giovedì 29 maggio 2008

Risotto agli asparagi, sorprese e persone speciali


Vi sembra curioso l'accostamento del titolo? In effetti lo è, perchè in verità non c'è alcun intento associativo, ma solamente la volontà di ringraziare due persone che mi stanno tanto a cuore e allo stesso tempo di proporvi il mio pranzo di oggi, con conseguente ricetta :-)

Partiamo dal risotto agli asparagi, così non ci pensiamo più ed evito di commuovermi ad inizio post ;-)
Gli asparagi appartengono (appartenevano?) al mondo dell'ignoto della sottoscritta. Non inorridite, ma non li avevo mai cucinati freschi...al limite surgelati (...). Ieri l'altro però c'eran dei bei mazzetti verde-violetto che occhieggiavano dal banco della frutta e verdura e, senza pensarci troppo su, li avevo già infilati nel carrello della spesa ;-) oooops!

Prima che passassero a miglior vita, ho pensato che fosse necessario partire dalle basi; siccome la mia dieta odierna a pranzo prevedeva riso, mi è parso il momento propizio per un bel risotto agli asparagi.
Sostanzialmente ho proceduto come faccio per ogni tipo di risotto, quindi nessun accorgimento particolare se non quello di pulire benissimo gli asparagi e di cuocere separatamente gambi e punte, al fine di rendere teneri i primi e lasciare leggermente croccanti le seconde.


RISOTTO AGLI ASPARAGI

Ingredienti (x 2 persone):

250 gr di asparagi
140 gr di riso
un quarto di cipolla (o mezza, se piccola)
2 cucchiaini di olio
brodo vegetale
4 cucchiaini di parmigiano grattugiato
pepe

Pulire gli asparagi togliendo la parte più dura del gambo e raschiando i gambi rimanenti con un pelaverdure. Lavarli accuratamente sotto acqua corrente.

Separare le punte dai gambi, tagliando questi ultimi a tronchetti.
Lessare i gambi in pentola a pressione per 15 minuti.
Intanto preparare un brodo vegetale dove si devono mettere a sbollentare le punte degli asparagi per 5 minuti. Quando sono cotte toglierle con la schiumarola, conservando il brodo.

Tritare la cipolla, farla soffriggere nell'olio, poi unire i gambi degli asparagi tagliati a tocchetti, lasciando insaporire qualche minuto.
Aggiungere il riso, farlo tostare un minuto e portare a cottura con mescolate di brodo bollente.

A cinque minuti da fine cottura unire le punte degli asparagi e, a cottura ultimata, mantecare con il parmigiano e una macinata di pepe.


Ora passo ai ringraziamenti per due persone veramente speciali. Avverto che sarò volutamente e sinceramente sdolcinata :-D
Ieri e oggi ho ricevuto da parte loro due pacchetti inaspettati, che esaudivano desideri espressi chiacchierando tempo addietro e da loro tenuti a mente ed esauditi.
Sono persone eccezionali, che farebbero di tutto per gli altri, sempre una parola di consolazione per chi ne ha bisogno, sempre una frase di elogio per chi si mette in discussione. Mi furono tanto vicine un paio d'anni fa in un periodo molto critico della mia vita: fu proprio lì che le conobbi, che nacque la nostra amicizia, un'amicizia nata sotto la buona stella della comune passione per i fornelli, un'amicizia con la A maiuscola come difficilmente ho trovato tra le persone fisicamente più vicine.

Jeanine e Rob, vi voglio bene!!


Semi di finocchietto selvatico da Jeanine





Occorrente per i cupcakes da Rob




mercoledì 28 maggio 2008

Muffins alla mela, miele e cannella


Non chiedetemi spiegazioni, ma questi muffins sono usciti tutto fuorchè belli :-/
Come vedete sono storti, con il sopra piatto e senza crepe: me tapina!

Davvero non riesco a capacitarmi del perchè fare muffins sia sempre un terno al lotto. Ci sono le volte che escono perfetti, belli cicciotti e a funghetto, ci sono le volte che escono storti, asimmetrici, frastagliati, dalle improbabili protuberanze (Salsadisapa docet :-D ) che sfidano ogni principio di gravità.



Ipotesi della povera Arietta: "Li avrò mescolati troppo? Il forno era troppo o troppo poco caldo? C'erano troppi liquidi rispetto ai solidi? Influirà il pirottino di carta?"

