai avevo fatto in vita mia. Per fortuna il tempo è stato clemente e, complice uno splendido sole e temperature miti, ci siamo recati al Parco Fluviale del Panaro, in località Marano sul Panaro, a una mezzoretta di auto da Modena.

Per l'occasione ho rinnovato il cestino da pic-nic che giaceva inutilizzato in mansarda, omaggio di non so quale promozione di vecchissima data (non vorrei sbagliarmi, ma devono aver incul...ehm...fregato i miei con qualche vendita telefonica di vino, sigh).

Già mi pregustavo il mio arrivo al parco: plaid a scacchi in una mano, cestino nell'altra, avremmo fatto faville in mezzo alla marmaglia di persone munite di thermos di dimensioni colossali, borse frigo dalle improbabili e improponibili fantasie anniottanta e panini comperi avvolti malamente nell'alluminio... ;-P

Sennonchè...



...Eh, sennonchè, alla resa dei conti, il cestino in questione si è rivelato avere la capacità più adatta a Barbie e Ken in gita a Fiabilandia che non a una giovane coppia decisamente di buon appetito, quindi l'arrivo al parco è stato molto meno chic del preventivato: cestino con le stoviglie, zaino con plaid + carte e giochi di società versione pocket, borsa di carta riciclabile del Naturasì (che tocco di classe, ragazzi!!) con i viveri e io tutta trafelata, nonchè leggermente scurrile, per aver preparato tutto in tempo record e nonostante questo aver realizzato di possedere la capacità organizzativa di un bambino di 3 anni :-D

Meno male che a risollevarmi al volo il morale ci ha pensato una lievissima brezza che favoriva il relax e, tra il resto, questo godurioso cake salato. Indubbiamente ricco, visto la presenza di gruyère, pancetta affumicata, olive verdi e pistacchi salati, mi ha particolarmente incuriosita e appagata l'utilizzo, tra gli ingredienti, del vino bianco, che gli conferisce un delicato aroma di fondo. Perfetto per il pic-nic, certo, ma anche per un buffet, un brunch o un aperitivo, essendo tra l'altro altamente scenografico al taglio della fetta.

La ricetta, proveniente dal libro
"Garden Party "di Nathalie Le Foll e Cléophée De Turckheim, l'ho trovata sul gradevolissimo blog di Antonella.

CAKE PANCETTA, OLIVE E PISTACCHI

Ingredienti:250 gr di farina 00
4 uova
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 bustina di lievito per torte salate
1 bicchiere di vino bianco secco
200 gr di pancetta affumicata a cubetti
50 gr di pistacchi salati sgusciati
150 gr di olive verdi snocciolate
150 gr di gruyère grattugiato (o emmenthal)
sale e pepe

Rosolare la pancetta in una padella e farla intiepidire. Nel frattempo, preparare l'impasto mescolando la farina, il lievito, le uova intere aggiunte una alla volta, l'olio e il vino bianco. Salare e pepare e sbattere con la frusta fino ad ottenere un impasto liscio. Unire la pancetta rosolata, le olive, i pistacchi e il gruyère grattugiato con una grattugia a fori grossi. Amalgamare bene il tutto e versarlo in uno stampo da plumcake precedentemente imburrato o rivestito di carta forno.
Infornare a 180° , forno ventilato, per 40 minuti circa, o comunque fino a quando il cake risulta cotto, alla prova stecchino.

martedì 14 aprile 2009

Gratin di fiori di zucca filanti


Le foto di questo squisito contorno, che noi per star leggeri abbiam mangiato praticamente come piatto unico, non rendono affatto giustizia, purtroppo. Cucino prevalentemente per la cena, e quando si tratta di piatti che vanno serviti caldi l'unica soluzione è fare le fotografie quando ormai sono già calate inesorabili le tenebre! Non potevo però privarvi di una ricetta golosa e stuzzicante, che ha come protagonisti i miei tanto amati fiori di zucca. Li ho visti belli tronfi al supermercato e non ho resistito dall'infilarli nel carrello, pensando da subito che dovevo trovare una ricetta per sostituire il solito modo in cui li facciamo in casa, ossia a cotoletta (il che, per quanto li adori cucinati così, non è la quintessenza della leggerezza!).


Ho provato questa ricetta di Misya, che li prevede farciti con ricotta e scamorza, ma ne ho modificato la cottura: anzichè farli in padella con il burro ho preferito gratinarli al forno con parmigiano, pangrattato e un filo d'olio. Che aggiungere se non che erano saporitissimi, spettacolari e ce ne saremmo mangiati altre cinque teglie? Forse che sono estremamente versatili, infatti potete proporli come antipasto caldo, contorno o secondo vegetariano! Insomma, un'invitante e spero utile rivisitazione dei classici fiori di zucca ripieni...

GRATIN DI FIORI DI ZUCCA FILANTI


Ingredienti:

12 fiori di zucca di piccole-medie dimensioni

100 gr di scamorza

50 gr di ricotta

1 uovo

20 gr di parmigiano grattugiato (più quello per spolverizzare)

pangrattato q.b. a spolverizzare

olio extravergine d'oliva
sale pepe

Pulire i fiori di zucca togliendo i pistilli e il gambo spinoso, passarli velocemente sotto l’acqua fredda corrente e farli sgocciolare appoggiati su un foglio di scottex. Tagliare la scamorza a piccoli cubetti, riporla in una terrina assieme alla ricotta, al parmigiano e all'uovo, quindi salare e pepare. Aprendo i fiori di zucca con le dita e aiutandosi con un cucchiaino, farcirli delicatamente. Per richiuderli torcere leggermente le punte dei fiori. Disporli in una pirofila leggermente unta di olio, cospargerli di pangrattato e parmigiano grattugiato, ultimare con un filo di olio e gratinare in forno a 200° per circa 15 minuti. Servire ancora caldi per mantenere intatto il cuore filante.

venerdì 10 aprile 2009

Cheesecake ciocco-ricotta


Innanzitutto vorrei scusarmi con voi se di questo dolce posto soltanto due foto della sola fetta. E' un dolce che ho scelto per una cena tra amici in cui mi ero incaricata di cucinare da un amico che metteva a disposizione la casa, quindi non mi pareva carino portarlo già a fette ;-) e le foto scattate là con la reflex del mio amico erano buie e poco gradevoli, vista la mia scarsa (nulla?) dimistichezza con quel tipo di macchina. Che frana! Queste foto, per fortuna, sono riuscite a farle il giorno dopo, grazie ad un pezzo di torta miracolosamente avanzato.....ma solo perchè eravam tutti molto pieni dal resto, sia chiaro! ;-)

Essendomi stato chiesto un cheesecake e volendo andare sul sicuro, la mia scelta è caduta su questa ricetta dell'affidabilissimo blog di Camomilla, provata tra l'altro da un'altra eccellenza dei blog culinari, la dolcissima Sweetcook (a proposito....AUGURI TESORA!!!! Come potrei dimenticarmi?!). Insomma, dubbi sulla sua riuscita: zero. L'unica difficoltà che ho trovato, sicuramente dovuta al mio forno dell'anteguerra (che ovviamente i miei genitori si rifiutano di sostituire!), è stata nella cottura, perchè si era ben gonfiata uniformemente ma poi verso la fine si è stranamente sgonfiata al centro (prima ancora che aprissi il forno), risultando un po' antiestetica all'atto della glassatura col cioccolato. Un piccolo inconveniente che non mi ha colta impreparata, infatti ho rimediato raddoppiando la dose di glassa al cioccolato e poi ricoprendo il tutto con cioccolato bianco e fondente ridotto a scaglie con l'ausilio di un pelapatate.

Il risultato finale è stato quello che vedete: una torta bella e buona, approvata alla grande e gradita da tutti. Posto quindi qui di seguito la ricetta in modo che le amiche che quella sera me l'hanno chiesta possano fruirne a loro volta.