Circostanze a me ignote regolano la riuscita di questi dolcetti americani per i quali tutte noi nutriamo interesse, curiosità e simpatia.... Io in questo istante LI ODIO :-D ma se qualcuno volesse azzardare qualche pronostico sul perchè sono venuti così bruttarelli...si faccia avanti senza timore!



Dopo il prologo di dovuta autocommiserazione, vi copio la ricetta, perchè nonostante la forma infelice il sapore è risultato molto gradevole :-)

La ricetta l'ho trovata su un libretto di muffins e altri dolcetti americani che, se memoria non m'inganna, è lo stesso della nostra Morettina, la specialista dei muffins ;-)




MUFFINS ALLA MELA, MIELE E CANNELLA

Ingredienti:

250 gr di farina

1 cucchiaio raso di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
200 ml di latte

2 albumi

60 ml di olio di semi

60 ml di miele

mezzo cucchiaino di sale

1 mela (circa 125 gr al netto)


In una terrina setacciare farina e lievito, quindi unire sale e cannella. Mescolare per amalgamarli.

In un'altra terrina mescolare il latte, l'olio e il miele. Montare gli albumi a neve ferma e unirli al composto liquido, mescolando delicatamente dall'alto verso il basso con un cucchiaio di legno finchè non otterrete un composto omogeneo.


A questo punto unire i composti solidi e liquidi mescolando con delicatezza quel tanto che basta ad amalgamarli. Aggiungere per ultima la mela a dadini.


Imburrare e infarinare (o coprire con pirottini di carta) gli stampini da muffins - secondo la ricetta ne dovevano uscire 8, a me ne sono usciti 11- e riempirli col composto per 3/4 della loro capacità.


Cuocere per 12-15 minuti a 170/180 gradi, finchè assumeranno un bel colore dorato (suggerisco la prova stecchino per verificarne la cottura).

Toglierli dagli stampini e farli raffreddare su una griglia.

venerdì 23 maggio 2008

Girandole alla marmellata di lamponi


Biscottando in magliettaaaa...aaaaa!!
Taglio e inforno senza felpaaaaa...aaaa!!!!

No vabbè, scusate, non sono impazzita (o forse si?!), in verità sto gridando di giubilo perchè...udite, udite, c'è il sole! Una hola per il sole, all together!
Eh si, dopo 2 settimane di grigio, freddo, diluvi e tempeste, lo dico piano, ma oggi "il cielo è sempre più blu...ta-ta-ra-ra-rà!!!"

Ho deciso di festeggiare la bella giornata, unitamente alla prova bilancia (che stamattina mi ha premiato con un -4.3 kg in 6 settimane, olèèèè!), con questi biscottini, trovati dove se non sul mio nuovo gioiellino, "Il libro d'oro dei biscotti"??

A dire il vero ero partita tutta carica per fare un altro tipo di biscotto, con gli stessi ingredienti di questi sotto, ma mi sono accorta con rammarico che non avevo abbastanza mandorle. Il primo istinto è stato quello di provare ugualmente modificando a ispirazione, poi mi son detta che era meglio non tentare la sorte e ho cambiato ricetta,. Oppalà, ma questa aveva anche meno burro! Bien, bien!


Ok. Qui arriva il dramma.

Credevo di aver comprato un libro di biscotti, non "Le 7 fatiche di Ercole", nè "I segreti per avere i bicipiti di ferro di Jill Cooper" :-/
Sì, perchè i biscotti in questione non ne volevano sapere di riuscire.

La frolla alle mandorle era tutta sbriciolosa, ci ho messo un bel po' a compattarla e ho dovuto aggiungere anche un cincinin di latte per aiutarmi. Sicuramente l'uovo previsto era troppo piccolo (il libro è riferito solo a uova grandi, del peso di 60 gr...tenerlo a mente!!)
Poi vado con la stenditura immediata, come suggerito...macchè....la fetentona non voleva saperne di stendersi compatta, appena tentavo di arrotolare (ottima idea provare prima di spalmare di marmellata, mi congratulo con me stessa per una volta, ihih!) si sbriciolava tutta...ohibò...

Da qui sono andata a istinto. Rimosso il malsano pensiero di usare l'impasto a mò di lancio del peso fuori dal balcone, ho messo la frolla in frigo 20 minuti, l'ho stesa aiutandomi con la farina, ho spalmato di marmellata, sudato 7 camicie (o nel caso odierno, magliette) per arrotolarla, avvolta in pellicola e piazzata in frigo con sospetto per una mezzoretta, prima di tagliare i biscotti.