CHEESECAKE CIOCCO-RICOTTA

Ingredienti:

Per la base:
200 g di biscotti digestive
30 g di cioccolato fondente
40 g di mandorle
80 g di burro

Per il ripieno:
450 g di ricotta
3 uova
100 ml di panna fresca per dolci
100 g di zucchero
50 g di farina
scorza grattugiata di ½ limone

Per il topping:
30 g di cioccolato fondente (x me 60 gr)
3 cucchiai di latte (x me 6 cucchiai)

Per la decorazione:
cioccolato fondente e bianco a scaglie

Far fondere il burro in un pentolino a fuoco basso oppure al microonde senza farlo arrivare a friggere e lasciarlo raffreddare. Mettere nel mixer i biscotti, le mandorle, il cioccolato e tritare il tutto. Aggiungervi il burro fuso raffreddato ed azionare il mixer per pochi secondi fino ad amalgamarlo al composto di biscotti.
Prendere uno stampo a cerniera apribile da 24 cm di diametro (per me 22), foderare il fondo con la carta da forno, incastrarvi il bordo dello stampo, imburrare ed infarinare i bordi. Disporre il composto di biscotti solo sul fondo e schiacciarli aiutandosi col dorso di un cucchiaio, livellando bene in modo da uniformarne la superficie.
In una ciotola mescolare con un cucchiaio di legno la ricotta con lo zucchero, le uova (una alla volta), la panna non montata, la farina setacciata e la scorza grattugiata del limone. Amalgamare con cura gli ingredienti, versare il ripieno sulla base di biscotti e livellarlo. Cuocere il cheesecake nel forno già caldo a 180° per circa 40 minuti.

Per il topping, far fondere il cioccolato ed il latte in una casseruolina a bagnomaria e versarlo sulla torta calda. Distribuirlo uniformemente utilizzando una spatola o il dorso di un cucchiaio. A piacere, decorare con scaglie di cioccolato fondente e bianco. Mettere la torta in frigorifero per almeno 3 ore e servire. Il giorno dopo sarà ancora migliore.


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Prima di salutarvi e di augurare a voi tutti una BUONA PASQUA, nella consapevolezza che c'è chi trascorrerà dei giorni, dei mesi e forse degli anni terribili, vorrei segnalare un episodio che ieri pomeriggio mi ha a dir poco scioccata. Il tg di una rete di Stato, e sto parlando del TG1, ha fatto una cosa a mio vedere orribile, aprire con un elenco di un minuto e mezzo di snocciolamento di share ottenuti dai suoi programmi inerenti al terremoto in Abruzzo. Una strumentalizzazione senza fine, uno sciacallaggio sociale, una profonda mancanza di coscienza civica e di rispetto verso chi sta soffrendo l'inferno.

Trovate il video a questo link. Se come me avete trovato questo atteggiamento riprovevole, disgustoso e nauseante, vi invito a inviare, come ho fatto già ieri pomeriggio, una mail di accese lamentele ad uno degli indirizzi mail:

tg1.live@rai.it
tg1_speciale@rai.it

Perchè non sia questo il rispetto per la dignità dei morti e dei senzatetto che dovrebbero insegnarci le nostre istituzioni...

mercoledì 8 aprile 2009

Cannoncini di indivia, prosciutto crudo e grana


Credo sia scontato dire che la tragedia che ha colpito l'Abruzzo e gli abruzzesi ha spezzato il cuore a chiunque di noi abbia un minimo di sensibilità e di coscienza. Fa male vedere quelle immagini, non riesco nemmeno minimamente a immaginare quanto possa far male viverle, vivere il crollo, la perdita di amici e parenti, della casa, perdere l'essenza del nostro quotidiano, perdere la serenità, essere dominati dalla paura e dallo sconforto. Non posso fare molto, purtroppo, ma nel mio piccolo ho inviato un sms al 48580, un numero attivato appositamente per fare donazioni ai terremotati. Ogni sms inviato vale 1 euro...una goccina, si spera, in un mare.

Per un elenco estremamente dettagliato di possibili aiuti vi rimando al blog di Viviana.

Se servisse fermarsi nel cordoglio per poterli aiutare lo farei senza esitare, ma credo fermamente che la vita normale di ognuno di noi debba invece proseguire con i normali ritmi, questo perchè ci sono altri modi per essere solidali e il cordoglio possiamo portarlo nel nostro cuore a prescindere dall'interrompere quel quotidiano per il quale, oggi più che mai, dobbiamo ringraziare e ritenerci così fortunati.



Venendo al tema assai più frivolo di questo blog, oggi vi propongo un'idea per l'antipasto di Pasqua o il cestino di Pasquetta. Come ogni anno non ci sono grandi preparativi in casa mia: Pasqua ci passa pressocchè indifferente, i miei andranno via qualche giorno, io sono invitata dalla famiglia del mio ragazzo e tutto si risolverà con la solita, ormai irrinunciabile, pastiera napoletana. Per chi invece si trovasse a dover cucinare, questi cannoncini sono perfetti da gustare per l'aperitivo/antipasto, gustati tiepidi o a temperatura ambiente.

Il connubio di sapori è davvero riuscito, l'amarognolo dell'indivia si tempera con il dolciastro della pasta sfoglia, il crudo e il grana danno sapidità al tutto. Vi assicuro che saranno letteralmente spazzolati via...anche al di là del periodo pasquale, ovviamente! La ricetta l'ho trovata qui.


CANNONCINI DI INDIVIA, PROSCIUTTO CRUDO E GRANA

Ingredienti x 16 cannoncini:

400 gr di pasta sfoglia (circa 2 rotoli)
4 cespi di indivia belga
16 fette di prosciutto crudo dolce
grana grattugiato
olio, sale e pepe
1 uovo

Pulire e lavare l'indivia, quindi tagliarla in quattro nel senso della lunghezza. Saltarla in padella con un filo d'olio per pochi minuti, avendo cura di rigirarla su ogni lato, finchè sarà leggermente appassita. Salare e pepare. Lasciar raffreddare bene gli spicchi di indivia e asciugarli tamponandoli con carta da cucina.
Ricavare dalla pasta sfoglia delle strisce di 3 cm di larghezza (all'incirca due dita).
Stendere le fette di prosciutto su di un tagliere, cospagere ciascuna fetta con il grana, avvolgerci uno spicchio di indivia (vedi sito) e ricoprire il tutto con le strisce di sfoglia a mo' di spirale.
Adagiare i rotolini ottenuti su di una placca rivestita di carta forno, spennellarne la superficie con l'uovo sbattuto, infine infornare a 200° per circa 15-20 minuti.
Gustare tiepidi o a temperatura ambiente.

lunedì 6 aprile 2009

Pollo al curry piccante con peperoni e riso Venere


Non mi capita spesso di cucinare etnico, non tanto perchè non lo apprezzi, quanto per il fatto che essendo un modo di cucinare molto lontano alla tradizione della mia famiglia ho sempre nutrito un certo timore verso preparazioni che prevedessero ingredienti difficilmente reperibili o esotici per il mio palato. Insomma, quando si trattava di mangiare cinese, giapponese, indiano o quant'altro abbiamo quasi sempre preferito mangiarlo al ristorante.
Va però detto che non sempre un piatto che ad impatto definiremmo etnico è poi così lontano dai sapori che ci sono tanto familiari; bastano pochi cambiamenti, come l'aggiunta di alcune spezie o l'accompagnamento con del riso, per trasformare un piatto conosciuto, come il pollo coi peperoni, in un piatto dal sentore orientaleggiante che risulti gradito anche ai più tradizionalisti.

Questo equilibratissimo piatto unico l'ho preparato per soddisfare la richiesta del mio moroso che quella sera aveva voglia di pollo coi peperoni; io però avevo voglia di sperimentare qualche variante, e così mi sono lasciata convincere da questa ricetta trovata online (e anche qui non ricordo dove, ma si trattava di un video) che associava il pollo coi peperoni alla Salsa o Pasta Madras (il cosìdetto "curry rosso", sostituibile con curry e peperoncino in polvere) e ad un altro ingrediente per me nuovo che desideravo provare da parecchio tempo: il riso Venere.