Il resto è storia, perchè i biscotti sono usciti buonissimi, anche se l'aspetto forse non gli rende pienamente giustizia: la prossima volta mi armerò di uova maxi e stenderò meno la frolla ;-)



GIRANDOLE ALLA MARMELLATA DI LAMPONI
da "Il libro d'oro dei biscotti"

Ingredienti (x 20-25 biscotti):
300 gr di farina
100 gr di zucchero
75 gr di mandorle macinate finemente
60 gr burro, ammorbidito a temperatura ambiente
1 uovo grande (da 60 gr) sbattuto con 2 cucchiai d'acqua fredda (**)
90 gr marmellata di lamponi (ho utilizzato una marmellata svedese di lamponi e mirtilli che avevo preso all'Ikea)
un pizzico di sale


Setacciare la farina e il pizzico di sale in una terrina capiente. Aggiungere lo zucchero e le mandorle. Con un cucchiaio di legno incorporare il burro a pezzetti fino ad ottenere un composto granuloso. Incorporare il composto di uovo fino a formare una pasta dura, che trasferirete poi sul tagliere leggermente infarinato, lavorandola finchè non sarà liscia.

(**) Siccome il mio composto si sfarinava (credo a causa dell'uovo troppo piccolo), ho aggiunto un goccino di latte per ottenere un impasto omogeneo

Fate riposare la pasta in frigo, avvolta in pellicola, per 20-30 minuti, dopodichè stendetela su di un foglio di carta forno in una sfoglia rettangolare di 25x35 (io sono andata ad occhio e forse era troppo sottile).


Spalmate la pasta uniformemente con la marmellata di lamponi e arrotolatela strettamente lungo il lato lungo. Avvolgetela nella carta forno e nella pellicola trasparente e mettetela in frigo per 30 minuti.

Scaldate il forno a 180° e rivestite di carta forno due piastre.
Tagliate la pasta a fette dello spessore di 1 cm e distribuitele sulla piastra a 1 cm di distanza l'una dall'altra.

Fate cuocere i biscotti per 12-15 minuti o fino a quando saranno dorati ai bordi, poi trasferiteli con delicatezza su una griglia a raffreddare.



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Ne approfitto per comunicare che ora faccio anche io parte de IL BLOGGATORE, neonato aggregatore di foodblog con la peculiarità di non pubblicare le notizie nella loro interezza, in modo tale che i visitatori leggano l'articolo completo nel blog di
origine. Grazie a Roberto di avermi dato questa opportunità ;-)


venerdì 16 maggio 2008

Tarte aux pommes belga per la mia mamma


Sono una figlia degenere, sapete? Domenica era la festa della mamma e io ero in piena fase di ripasso pre-esame, quindi mi è stato impossibile prepararle una torta, come faccio ogni anno. L'avevo avvertita però: "Mamma, io gli auguri te li faccio oggi, ma non aspettarti niente...però in settimana giuro che ti faccio un dolce!"


E siccome le promesse le mantengo (risata satanica), ieri sera/notte (...) mi sono messa all'opera. Ho scelto un'altra torta consigliatami da Jeanine, carissima amica del forum di Alf, quella del cake profumato di zucchine per intenderci. Insomma, una garanzia.


La torta in questione è una Tarte aux pommes belga: base di pasta brioche, velo di marmellata di albicocche (ma si può scegliere a piacere di farcirla con crema pasticcera o con zucchero di canna), mele a fettine disposte a girandola, crosticina di burro e zucchero, lucidatura finale...

Poi non vi dico il profumo che aleggiava per casa all'una di notte...tanto potrete immaginare: vi ho convinto?!


Vado con la ricetta allora?

Ma si, dai, vado.


TARTE AUX POMMES BELGA

Ingredienti:


Per la base:

350 gr di farina manitoba
140 gr di latte tiepido

100 gr di burro morbido

10 gr di lievito di birra

2 cucchiai di zucchero semolato

1 tuorlo

un pizzico di sale


Per la farcia:

marmellata di albicocche (oppure crema pasticcera, budino alla vaniglia o zucchero di canna)

3- 4 mele sbucciate e tagliate a fettine
burro fuso q.b.

zucchero semolato q.b.