Il riso Venere è una tipologia di riso originaria della Cina, in passato molto richiesto e diffuso tra gli imperatori e la nobiltà locale e conosciuto prevalentemente per le sue proprietà afrodisiache, tanto da essere definito "il riso proibito".
Ora coltivato in alcune zone della Pianura Padana, rimane un riso ancora poco diffuso e per questo abbastanza costoso, ricco però di pregevoli proprietà nutritive e peculiari qualità organolettiche. Il suo colore è un viola molto scuro, tendente al nero, il suo odore ricorda fortemente quello del legno di sandalo e del pane appena cotto; essendo un riso integrale risulta molto ricco di fibre e il minore rilascio di amido fa sì che una volta cotto rimanga ancora ben sgranato.
Va detto che se acquistate un riso Venere più di nicchia, i tempi di cottura sono piuttosto lunghi: si parla di circa 45 minuti; io ho utilizzato il Venere della Gallo, che prevede 18 minuti di cottura (anche se io l'ho lasciato di più, mi sembrava sempre un po' troppo al dente), un tempo del tutto affrontabile anche se si torna tardi dal lavoro e con una voragine al posto dello stomaco.



POLLO AL CURRY PICCANTE CON PEPERONI E RISO VENERE


Ingredienti x 4 persone:

mezza cipolla
3 peperoni di piccole dimensioni (1 giallo, 1 rosso e 1 verde)
1 barattolo di polpa fine di pomodoro
1 petto di pollo intero
2 cucchiaini di pasta Madras (c.d. "curry rosso"), sostituibile con curry e peperoncino in polvere a piacere
olio extravergine d'oliva
sale
riso venere, a piacere (io ne ho cotto un bicchiere quasi pieno)

Tritare finemente la cipolla e soffriggerla in padella o nel wok con un filo d'olio. Pulire i peperoni, privandoli di semi e filamenti, e tagliarli a cubetti non troppo grandi. Unirli alla cipolla, salare e far rosolare il tutto, quindi aggiungere la polpa di pomodoro e acqua calda quanta ne occorre a portare quasi a cottura i peperoni. Ultimare il sughetto unendo la pasta Madras (in alternativa curry e peperoncino sciolti in mezzo bicchiere di acqua calda) e aggiungendo acqua quanto basta a tenere il sugo abbastanza fluido (in quanto ci andrà cotto il pollo). Tagliare il petto di pollo a dadini o a striscioline e unirlo al sugo di peperoni giunti quasi a cottura, aggiustando di sale e lasciandolo cuocere una ventina di minuti.
Intanto lessare il riso venere in acqua bollente salata per 18 minuti, scolarlo, condirlo con un filo di olio e servirlo accanto al pollo con i peperoni.

giovedì 2 aprile 2009

Ciambella al caffè d'orzo



Per tutto il weekend mia mamma mi ha inseguita per casa chiedendomi di fare un dolce. Io, che gran voglia di cucinare non l'avevo, ho glissato finchè ho potuto, poi ho ceduto solo perchè mi lasciasse finalmente in pace ;-) Non si sa come mai, ma da quando mi dedico alla cucina io, mia mamma non se ne interessa quasi più: ha perso anche l'abitudine di fare il dolcetto settimanale, che era quasi sempre una torta secca, di quelle da colazione/merenda, che in casa mia si mangiavano anche in qualsiasi altro momento, specie dopo i pasti dato che lei non riesce proprio a rinunciare alla dolce conclusione gustandosene una fettina.

Frugando in dispensa mi è capitato in mano un reperto archeologico, ossia del caffè d'orzo solubile comprato una volta convinta che noi due, insieme, avremmo fatto faville, e che avevo poi accantonato, rassegnata alla cruda realtà che a me quella tazza fumante sapeva tanto di acqua sporca all'aroma di caffè slavato. Avendo subito realizzato che dovevo trovare un uso alternativo alla mefistofelica polverina, ed essendomi ricordata di averla usata una volta per dei buonissimi muffins al caffè e gocce di cioccolato, ho cominciato a cercare su internet delle ricette che lo prevedessero. Ovviamente i risultati sono stati pochissimi, però tra questi ho trovato una ricetta facile e veloce, che faceva al caso mio.

La fonte è il vecchio blog su piattaforma Splinder della nostra Elga: ho apportato un'unica modifica golosa, quella di ricoprire la ciambella di granella di zucchero e gocce di cioccolata prima di infornarla. Risultato: una ciambella morbida e profumatissima di caffè (perchè il caffè d'orzo usato nei dolci trasforma miracolosamente il suo aroma in vero aroma di caffè) e dalla crosticina gradevolmente croccante.


CIAMBELLA AL CAFFE' D'ORZO


Ingredienti:
300 gr di farina 00
200 gr di zucchero

100 gr di burro

3 uova

4 cucchiai di caffè d'orzo solubile, in polvere

1 bicchiere di latte

1 bustina di lievito per dolci

1 pizzico di sale


A piacere:

granella di zucchero q.b.

gocce di cioccolato q.b.


Sbattere con le fruste elettriche le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro, gonfio e spumoso. Unire il caffè d'orzo, il burro fuso e un pizzico di sale. Aggiungere quindi, alternandoli, la farina e il lievito setacciati ed il latte, mescolando fino ad ottenere una crema omogenea. Versare il composto in uno stampo da ciambella imburrato e infarinato, cospargere a piacere di granella di zucchero e gocce di cioccolato e cuocere a 170° per 35-40 minuti.


***AGGIORNAMENTO ***

Siccome se ne è parlato nei commenti, segnalo anche qui, che magari è più visibile, che ovviamente questa torta si può fare anche con del caffè solubile normale, o del caffè liquido (direi una tazzina abbondante, io andrei a occhio in base a quanto profuma e si colorisce di caffè l'impasto! In questo caso conviene ridurre proporzionalmente il latte).

mercoledì 1 aprile 2009

Lasagne alla siciliana


Questa ricetta è come me, semplice e senza pretese. Realizzata un po' come esce fuori la stragrande maggioranza delle ricette che propongo, con ingredienti comuni che si trovano in casa di chiunque e che vanno eliminati dalla dispensa. A me queste lasagne sono piaciute tanto, saporite senza essere prepotenti, avvolgenti e consolatorie grazie alla cremosità della ricotta, mi hanno riscaldato l'anima in una giornata fredda, uggiosa e dal retrogusto tristemente amaro.

La ricetta la trovai in rete parecchio tempo fa ma non ricordo dove, ricordo solo che si trattava di un sito, chiedo scusa se ho perso di vista quale. Le chiamavano "Lasagne alla Siciliana" ma altro non sono che umili ma deliziose lasagne al pomodoro, ricotta e pecorino.

LASAGNE ALLA SICILIANA (CON POMODORO, RICOTTA E PECORINO)

Ingredienti (x una piccola lasagna):


6 sfoglie di lasagna secche
1 bottiglia piccola di passata di pomodoro
olio evo
mezza cipolla
basilico e prezzemolo
sale e pepe
200 gr di ricotta
abbondanti parmigiano e pecorino grattugiati
burro

Lessare le sfoglie di lasagna in abbondante acqua salata con un goccio d'olio. Dopo 5 minuti scolarle e farle asciugare su di un burazzo.
Intanto preparare il sugo, facendo rosolare la cipolla tritata in un fondo d'olio, aggiungendo la passata di pomodoro, prezzemolo tritato, basilico spezzettato, sale e pepe. Lasciar cuocere per circa 20 minuti, poi farlo raffreddare.
Lavorare quindi la ricotta con un cucchiaio fino a renderla cremosa.

Disporre uno strato di lasagne in una pirofila imburrata, ricoprire con uno strato di salsa di pomodoro, ricotta a cucchiaiate e del formaggio grattugiato. Continuare fino a esaurimento degli ingredienti. Per l'ultimo strato mescolare il sugo alla ricotta, coprire la pasta e cospargere abbondantemente di formaggio grattugiato.

Cuocere in forno caldissimo per circa 20 minuti.