Inoltre:
tortagel (in alternativa marmellata di albicocche sciolta con poco burro) per lucidare


Preparare un lievitino con 50 gr di farina sottratta a quella prevista, uno dei due cucchiai di zucchero semolato ed il lievito sciolto bene in un po' del latte tiepido previsto.
Deve risultare una pappetta che faremo lievitare in un luogo caldo (nel forno scaldato a 50 gradi spento e tenuto socchiuso, nel mio caso) per 15 minuti senza coprire.

Unire il lievitino ai restanti ingredienti, impastando energicamente finchè non si otterrà una palla liscia ed elastica, poi porre l'impasto in un contenitore coperto con pellicola e farlo lievitare per 25/30 minuti.


Intanto che la pasta lievita preparare del budino alla vaniglia o la crema pasticcera, che sia nè troppo densa nè troppo liquida.
Chiaramente salterete questo passaggio se come me deciderete di fare una base di marmellata di albicocche o di zucchero di canna.

A questo punto stendere la pasta su di un foglio di carta forno ad un spessore di circa 75 mm.

Posare la pasta con la carta forno sullo stampo da tarte - o uno da crostata, per chi come me non lo possiede. Ne ho utilizzato uno bello grande (disconosco i cm effettivi, ma saranno sui 30) per evitare che mi avanzasse troppa pasta - e tagliare col mattarello la pasta di troppo. Tagliare poi anche la carta in disavanzo.


Bucherellare il fondo con i rebbi di una forchetta e schiacciare i bordi, sempre con la forchetta.
Fare uno strato a velo di marmellata di albicocche (o crema pasticcera, o budino, o zucchero di canna).

Tagliare le mele a fettine e disporle a girandola, leggermente sovrapposte, in modo da riempire tutta la base.



Spennellare di burro fuso e spolverizzare con zucchero semolato.
Infornare per 25/30 min a 180-190 gradi sorvegliando la cottura: la tarte dev'essere dorata.

Una volta fredda, spennellare di tortagel, oppure di marmellata di albicocche sciolta con pochissimo burro.



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Che fare con l'eventuale pasta avanzata?


Jeanine suggerisce di tirarla col mattarello e bucherellarla, spalmarvi uno strato di crema pasticcera, o budino, o marmellata, aggiungere le rimanenti mele tagliate a pezzettini e spolverizzare di zucchero semolato. Poi arrotolare e tagliare a tronchetti di 2-3 cm (come per la torta di rose), mettere su di una teglia coperta di carta forno, spennellare con burro fuso, spolverizzare ancora con zucchero e mettere un pezzetto di ciliegina candita al centro. Cuocere poi per 20 min a 180-190 gradi.

Io, avendo avanzato pochissima pasta, ho fatto un saccottino farcito di marmellata e pezzetti di mela, spennellato di burro fuso e spolverizzato di zucchero...e me lo sono pappata a colazione!!

AUGURI MAMMINA!!!


Siccome mi è stata chiesta la foto della fetta...ecco qui qualche scatto ;-)









giovedì 15 maggio 2008

Mazzancolle spadellate con i pomodorini


Ieri, quando sono tornata dal lavoro, ho aperto il frigo per prendermi uno yogurt per merenda e il frigo piangeva in dieci lingue diverse, tra cui il turco-cipriota, dal gran che era sconsolatamente vuoto. Mi metto a contare: 3 uova, sottilette, 2 banane, 1 zucchina, mezza melanzana, latte...no, no, qui urge spesa supersonica!

Per la cena la dieta prevedeva pesce...miiii che pizzzaaaa (ma magari!!!), non so perchè ma il pesce lo cucino sempre in modo più o meno tristanzuolo.
Anzi lo so perchè, in verità. Perchè mamma non ne tollera manco l'odore, figuriamoci cucinarlo, quindi in casa è sempre stato alimento bandito (eccezion fatta per il tonno sott'olio e i famigerati bastoncini del baffuto capitano: che pesce sopraffino eh?!) e me lo sono dovuta imparare a cucinare (miseramente, ammetto) una volta cresciuta.

Vi dico solo che quando ho scartato il cartoccio della pescheria, mamma mi guardava con una pacatissima espressione da "tieni-lontano-da-me-quelle-bestiacce-acquatiche" :-P


Vabbè. Tutta sta pappardella per dirvi che al banco pesce ho trovato delle mazzancolle precotte (non inorridite vi prego! Erano più che dignitose :-D ) e ho deciso che la cena sarebbe stata un secondo a base di quelle...o meglio un piatto unico con insalata e pane, nel mio caso.

Fondamentalmente questa ricetta è una ca-vo-la-ta però ve la scrivo comunque, non si sa mai che ci sia qualcuno più impedito di me ( ne dubito fortemente) che passa su questo blog!
In ogni caso è un piatto che si presterebbe benissimo anche a fare da sughino per una bella spaghettata o con le linguine, che mi piacciono anche di più ;)



MAZZANCOLLE SPADELLATE CON I POMODORINI

Ingredienti per 2 persone:
350-400 gr di mazzancolle (io ho comprato quelle precotte)
una decina di pomodorini

1 spicchio di aglio

due cucchiaini di olio

un goccio di vino bianco

acqua q.b.
sale
peperoncino
prezzemolo tritato

Soffriggere l'aglio a fettine nell'olio. Unire i pomodorini tagliati a quarti, salare e insaporire con un pizzico di peperoncino.


Unire anche le mazzancolle, far saltare il tutto e sfumare con un goccio di vino bianco, alzando il fornello per farlo evaporare.


Portare a cottura unendo acqua calda secondo necessità (comunque tenere presente che si cuociono in pochi minuti), infine servire con una spolverata di prezzemolo tritato.

lunedì 12 maggio 2008

Esami e premi libreschi per Arietta


Compaio velocemente solo per comunicarvi l'esito dell'esame, visto che molte di voi mi hanno fatto gli in bocca al lupo ;-)
E' andato bene, mi ha alzato il 29 dello scritto, dandomi 30
Perchè "si vede che ha studiato bene, brava..."
Se lo dice lui ci fidiamo no? ihih!

Ora vado a farmi un sonnellino, dato che sono sveglia...udite udite...dalle 4

Ebbene si, io quando ho un esame mi alzo sempre all'alba a riguardare tutto.
Pazza, lo so.

Avendo avuto l'esame alle 15 passate capirete bene in che situazione sono ora...

OSSIA:



Intanto vi rendo partecipi del fatto che mi sono premiata per l'esame...
...ehm...veramente l'ordine l'ho già fatto ieri sera, sapete com'è, giusto per...accellerare i tempi, ecco!!
E poi avevo 5 euro di sconto ;-)

Ecco i piccini di mamma che porterà la cicogna (magari il corriere non sarà felice del paragone...ma vabbè)...quanto li ho desiderati...

Cioccolato! di Trish Deseine



Il libro d'oro dei biscotti



Non vedo l'ora che arrivino e di riempirli di fratellini :-D

sabato 10 maggio 2008

Al Bensoun, alias...il Bensone!


Un po' di tempo fa alcune di voi mi hanno invitata a partecipare al meme della consolazione. Qual'è il piatto che ci risolleva il morale quando siamo un po' giù?

Beh, devo dire che per me rispondere a questa domanda è particolarmente ostico... Primo perchè adoro tantissime cose, tutte capaci di tirarmi su di morale: focacce ripiene, torte salate, stuzzicherie, dolci, Nutella...(ups...è scappata... ;-) ).
Secondo perchè in periodo di dieta pensare ai dolci che veramente mi consolerebbero, in verità, è controproducente...
Insomma vorrei evitare una botta di calorie che anzichè consolarmi mi getterebbe nella più cupa disperazione...mi capite, veeero?!


Pensa che ti ripensa i giorni sono passati, finchè non mi venuto in mente un dolce che potrei tranquillamente consumare a colazione (una fettina, non di più, giuro!) e allo stesso tempo riproporre come piatto della consolazione.


Si tratta di un dolce tipico della mia zona, il BENSONE. Detto anche Balsone, ma più comunemente conosciuto, in dialetto, come Bensoun, è una specie di ciambellone dalla crosticina croccante e dal ripieno pastoso e compatto, perfetto per essere inzuppato. Questa sua peculiarità lo rende ideale per la colazione o per la merenda, anche se la morte sua è a fine pasto, pucciato in un bicchiere di Lambrusco, che tenderà a conferirgli la caratteristica colorazione rossastra...


Mi ricordo ancora quando da piccola, al fine pasto, i nonni dicevano ai miei genitori: "Dagh'mo un cunsinein ad bensoun in dal lambrosc!!" (per chi non capisse l'arabo :-P "Datele un pezzettino di bensone pucciato nel lambrusco!").
E pensare che a me il Lambrusco non piace neanche....eheh!


Il Bensone ha differenti forme a seconda della zona, ho scoperto che nel reggiano assume la forma ad "S" mentre qui nel modenese l'ho sempre visto a forma di pagnottona allungata, quella che vi ripropongo.
Le varianti del Bensone sono essenzialmente due: quello di solo impasto (adatto all'inzuppo) e quello farcito di marmellata, solitamente marmellata di prugne (bella densa, preferibilmente casalinga), oppure Savor (Sapore), ma va bene anche mostarda bolognese.


Secondo voi, golosa come sono, quale ho scelto?


BENSONE

Ingredienti:

Per l'impasto:

400 gr. farina
150 gr. zucchero
100 gr. burro morbido, a temperatura ambiente
2 uova

un goccio di liquore Sassolino (in alternativa va bene anche l'anice)

un goccio di latte

1 bustina di lievito per dolci

la scorza grattuggiata di un limone


Per il ripieno:

Savor oppure marmellata di prugne oppure mostarda bolognese (le trovate tutte nella marca "Le conserve della Nonna"). Io ho utilizzato del Savor casalingo.


Inoltre:

1 uovo per spennellare la superficie

zucchero in granella

Mettere la farina a fontana sul tagliere, unire il burro a temperatura ambiente, lo zucchero, le uova, la buccia del limone, il lievito, un goccio di sassolino e latte quanto basta per ottenere un impasto sodo e non troppo appiccicoso, ben lavorabile.

Se fa molto caldo è preferibile far riposare l'impasto una mezzoretta in frigo, come per la frolla.


Stendere la pasta col mattarello su un foglio di carta da forno dandogli la forma di un rettangolo. Spalmare abbondante marmellata su una metà,coprire con l'altra meta aiutandosi con la carta forno e sigillando molto bene i bordi.Trasferire il ciambellone con la carta forno su di una placca da forno. Spennellare con l'uovo sbattuto,cospargere di zucchero in granella e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi fino a quando il dolce risulterà bello dorato. Con il mio forno sono occorsi 25 - 30 minuti.


BUON WEEKEND A TUTTI!!

venerdì 9 maggio 2008

Primavera e peperoni arrostiti!


Compaio velocemente per rassicurarvi sul fatto che sono viva e vegeta, ma solo molto impegnata con lo studio, dato che lunedì avrò un esame. Non vedo l'ora di poter tornare a spulciare i vostri blog senza sensi di colpa sul fatto di "perdere tempo" ai fini dello studio... :-)

Intanto la dieta procede. Oggi pubblico un contorno buonissimo, facilissimo e con poche calorie, i peperoni arrostiti. Non ridete della banalità del piatto, mi rendo conto che non è nulla di che, ma i colori erano così belli che non ho potuto non fare qualche scatto per riproporvelo ;-) e per dirvi che qui...è finalmente arrivata la primavera!

Guardate le mie dalie come crescono rigogliose!!



PEPERONI ARROSTITI

Ingredienti:
1 peperone rosso
1 peperone giallo
olio evo (se si è a dieta 1 o 2 cucchiaini)
sale
aglio tritato
prezzemolo e menta spezzettati

Arrostire i peperoni interi su una bistecchiera fin quando non sono bruciacchiati e morbidi.
Inserirli in un sacchetto di carta (tipo quello per il pane) o di plastica per alimenti e lasciarli intiepidire ben chiusi.
Tirarli fuori dal sacchetto e privarli della pelle, eventualmente aiutandosi con acqua corrente.
Ridurre i peperoni a listarelle, condirli con l'olio, il sale, le erbe spezzettate con le mani e l'aglio tritato con lo spremiaglio.
Lasciar riposare in frigo fino al momento di consumarli.




****EDIT****

Mirtilla, Camomilla e Precisilla...(ehm...scherzavo dai! che mattacchiona che sono!! Precisina) + Nima, Mari e Imma mi hanno invitato a fare il meme delle sei cose che preferisco fare. Mi appello alla facoltà di non rispondere (eh, non a caso studio giurisprudenza, tze!!) perchè questo meme è praticamente identico a uno che ho già fatto tempo fa. Quindi, mie belle curiosone, vi rimando qui. Grazie cmq di aver pensato a me! :*